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"SARDNORD"
Golfo Aranci - Capo Testa - Arcipelago della
Maddalena
dal 23 al 31 agosto 2005
A un anno esatto dalla "Nuragolonga - SardEst" che nel 2004 ci ha visto percorrere i circa 150 km della costa Est della Sardegna che separano Arbatax da Golfo Aranci eccoci pronti per la seconda tappa del nostro ideale giro dell'isola. Quest'anno partiremo da Golfo Aranci per arrivare fino a Capo Testa e torneremo indietro attraversando l'Arcipelago della Maddalena.
L'appuntamento per la
partenza è alle 6:30 del mattino del 23 agosto a Fiumicino, dove alle 8:30 ci
imbarchiamo sul traghetto Tirrenia per Golfo Aranci. Come sempre in queste
occasioni è presente la gran parte del team "marino" del GCR: Antonello,
Antonio, Betty, Chicca, Daniele, Duilio, Francy, Gianni, Marco, Marzio,
Maurizio, Piero, Stefano, Valentino. Inoltre ci sono Bruno, ormai nostro
compagno fisso in questo genere di uscite, Sandra, e Ugo che va in Sardegna per
il raduno "Canoando per le isole" e che si aggregherà al nostro gruppo per
alcune tappe. A Golfo Aranci ci aspetta per unirsi a noi Mario, partito un
giorno prima. Il traghetto è quasi vuoto e durante la navigazione festeggiamo
Antonio che compie gli anni proprio oggi.
Alle 13:00 sbarchiamo e, mentre su una spiaggetta di fianco al porto completiamo
le operazioni di montaggio e di carico delle canoe, veniamo accolti dal festante
e simpaticissimo signor Dario che abita proprio lì sopra e si ricorda del nostro
sbarco lo scorso anno alla fine della "Nuragolonga": ci augura buona navigazione
e, quando gli diciamo che il 31 torneremo a Golfo Aranci, ci promette che ci
aspetterà all'arrivo. Alle 15:00 siamo pronti per l'inizio di questa nuova
avventura.
I Tappa: Golfo Aranci - Punta Canigione (13 km)
Alle 15:15 siamo tutti in acqua: Antonello, Francy, Valentino e Antonio su Tulku, l'OC4 verde; Sandra, Piero, Chicca e Betty su TiriTiriDillì, l'OC4 celeste, Gianni, Duilio, Maurizio, Stefano, Marco, Bruno, Daniele, Marzio e Ugo in kayak. Mario si imbarcherà dall'altra parte di Capo Figari. Iniziamo a pagaiare in tutta tranquillità ammirando le alte falesie del promontorio di Golfo Aranci ma doppiato Capo Figari veniamo investiti da un Maestrale di tutto rispetto che rallenta molto la nostra andatura considerando anche che le canoe sono stracariche. Proseguiamo tra le onde costeggiando il versante Nord del promontorio e Mario appena ci vede si imbarca e si unisce a noi. Il Maestrale soffia sempre più forte e pochi chilometri dopo decidiamo che non è il caso di arrivare fino a Liscia Ruja, la meta che ci eravamo prefissati. Cerchiamo quindi un posto adatto per sbarcare e trascorrere la notte e lo troviamo nei pressi di Punta Canigione: si tratta di una bellissima spiaggetta accessibile solo dal mare il cui nome non è riportato sulle mappe. La battezziamo "Spiaggiò" e sbarchiamo alle 17:20. Montiamo le tende e cuciniamo sotto le raffiche mentre ogni tanto alle nostre spalle passano i pittoreschi trenini della ferrovia Olbia-Golfo Aranci.
La partenza da Golfo Aranci | Betty, Chicca, Piero e Sandra |
Capo Figaro da Nord | Il primo campo a "Spiaggiò" |
II Tappa: Punta Canigione - Porto Paglia (23 km)
Al risveglio non c'è
un alito di vento e la cosa ci mette di buon umore. Facciamo colazione,
smontiamo il campo e ci imbarchiamo alle 9:30 "gasatissimi" ma dopo solo cinque
minuti il "padrone di casa" si fa sentire: un Maestralino leggero che non potrà
fare altro che rinforzare. Attraversiamo il Golfo di Marinella senza entrarci e
raggiungiamo Punta della Volpe, superiamo Porto Rotondo e alle 11:00 ci fermiamo
sulla spiaggia affollatissima di Liscia Ruja dove la proprietaria di un chiosco
non prova nessuna vergogna a vendere bottiglie da mezzo litro di acqua minerale
a 2 euro l'una (cioè a quasi 8000 lire al litro!!). Alle 11:40 siamo di nuovo in
canoa e per il primo tratto siamo al riparo dal vento ma appena superata Punta
Capaccia veniamo investiti da raffiche sempre più forti. Attraversato il Canale
delle Galere, che separa la costa dalle Isole Nibani, alle 13:30 siamo costretti
a riparare a Porto Nibani sulla esclusivissima spiaggia di un esclusivissimo
albergo: il bagnino vestito da perfetto marinaio quando ci vede arrivare
si allarma un po' ma poi guarda le onde e si rende conto che si tratta di uno
"sbarco di emergenza" e ci chiede soltanto di mettere le canoe un po' in
disparte.
Il vento è proprio forte e non sembra abbia intenzione di calare, quindi stiamo
tutto il pomeriggio in spiaggia. Alle 18:30 ci imbarchiamo per provare ad
arrivare fino a Cala Granu, dopo Porto Cervo, ma non se ne parla proprio...
Entriamo nel Golfo di Pero e sbarchiamo a Porto Paglia alle 19:45.
III Tappa: Porto Paglia - Rada di Mezzo Schifo (25 km)
Ci imbarchiamo alle
9:30: oggi il vento è finalmente un po' calato. Possiamo "ammirare" da vicino
prati all'inglese che scendono da ville di ogni tipo fin sugli scogli, approdi
più o meno abusivi che privatizzano tratti di costa che dovrebbero essere
patrimonio di tutti, moto d'acqua che sfrecciano di qua e di là, yacht delle
dimensioni di traghetti che escono a tutta velocità da Porto Cervo per andare a
gettare l'ancora davanti a una spiaggia distante tre chilometri... E' veramente
scandaloso vedere un tratto di costa così bello - la Costa Smeralda -
maltrattato in questo modo: ci consoliamo pensando che forse è stata una buona
idea quella di concentrare tutto ciò in trenta chilometri di costa lasciando
così libero tutto il resto...
Superato Porto Cervo raggiungiamo Capo Ferro e continuiamo a pagaiare verso Baia
Sardinia dove abbiamo intenzione di fare la spesa. Una volta arrivati però
dobbiamo rinunciare: la spiaggia è troppo affollata per sbarcare e decidiamo
perciò di proseguire fino a Tanca Manna nel Golfo di Arzachena. Prima però
salutiamo Ugo che ci lascia per raggiungere La Maddalena: ci rivedremo al nostro
ritorno da Capo Testa.
A Tanca Manna facciamo la spesa in un supermercato non lontano dalla spiaggia e
con prezzi "umani": ormai siamo felicemente fuori dal "vippaio" della Costa
Smeralda.
Alle 16:30 ci imbarchiamo dirigendoci verso Capo d'Orso, superiamo l'abitato di
Palau e subito dopo entriamo nella Rada di Mezzo Schifo dove sbarchiamo per la
notte: a dispetto del nome è un posto bellissimo.
IV Tappa: Rada di Mezzo Schifo - Capo Testa (32 km)
Partiamo alle 9:45
con mare buono e inizialmente senza vento pagaiando lungo una costa molto bella
e soprattutto finalmente non affollata né deturpata da costruzioni. Superata
Punta Sardegna con il suo caratteristico faro ci esponiamo alla leggera brezza
che - come al solito - arriva da NordEst. Proseguiamo ancora fino ad arrivare
alla Spiaggia della Marmorata, purtroppo affollatissima e "decorata" da un
mega-residence, dove sbarchiamo per la sosta pranzo. I bagnini sono
allarmatissimi alla vista dei tanti kayak e soprattutto delle due OC4 ma noi,
come al solito, riusciamo a non disturbare nessuno e scavalcando letteralmente
lettini e ombrelloni ci sistemiamo alle spalle dei bagnanti che peraltro si
dimostrano piuttosto incuriositi: sono in tanti a chiederci informazioni e a
rimanere stupiti quando raccontiamo da dove veniamo e dove abbiamo intenzione di
arrivare.
Alle 16:30 ci imbarchiamo per la seconda parte della tappa odierna. Appena
superata Punta Falcone vediamo in lontananza Capo Testa sormontato
dall'imponente faro: il mare ora è un po' più allegro ma non ci crea eccessivi
problemi. Di fronte alla spiaggia di Rena Bianca - a Santa Teresa di Gallura -
ci fermiamo per radunarci e quindi proseguiamo fino a doppiare Capo Testa
sbarcando infine sulla spiaggia della Colba alle 19:20. E' un po' tardi, fa
piuttosto freddo e si è alzato molto il vento: decidiamo di concederci una cena
al ristorante.
Punta Sardegna | Sulla Spiaggia di Marmorata |
Uscendo da Marmorata | L'arrivo a Capo Testa |
Sulla Spiaggia della Colba |
V Tappa: Capo Testa - Spargi (26,5 km)
Oggi inizia il nostro
viaggio di ritorno. Dopo aver fatto rifornimento di viveri e di acqua alle 11:25
partiamo. Il cielo, che al risveglio era grigio e pieno di foschia, ora è di un
azzurro strepitoso. Costeggiamo le bellissime rocce di granito di Capo Testa che
ieri sera, stanchi e infreddoliti, avevamo un po' trascurato; alla nostra
sinistra è vicinissima al di là delle Bocche di Bonifacio la Corsica. Con queste
condizioni di mare la traversata sarebbe tranquilla ma il nostro programma
prevede altro e quindi, anche se le prue delle canoe sembrano "tirare" a
sinistra, proseguiamo dritti fino a superare Santa Teresa e Marmorata, più
affollata di ieri visto che è sabato: ci fermiamo per il pranzo a Cala Sambuco
molto più tranquilla. Alle 16:30 ci imbarchiamo e costeggiamo fino a Valle
d'Erica da dove iniziamo la traversata verso l'isola di Spargi distante circa 5
km.
Alle 18:00 siamo a Spargi: l'atmosfera è magica. L'isola è completamente
disabitata e a quest'ora sono già andati via i turisti "mordi e fuggi" che
arrivano quotidianamente trasportati dai numerosi barconi. C'è un silenzio
irreale, come irreale sembra tutto ciò che ci circonda: le rocce di granito
dalle forme più strane, il mare di una trasparenza assoluta, la macchia che
ricopre l'isola. Viene spontaneo parlare a bassa voce per non rompere l'incanto.
Dopo aver costeggiato un po' sbarchiamo a Cala Corsara dove razzola una
famigliola di cinghiali. Ceniamo sotto il cielo stellato; da quando siamo
partiti questa è la prima serata con una temperatura mite che invita
prepotentemente ad un bagno di mezzanotte.
La sosta a Cala Sambuco | Francy al timone in traversata verso Spargi |
L'arrivo a Spargi | Cala Corsara |
Cala Corsara |
VI Tappa: Spargi - Budelli - Razzoli - Santa Maria (18,5 km + 9 km periplo Santa Maria + 9 km periplo Budelli)
Ci svegliamo sotto un
forte temporale. Nel silenzio dell'isola risuona la voce di Bruno, alla ricerca
dell'ombrello multicolore che aveva lasciato sulla spiaggia e che probabilmente
è stato portato via da una raffica di vento. Per fortuna verso le 8:00 smette di
piovere e poco dopo esce il sole. Dopo colazione qualcuno si arrampica sulle
rocce alle spalle della baia, qualcun altro fa un bagno mentre Bruno continua
con il suo tormentone chiedendo a tutti: "Per caso hai visto il mio ombrello?".
Mentre siamo ormai prossimi all'imbarco, Marzio che sta esplorando il fondale
con la maschera emerge esclamando "Ho una sorpresa per voi!" e si immerge di
nuovo per ricomparire poco dopo con in mano l'ombrello di Bruno aperto.
Alle 10:35 siamo tutti in canoa e dopo aver costeggiato il versante Est di
Spargi fino a Punta Bonifazzinca iniziamo la traversata verso l'isola di Budelli
distante poco più di 2,5 km. Costeggiamo Budelli sul lato orientale superando la
superprotetta Spiaggia Rosa (le regole del Parco Nazionale vietano addirittura
di avvicinarsi a nuoto) e arriviamo nel tratto di mare racchiuso tra le tre
isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria: il colore turchese dell'acqua poco
profonda e il bianco della sabbia del fondale sono di una bellezza assoluta. Ci
fermiamo nello stretto che divide Razzoli da Santa Maria: l'acqua è talmente
bassa che in passato veniva guadato dagli asini utilizzati per il trasporto di
materiali e per questo motivo ha preso il nome di Passo degli Asinelli. Qui ci
dividiamo: Antonello, Francy, Valentino e Antonio con l'OC4 e Gianni, Duilio,
Marco e Stefano con i kayak partono per fare il giro di Razzoli passando dal
versante Nord, gli altri passano sul lato Sud. Ci incontreremo per la sosta
pranzo nella profonda Cala Lunga.
Dopo pranzo c'è tempo per una camminata fino al faro di Razzoli da dove si
ammirano vicinissime la costa della Corsica e le isole di Lavezzi e Cavallo.
Alle 17:15 partiamo tutti insieme verso l'isola di Santa Maria: tra un tuffo e
un bagno sbarchiamo sulla spiaggia di Cala Santa Maria alle 18:00. Valentino e
Antonio si mettono subito alla ricerca di qualcuno con cui fare il giro
dell'isola: Stefano e Antonello ci mettono tre secondi per farsi convincere a
riprendere la pagaia e salgono con loro sull'OC4, mentre Gianni si aggrega in
kayak. Finito il periplo non sono ancora soddisfatti... Stefano scende a terra e
Gianni sale sull'OC4 con Antonello, Valentino e Antonio: manca ancora il giro di
Budelli e se lo godono pagaiando a tutta birra verso il sole che tramonta
tornando a Cala Santa Maria quando è già buio.
Il ritrovamento dell'ombrello | |
Davanti la Spiaggia Rosa | Sandra, Piero, Chicca e Betty al Passo degli Asinelli |
Il giro di Razzoli (versante Nord) | |
Al faro di Razzoli | |
Durante il periplo di Santa Maria |
VII Tappa: Santa Maria - La Maddalena - Caprera Spiaggia del Relitto (25 km + 15 km Spiaggia del Relitto - Punta Crucitta e ritorno)
Partiamo da Santa
Maria alle 10:15, proprio mentre dal primo barcone turistico scende una quantità
spropositata di bagnanti che invadono la spiaggia e puntiamo subito verso
l'isola della Maddalena, distante poco più di 5 km. Arrivati vicino all'isola
sentiamo dei richiami dalla riva: è Ugo che ci chiama dalla spiaggia del Camping
Abbatoggia dove fino a ieri si è svolto il raduno "Canoando per le Isole"; ci
avviciniamo, sbarchiamo e ci intratteniamo un po' con gli altri "radunisti" che
stanno per tornare a casa. Salutati tutti ci imbarchiamo nuovamente e
costeggiamo l'isola verso sud: alle 13:15 sbarchiamo nel porticciolo di Cala
Gavetta, nell'abitato di La Maddalena e ci disperdiamo nelle vie del paese per
fare rifornimenti e per pranzare dandoci appuntamento per le 16:00. Alle 16:30
siamo in acqua alla volta di Caprera che aggiriamo a Sud risalendo per un breve
tratto fino alla Spiaggia del Relitto dove sbarchiamo alle 18:45.
Antonello, Valentino, Marco e Antonio decidono che per oggi ancora non basta e
con l'OC4 partono per andare a Cala Coticcio. Purtroppo forse per il buio che
sta arrivando, forse per l'eccessiva velocità, quando si trovano davanti il sole
che sta tramontando si rendono conto di avere "saltato lo svincolo" e di essere
arrivati a Punta Crucitta, l'estremità settentrionale di Caprera. Il rapido
dietrofront permette loro di arrivare a Cala Coticcio solo con le ultime luci
del crepuscolo. Il rientro alla spiaggia del relitto avviene nel buio più
totale.
La Maddalena | Si fa il punto prima dell'imbarco |
Cala Gavetta a La Maddalena | La Spiaggia del relitto a Caprera |
Verso Cala Coticcio |
VIII Tappa: Caprera Spiaggia del Relitto - Punta Canigione (29 km + 13 km giro in notturna dell'isola Soffi)
Alle 10:15 ci
imbarchiamo da Caprera puntando dritti verso Capo Ferro. Siamo di nuovo in "zona
VIP" e di fronte all'imboccatura di Porto Cervo dobbiamo prestare attenzione ai
"transatlantici" che escono senza curarsi di noi piccoli canoisti per portare i
loro passeggeri a prendere l'aperitivo nella vicinissima Cala Volpe. Durante la
navigazione ci raggiunge Ugo che si unirà di nuovo a noi fino a Golfo Aranci. La
sosta pranzo è a Liscia Ruja dove restiamo fino alle 17:00 quando ci imbarchiamo
per raggiungere "Spiaggiò", la nostra spiaggetta a Punta Canigione, dove
passeremo l'ultima notte.
Sbarchiamo alle 19:30 e dopo cena anneghiamo nell'alcool il dispiacere per la
fine ormai prossima di questa vacanza. Antonio, Marco, Marzio e Piero decidono
anche, per celebrare solennemente il momento, di raggiungere in OC4 l'isola di
Soffi e - già che ci sono - di farne il periplo.
Antonio, Antonello, Valentino e Francy a Capo Ferro |
Tipico castello scozzese nei pressi di Porto Rotondo |
Senza commento |
IX Tappa: Punta Canigione - Golfo Aranci (13 km)
Purtroppo oggi è
l'ultimo giorno di questo giro entusiasmante. Prima di imbarcarci ci mettiamo
tutti in posa per la foto di gruppo accontentando così Valentino che ci sta
rompendo le scatole da tre giorni per poterla scattare. Alle 9:30 siamo in acqua
e filiamo verso Golfo Aranci dove arriviamo alle 11:00. Ad accoglierci c'è il
signor Dario che ci festeggia come vecchi amici e ci dà la possibilità di
lavarci montando davanti casa sua un tubo di gomma per l'acqua e una corda per
stendere le nostre attrezzature: è veramente una persona fantastica e lo
nominiamo immediatamente "Socio Onorario Benemerito" del GCR.
Il traghetto che ci riporterà a Fiumicino è pronto alla fine del molo e in tutta
fretta (come al solito) dobbiamo smontare le canoe e trasportarle fino
all'imbarco, gremito all'inverosimile di passeggeri e auto in fila per la
partenza. Alle 14:00 la nave si stacca dal pontile e arriveremo a Fiumicino alle
18:30.
E' stata una vacanza
bellissima anche se impegnativa e intensa; abbiamo dovuto fare spesso i conti
con le condizioni del tempo e cambiare di conseguenza i nostri programmi;
abbiamo visto come per il capriccio di pochi si possa violentare e privatizzare
un intero tratto di costa ma abbiamo anche goduto della natura solitaria e
selvaggia di Capo Testa e delle isole dell'Arcipelago, in particolare Razzoli,
fortunatamente protette dal Parco Nazionale.
Abbiamo pagaiato per tanti chilometri - da un minimo di 205 a un massimo di 250
a seconda delle "varianti" cui ciascuno ha partecipato, ma questo rientra nella
normalità: siamo il favoloso "Team Mare" del Gruppo Canoe Roma.
Il gruppo al completo | |
Guarda il percorso dal satellite con Google Maps |
Altre pagine di questo sito sulla stessa
zona:
"Pagaiando nell'Arcipelago" - Luglio 2010:
In vacanza con il kayak nell'Arcipelago della Maddalena
dal 4 al 10 settembre 2012: Raduno La Maddalena - Lavezzi
9-11 agosto 2014: LA MADDALENA -
Due uscite nell'Arcipelago
28 agosto - 5 settembre 2021: "CANOACAMP ARCIPELAGO
LA MADDALENA" - In kayak nell'Arcipelago