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RADUNO "LA MADDALENA E LAVEZZI
settembre 2012
Ben un mese intero trascorso in Sardegna quest’anno. C’è chi scherzando mi ha detto che avrei dovuto chiedere il permesso di soggiorno! Dopo aver strappato una dilazione di ferie al capo in ufficio per partecipare al raduno dell’arcipelago di La Maddalena-Lavezzi mi sono proiettata impietosamente di nuovo in ufficio a combattere con le scadenze che incombono. Comunque proprio non posso lamentarmi!
Oggi però scrivo due righe e mi coccolo nei ricordi di quella bellissima settimana. Così la vacanza rivive fervida nei miei pensieri. Credo di aver partecipato ad un tour che potrebbe umilmente vantare il pregio di essere unico. Ho pagaiato in un patrimonio ambientale di valore inestimabile sia dal punto di vista della bellezza sia dal punto di vista delle stravaganti prestazioni metereologiche che lo hanno caratterizzato. Alla fine dei conti, anche queste, fanno parte delle bellezza che la Sardegna mi ha lasciato dentro. Tra queste anche il piacevole legame di amicizia instaurato con i compagni di pagaia che mi lascia lusingata e nostalgica.
Il tour presentato da Stefano Grassi, ha avuto, come ci si aspettava, il soddisfacente esito di sentirsi completamente immersi nel fantastico mondo sardo. Alla stregua di un sub che si immerge nei fondali marini con tanto di vibranti sensazioni. Avvolti a 360 gradi dalla lingua, dalla cultura, dalle usanze, dalla forza interiore che contraddistingue la civiltà nuragica. Civiltà di cui ancora troppo poco si sa ma che emerge ogni dove e vive e regna nella terra di Sardegna e nei suoi abitanti indigeni.
Le previsioni meteo non erano rassicuranti già prima della partenza, tanto da portare qualcuno a rinunciare e qualcuno a tentennare. Tuttavia sono per metà abruzzese e per metà romana e, si sa, a caparbietà non siamo secondi a nessuno, manco ai sardi ;-) Perciò dissipato ogni dubbio sono partita con l’intento di pagaiare anche tra le avversità e, con la certezza delle esperienze passate, che la maggior parte delle volte ha sentenziato a gran voce il motto che: la fortuna aiuta gli audaci. Nonostante l’audacia tutto si è comunque svolto in completa sicurezza grazie alla presenza e all’esperienza di molti e grazie alle puntuali e generose attenzioni dei ragazzi della barca appoggio. Abbiamo avuto solo un giorno di fermo per mezzo alluvionamento che quasi si pagaiava tra i sentieri del campeggio. Ma anche quel giorno non è stato vissuto invano. E’ servito a far conoscenza del carismatico personaggio di Garibaldi e a compiere una interessantissima visita al museo minerario di Caprera. La pioggia battente della giornata è anch’essa un ricordo piacevole. Le giornate di pioggia in fondo sono belle quanto il sole. Così come l’inverno è bello quanto l’estate. Il resto lo ha messo la simpatica compagnia dei partecipanti che ci hanno sempre creduto e che hanno saputo condividere companatico, sorrisi e naturalmente le seguenti piacevoli giornate di pagaiata:
1) Giorno: Periplo di Spargi (circa 25 km.)
2) Giorno: Visita al museo minerario di Caprera e alla casa di Garibaldi.
3) Giorno: navigazione su Santa Maria, Budelli e Razzoli (circa 35 km.) con combinazione dei versanti a seconda delle condizioni momentanee del vento e del mare.
4) Giorno navigazione in senso orario di Caprera con rientro dalla costa nord-ovest della Maddalena (circa 42 km.)
5) Giorno: traversata per Lavezzi. Andata e ritorno passando per il Porto della Madonna con stacco dal margine più a nord di Razzoli. (circa 40 km.)
6) Giorno: La parte nord interna di Caprera tralasciata e rientro lungo la costa est della Maddalena.
La navigazione ha avuto sempre come punto di imbarco e sbarco il camping Abbatoggia situato a nord dell’isola della Maddalena. Le direzioni sono sempre state prese con accorgimenti e decisioni perentorie, in base agli umori del vento e del mare che comunque non sono stati mai impraticabili e hanno reso possibile lo svolgimento del programma quasi nelle modalità previste, tranne il giorno di visita a piedi dell’isola La Maddalena. Le distanze purtroppo sono approssimate perché non dotati di gps. I calcoli chilometrici sono stati fatti calcolando le distanze su una cartina di 1:25.000 igm.
L’esperienza fatta (nel mio piccolo) mi dà desiderio di esprimere un accorato appello all’Ente Parco dell’arcipelago di La Maddalena affinché metta in atto tutto ciò che è nel suo potere e nelle sue potenzialità per una sempre maggiore attenzione e sensibilità alla cura del suo bellissimo territorio che porta inevitabilmente i segni indelebili di un turismo di barche a motore eccessivo e indiscriminato. Con questo augurandomi che, non solo in quello specifico di La Maddalena, ma su tutto il territorio italiano (dove aimè riscontro atteggiamenti preconcetti verso il mondo del kayak) la presenza di kayakisti cominci ad avere una considerazione che possa vantare pregio e stima non fosse altro che per il rispetto che il mezzo del kayak ha dell’ambiente e per la visione ambientalista che ciascun kayakista porta con sé.
Un grazie e un abbraccio affettuoso a Stefano, a Sergio, a Costanzo, che hanno, anche quest’anno, reso possibile tutto e a tutti i partecipanti.
Francy Gastaldi
Altre pagine di questo sito sulla stessa
zona:
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21 luglio - 2 agosto
2010:
"PAGAIANDO NELL'ARCIPELAGO" -
In vacanza con il kayak nell'Arcipelago della Maddalena
9-11 agosto 2014: LA MADDALENA -
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28 agosto - 5 settembre 2021: "CANOACAMP ARCIPELAGO
LA MADDALENA" - In kayak nell'Arcipelago