E’ la prima uscita ufficiale dell’anno e siamo tutti un po' ansiosi di cimentarci con onde sole e vento ripetendo, dopo qualche anno questa “classica” del GCR. L’isola è un trapezio di terra circondato da un tratto di mare e dai due bracci del Tevere: la sua foce naturale, ed il canale di Traiano, realizzato dai romani per mettere in comunicazione il fiume con l’antico porto, che allora ovviamente era sul mare. Con il tempo, e l’insabbiamento del porto, il canale è diventato l’altro braccio che porta l’acqua del fiume al mare, leggermente più a nord rispetto alla foce naturale.

Il tempo ci assiste il cielo è terso  il mare calmo e per quanto riguarda il vento c’è solo una leggera brezza, giusto per ricordarci che non siamo in palestra!

L’organizzazione è un po' diversa da quella delle ultime volte: non è prevista la pausa pranzo con visita all’Oasi del porto di Traiano ma ci arrangeremo con pranzo al sacco.

Antonio ha organizzato due partenze: una da Ostia – Nuova Pineta ed una dal Lungomare di Fiumicino poco a sud della Darsena. Del primo gruppo (i più temerari) fanno parte: Antonio, Marco, Sabrina,  Lorenzo e Carlo; da Fiumicino: Paola, Roberta, Giuseppe, Ferdinando, Stefano, Luigi,  Massimo e Salvatore.

Il capitano l’aveva organizzata bene: il primo gruppo doveva partire alle 9 e 30 e dirigersi verso nord, mentre  il secondo avrebbe dovuto imbarcarsi alle 10 e 15 e dirigersi verso sud. L’incontro era previsto alle 10 e 30 circa di fronte alla foce di Fiumara. Purtroppo un colpevole ritardo del secondo gruppo ha fatto si che i primi aspettassero in acqua un po' troppo: da valutare le prossime volte che si organizza una partenza in due gruppi!

L’ingresso dal mare verso il fiume non ci crea problemi (a volte il contrario è complesso a causa delle onde che si formano sopra la barra di sabbia). Cominciamo a risalire e ci rilassiamo in questa atmosfera straniante immersi nel silenzio: alla nostra destra le ultime propaggini di Ostia, all’altezza dell’idroscalo, e sulla nostra sinistra i numerosi cantieri e rimessaggio delle barche di Fiumara.

Avvistiamo solo pochissimi pescatori e qualcuno intento alla manutenzione delle barche, ma per il resto è una pace assoluta. Notiamo anche una insolita pulizia dell’acqua: niente bottiglie o altri rifiuti macroscopici: avevo ricordi terribili di sporcizia di questo tratto; per fortuna qualcosa migliora! Dopo scopriamo che il piacevole riscontro è dovuto all’effetto di barriere meccaniche poste pochi km più a monte, che fanno da filtro. Dopo circa 8 km di fiume, arriviamo al luogo concordato per la nostra sosta pranzo: un lembo di terra privato, adibito a rimessaggio di barche, e dotato di pontile in località “Capo due rami”. Da qui parte il canale che ci riporterà al mare. Leghiamo i kayak per lasciarli in acqua e ci godiamo i nostri beni di conforto in totale solitudine e sotto il sole.

Da qui riprendiamo il canale di Traiano, passando davanti alla bellissima Oasi di Porto. In questo tratto incontriamo tantissima avifauna che vive nell’oasi: cormorani, garzette, folaghe, e purtroppo però anche qualche rifiuto galleggiante.

Dopo 6 km circa sfociamo nel mare di Fiumicino e giriamo a sinistra. Altri due km controvento ed arriviamo al sito di partenza del secondo gruppo. Scendiamo un po' tutti per salutarci, ma il primo gruppo si reimbarca quasi subito per affrontare gli ultimi 6 km. Effettivamente al vento fa un po' freddo e bisogna sbrigarsi perché le giornate sono ancora corte. Ma l’anno canoistico è appena iniziato e il 2020 ci riserva ancora tante uscite !

Paola Scaramozzino