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UNA PAGAIATA LUNGO LA VIA FLACCA
TRA SPERLONGA E GAETA
Miti, leggende e ville romane
11 marzo 2012
“Qui
ormeggiò le sue navi rifornendosi d’acqua alle fonti d’Artakie;
qui combatté i Lestrigoni e, più a nord, al Circeo,
cadde nelle spire amorose della maga Circe.“
Nonostante questa sia una meta dove annualmente navighiamo con i nostri kayak, ogni volta scopriamo, come fosse la prima, il tratto di costa laziale contenuto tra i caratteristici borghi medioevali di Sperlonga e Gaeta. Un tratto di particolare bellezza dove, ancora oggi, sono visibili testimonianze archeologiche della metà del I sec. a.C. e II d.C. L’ordinario tracciato che percorriamo ricalca in parte la S.S. 213, che esprime il fascino di un ambiente naturalistico senza eguali. Tuttavia è nei tratti celati degli arditi sentieri originali, ritagliati tra le falesie a strapiombo sul mare, che esso esprime il massimo del fascino e della bellezza e tutta la sua selvaggità. Qui la bellezza della natura si fonde con le testimonianze storiche di epoche diverse. Dalle cavità naturali che hanno restituito tracce di frequentazione preistorica alle monumentali opere romane. Dai preziosi e romantici borghi medioevali dei pescatori di Sperlonga e Gaeta alle belle, seppur a volte invasive, ville dei facoltosi di oggi.
Tralasciamo volontariamente gli scempi edilizi dell’epoca nostrana che ancora non riesce a ravvedersi dei suoi errori e delle sue colpe!! Li tralasciamo non per voglia di non vederli o denunciarli, ma perché quel che prima di essi esisteva ha ancora da dire tale bellezza e cultura che, al confronto e per fortuna, prevarica di interesse e di valenza.
Se avete voglia di penetrare in questo scorcio laziale non avete che da mettere scarpe tecniche ai piedi e percorrere i sentieri che attraversano le falesie del monte Moneta e del monte Orlando. Ascolterete il canto del mare che la falesia restituisce sonoro e incessante. Armarvi di coraggio e prudenza per calpestare passo dopo passo l’accidentata via Flacca nel suo tracciato originale che ridisegna in maniera superlativa la costa. Vi affaccerete sgomenti dalle monumentali muraglie frutto della tecnica ingegneristica dell’antica Roma. Rimarrete stupiti di come sì pesanti pietre, così magistralmente tagliate e sovrapposte possano formare un muro così perfettamente perpendicolare al mare. Ruberete gli scorci di intenso blu del mare alla ridente e florida vegetazione mediterranea senza saziarvene.
Spogliatevi dei vostri indumenti e delle consuetudini cittadine e camminate o nuotate lungo le dorate e sabbiose spiagge che riempiono le baie esposte ad ovest. Calatevi in corda doppia dalla parete stupenda della montagna spaccata e immergetevi nei siti archeologici sotto la superficie del mare.
Tuttavia ciò che vi darà l’opportunità di avere un colpo d’occhio su tutto questo insieme e di attraversare millenni di natura e di storia nel solo arco di poche ore di una giornata è: impugnare una pagaia e navigare sotto costa. Dal mare la vista di questi tesori incommensurabili trasuda tutta la sua espressività.
Potrete ascoltare lo stridulo dei gabbiani e navigare con loro, osservare il volo dei falchi pellegrini che nidificano, ammirare chi è appeso sulle falesie sovrastanti, immergervi nel suono delle acque pescose del mare. Avrete la sensazione di scoprire le antiche ville romane che affiorano dal terreno lungo le spiagge. Vi addentrerete nelle misteriose grotte e visiterete la Montagna Spaccata e il suo Santuario. Ascolterete incuriositi le leggende che di questi luoghi si narrano. Ammirerete i gioielli urbanistici di Sperlonga e Gaeta.
Farete una sosta su una delle sette spiagge baciate dal sole. Ce n’è per tutti i gusti: isolata, nudista, selvaggia, appartata, archeologica, turisticamente attrezzata. Passerete piacevolmente tra una serie di sensazioni alterne che l’ambiente cangiante vi lascerà impresse nell’animo e che porterete dietro con voi fino a casa e nelle gesta del giorno successivo quando ancora la routine giornaliera stenterà a cancellarne la memoria a breve. Vi resteranno impresse nella mente, ora visioni sovrastanti e suoni echeggianti dell’ambiente chiuso e severo delle falesia, ora ampiezze profonde e luminose delle baie. Esse si aprono ridenti tra le punte rocciose della costa segnalate dalle torri genovesi. Alle spalle di queste, l’occhio spazia e riposa allo scorgere dei dolci e assolati pendii degli anfiteatri dei Monti Ausoni.
Francy Gastaldi
Hanno pagaiato (in 21 su 17 Kayak singoli e due doppi):
Andrea, Antonio A., Antonio P., Barbara, Carmine, Danilo, Fabrizio, Giulio,
Giuseppe, Lamberto, Luca, Marco, Marco, Marzio, Maurizio, Mauro, Mimmo, Nino,
Roberta, Gianfranco, Valentino.
Percorso: Imbarco alle 11:30 dalla Spiaggia di S.Agostino tra Sperlonga e
Gaeta - Navigazione in direzione Gaeta fino alla Montagna Spaccata (8,5 Km) -
Ritorno verso Sperlonga con sosta pranzo alla spiaggia degli "Archetti" - Sbarco
sulla Spiaggia di S.Agostino alle 16:15 - Km totali percorsi 18,0
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5
gennaio 2013: SPERLONGA IN KAYAK
23 gennaio 2005: "DA SPERLONGA A GAETA A SPERLONGA"
2
febbraio 2003: "TRA
TORRI E GROTTE (CON LA NEVE SULLO SFONDO)"
10 febbraio 2002:
"Oggi si va per grotte..."