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SULLA ROTTA DI ULISSE NELLA DIMORA DELLE SIRENE
112 km in quattro giorni da Castellammare di Stabia a Salerno
1 - 4 maggio 2003

 

 

Dopo la bella uscita - parzialmente condizionata dal maltempo - del 15 e del 16 marzo in penisola Sorrentina ci eravamo ripromessi di tornare in zona per affrontare la traversata da Punta Campanella a Capri e il periplo dell'isola. La ghiotta occasione del lungo ponte del Primo maggio ci permette non solo di progettare di nuovo la traversata ma di rilanciare: abbiamo in programma una quattro giorni di tutto rispetto da Castellammare di Stabia a Salerno.

L'appuntamento per la partenza è fissato per le 6:30 al casello dell'autostrada per Napoli. Siamo in quattordici con cinque auto su cui sono caricate le nostre due polinesiane a quattro posti e sei kayak. L'arrivo a Castellammare è ritardato dal traffico intenso. Mentre Antonio, Maurizio, Danilo, Francy e Marco, una volta scaricate le canoe, vanno a Salerno a portare le auto all'arrivo gli altri montano le OC4 sulla spiaggia di Castellammare sotto gli sguardi incuriositi dei passanti e con il Vesuvio sullo sfondo. Quando verso le 14:00 tutto è pronto ecco di ritorno i cinque "autisti" stravolti da quasi tre ore di traffico. Siamo in notevole ritardo sulla tabella di marcia prevista ma dopo l'ultimo controllo generale alle canoe e alle attrezzature entriamo in acqua alle 14:45.

La giornata è calda, sembra di essere già in estate e iniziamo a pagaiare lungo la penisola Sorrentina che dovremo percorrere fino alla sua estremità - Punta Campanella - che divide il golfo di Napoli da quello di Salerno.

Sulla prima OC4 ci sono Francesca Gastaldi, Valentino Romano, Daniele Marsano e Duilio Polidori. Sulla seconda Antonello Spanu, Marco Pompei, Piero Peschiaroli e Betty Bassanelli. Sui K1 Gianni Montagner, Antonio Paolucci, Maurizio Vitale, Giulio Pardi, Danilo Ingenito e Marco Menichetti di nuovo tra di noi dopo tanto tempo.

Pagaiata dopo pagaiata superiamo Vico Equense fino a raggiungere Sorrento lungo una costa molto bella ma in troppi punti deturpata dal cemento di costruzioni di ogni tipo. Dopo 13 km alle 16:45 ci fermiamo a Sorrento per una breve pausa presso lo stabilimento in cui l'anno scorso abbiamo organizzato una manifestazione promozionale con dei turisti olandesi.

Alle 17:00 ripartiamo e dopo aver superato Punta del Capo e Capo di Massa eccoci di fronte a Massa Lubrense che ci guarda dall'alto. Proseguiamo ancora verso l'estremità della penisola ed eccoci finalmente a Punta Campanella: Capri - la nostra meta di domani - è di fronte a noi, separata da un braccio di mare di circa 5 km. Superata la punta entriamo quasi subito nella profonda Baia di Ieranto, riparata e solitaria, raggiungibile via terra solo con un lungo cammino a piedi, che ci accoglie mentre il sole si avvicina al tramonto; sulla spiaggia incontriamo il simpaticissimo Salvatore, custode dell'area gestita dal FAI, che avevamo già conosciuto a marzo. Sono le 19:00 e dopo aver percorso complessivamente 25 km sbarchiamo e sistemiamo il campo prima che sia buio.

Pronti per la partenza da Castellammare

Maurizio davanti Vico Equense

L'arrivo a Sorrento

La sosta sulla spiaggia di Sorrento

La mattina dopo ci prepariamo per la seconda tappa del nostro giro: Capri con i suoi Faraglioni si vede dalla spiaggetta della Baia. Maurizio e Antonio salgono sulla OC4 e lasciano il posto sui loro kayak a Duilio e Francy e alle 10:25 partiamo. In breve raggiungiamo Punta Campanella e da qui affrontiamo la traversata rimanendo in gruppo per essere più visibili dalle numerose barche e aliscafi che passano nello stretto. Alle 11:30 siamo a Punta del Monaco e da qui iniziamo il periplo di Capri dirigendoci verso il lato sud dell'isola. La costa - alta e frastagliata - è bellissima e traforata da una quantità incredibile di grotte; qua e là si aprono vedute sull'entroterra splendido e ricco di vegetazione. Purtroppo non si può dire la stessa cosa dell'acqua su cui vediamo galleggiare di tutto. La presenza dell'uomo si fa sentire anche attraverso l'esagerato numero di imbarcazioni a motore che portano i turisti a fare il giro dell'isola appestando l'aria con i gas di scarico. Ciononostante pagaiamo allegramente intrufolandoci in ogni insenatura, facendo capolino in ogni grotta, descrivendo ghirigori intorno ai famosi Faraglioni. Alle 12:40 sostiamo - dopo circa 12 km - davanti alla spiaggia di Marina Piccola, purtroppo troppo ristretta per accogliere le nostre canoe: siamo perciò costretti a proseguire nel giro dell'isola verso Marina Grande dove sarà possibile sbarcare. Superata Punta Carena - estremità sud occidentale di Capri - Francy lascia il kayak ad Antonio e sale sull'OC4. percorriamo ora il lato Ovest dell'isola e appena svoltato sul versante Nord vediamo una flotta di barche in sosta con i motori accesi che rendono l'aria simile a quella del centro di Roma in un'ora di punta: si tratta dei barconi che portano i turisti a visitare la Grotta Azzurra. Tiriamo dritto fino a Marina Grande dove alle 14:30 sbarchiamo sulla spiaggia e mangiamo: abbiamo percorso finora 23 km.
Alle 16:45 ci imbarchiamo nuovamente per completare il periplo: raggiunta Punta del Monaco puntiamo dritti verso Punta Campanella e alle 18:00 sbarchiamo nella Baia di Ieranto: la lunghezza della tappa - che dai  calcoli sulla carta nautica doveva essere di 32 km - dal tracciato del GPS si rivela di 35 km a causa delle innumerevoli deviazioni effettuate per visitare ogni angolo dell'isola. Sistemato nuovamente il campo per la notte ceniamo godendoci il tramonto e ci attardiamo sotto le stelle prima di andare a dormire.

La baia di Ieranto

Inizia la traversata...

A metà strada

L'arrivo ai Faraglioni

Giulio davanti all'Arco del Faraglione di Mezzo

Marina Piccola

La sosta per il pranzo

Marina Grande

Sulla via del ritorno: sullo sfondo la penisola Sorrentina

Il sabato mattina partiamo alle 9:50 per costeggiare il versante Sud della penisola Sorrentina: Daniele va in kayak, Antonio sull'OC4, per il resto tutto resta invariato. Quando siamo tutti in acqua Marco Menichetti all'improvviso inizia a soffiare nel suo fischietto e a battere le mani seguito da tutti gli altri: senza esserci messi d'accordo troviamo che sia un bel modo di salutare un posto che ci è piaciuto e lo adottiamo ufficialmente come rito del nostro gruppo. La cosa più buffa è che quattro solitari bagnanti dalla spiaggia rispondono al saluto battendo a loro volta le mani.
Dopo una breve sosta a Marina del Cantone costeggiamo in un susseguirsi di grotte fino allo Scoglio Isca e al fiordo di Marina di Crapolla con un piccolo villaggio di pescatori e una chiesina: da qui prendiamo il largo verso Li Galli, un gruppo di tre isolotti a circa 3 km dalla costa dove arriviamo alle 11:50 dopo 10,5 km di navigazione. Il Gallo Lungo - il più grande dei tre isolotti - è ricoperto di macchia mediterranea e di pino d'Aleppo e ospita una torre di avvistamento. Gli isolotti - che secondo molti degli scrittori classici si identificano come la patria delle Sirene - venivano usati come luogo di confino dalla vicina repubblica marinara di Amalfi. Completato il giro degli isolotti ci dirigiamo di nuovo verso la terraferma e costeggiamo fino a Positano dove sbarchiamo sulla spiaggia affollata alle 14:00 dopo 21.5 km dalla partenza. Positano è bellissima e dopo il pranzo in spiaggia ci sparpagliamo nelle viuzze del paese brulicanti di turisti a ingozzarci di granite di limone. L'appuntamento è alle 15:30 in spiaggia e alle 16:00 siamo in acqua: Marco fischia e lancia l'applauso, dalla spiaggia rispondono in centinaia, sembra di essere in un film.
Superiamo Capo Sottile, Praiano e dopo circa un'ora e 7 km di una costa che è un tripudio di limoni e fichi d'India entriamo nella piccola insenatura di Marina di Furore dove è nascosto - tra due pareti altissime - un minuscolo e suggestivo villaggio di pescatori. Dopo una breve sosta partiamo di nuovo: dobbiamo trovare una spiaggia dove fermarci per la notte. Alle 18:15, arrivati a Conca dei Marini - a 32 km dalla partenza - avvistiamo una spiaggia che sembra fare al caso nostro: da una barca al centro della baia sentiamo gridare: "Venite, venite! Venite a cena da me, non vi preoccupate per il prezzo: ci mettiamo d'accordo...". Sembra una "Candid Camera" invece è Franco, proprietario del ristorante sulla spiaggia di Conca dei Marini (tel. 0891 831939) che ci propone in modo pittoresco una cena a prezzo stracciato. Montiamo le tende sulla spiaggia e decidiamo che non si può rifiutare un invito così simpatico: alle 21:00 siamo tutti a tavola. Le ottime linguine ai frutti di mare, i totani appena pescati e soprattutto il vino in grande quantità creano un'atmosfera magica: la serata finisce in spiaggia sotto un cielo stellato da far paura, con Giulio che dà prova delle sue conoscenze astronomiche senza perdere la pazienza neanche quando qualcuno gli chiede dov'è la costellazione di "Oronzo", tra chiacchiere a ruota libera senza nessuna voglia di andare a dormire.

Il piccolo villaggio di Marina di Crapolla

Sosta a Li Galli

L'ingresso della Grotta Matera

La partenza dopo la sosta a Positano

In una grotta nei pressi di Praiano

Marina di Furore

La mattina dopo nessuno sa resistere alla tentazione di un bagno rinfrescante. Approfittiamo per la colazione in spiaggia dei tavoli e delle sedie del chiosco di Mattia Bonocore: andate da lui a prendere una bibita, è un tipo simpatico e inoltre cura con amore questo pezzo di paradiso.

Alle 10:00 siamo tutti in canoa con le stesse formazioni del giorno precedente: Amalfi è vicinissima e ci arriviamo in fretta. Dopo qualche difficoltà per trovare un punto adatto allo sbarco scendiamo sulla spiaggia affollata dove ci aspetta Simone Paulotto del team di Outrigger "Black Dragon" di Sabaudia che ieri ci ha visti dall'alto della Costiera. Ci concediamo una sosta di ben tre ore: il primo obiettivo è una sontuosa pasticceria che prendiamo d'assalto occupandola per mezz'ora buona. Sostiamo sulla scalinata del bellissimo Duomo, giriamo per i vicoletti, pranziamo sulla spiaggia. Alle 13:00 siamo di nuovo in canoa e salutiamo Amalfi con un meritato applauso: dalla spiaggia ci rispondono in tanti. Passiamo al largo di Minori e Maiori puntando verso Capo d'Orso, entriamo in un paio di grotte e - doppiato il Capo - vediamo in lontananza Salerno, il nostro punto d'arrivo. Costeggiamo Erchie in un mare brulicante di windsurf e - superata Vietri sul Mare - entriamo nel porto del capoluogo dove sbarchiamo alle 16:00 festeggiandoci sotto gli occhi incuriositi dei passanti. La tappa di oggi è stata di 20 km: facciamo un rapido calcolo e scopriamo di aver percorso complessivamente 112 km.

Ringraziando gli Dei polinesiani che in combutta con i più mediterranei Zeus, Eolo e Poseidone ci hanno regalato quattro giorni d'estate sulla rotta di Ulisse nella dimora delle Sirene smontiamo le barche e carichiamo le macchine per il ritorno ma l'idea di dividerci dopo questi giorni passati insieme in mare sulle nostre canoe non piace proprio a nessuno.

Le tende sulla spiaggia di Conca dei Marini

Sotto un arco di roccia prima di Amalfi:
Valentino, Francy, Duilio e Antonio sull'OC4, Daniele sul kayak

Il Duomo di Amalfi

Amalfi

L'arrivo a Salerno dopo 112 km

I nostri eroi sulla spiaggia di Salerno

 

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