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"TRASILONGA
2012"
16 giugno 2012
La Trasilonga è una manifestazione remiera organizzata dal Canoa Club Perugia, su un bellissimo percorso di circa 25 km tra le isole del Lago Trasimeno. Si parte dalla sede nautica del circolo a Monte del Lago, in via dell'Università'; io ci sono andato dall'A1, uscita Valdichiana, e poi superstrada Valdichiana-Perugia fino all'uscita di Torricella; di qui si costeggia il lago fino al bivio di via dell'Università. Il viaggio è comodissimo ma piuttosto lungo: da Roma sono circa 220 km e bisogna calcolare almeno due ore e mezzo. Messo in acqua il kayak verso le 10 siamo andati prima a Passignano (breve sosta); di qui all'Isola Maggiore (sosta), passando nel canale tra questa e l'Isola Minore; poi abbiamo aggirato l'Isola Maggiore e siamo andati all'Isola Polvese (bella spiaggia), dalla quale si torna a Monte del Lago. Il tempo e' stato bellissimo (ma molto caldo) e il vento praticamente assente; il lago era piatto come una tavola.
Paradossalmente, condizioni all'apparenza ideali come quelle di ieri causano un pesante impegno fisico. Il kayak è la barca inventata dagli esquimesi per la caccia e la pesca nell'oceano artico, tra i più pericolosi del mondo, e, sebbene fosse noto agli europei fin dall'antichità per incontri occasionali, è stato importato in Europa dagli inglesi nella prima metà dell'ottocento. La nostra cultura e pratica del kayak è quindi basata su esperienze, sia antiche che moderne, maturate in climi molto più freddi del nostro. Ieri c'erano 35 gradi e secondo me il salvagente, obbligatorio, e il gonnellino (la copertina di neoprene o PVC che sigilla il kayak intorno al suo occupante) causavano più rischio di un colpo di calore di quanto fornissero sicurezza in caso di rovesciamento, anzi in diversi abbiamo anche fatto intenzionalmente un tuffo o due per rinfrescarci. Per l'estate mediterranea sarebbe preferibile cambiare il proprio kayak tradizionale con un sit on top, aperto, nel quale il gonnellino è inutile, e procurarsi un salvagente gonfiabile di quelli con la bomboletta di gas, che si indossa sgonfio e non tiene tanto caldo.
L'organizzazione da parte del CCP è stata curatissima: c'erano due gommoni di scorta e un'ambulanza a terra (fortunatamente nessun soccorso è stato necessario, ma la traversata tra le Isole Maggiore e Polvese sarebbe altrimenti vietata ai kayak per la troppa distanza dalla riva). La sera era prevista anche una cena, ma io non prevedendo di fermarmi a dormire sul Trasimeno ho preferito tornare a Roma perché ero un po' stanco. Un grazie particolare al Presidente del CCP Luca Falchetti!
Testo e foto di Andrea Bellelli
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