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IL PARCO DELLA MAREMMA IN KAYAK DA MARE
Da Talamone a Marina di Alberese (GR)
10 APRILE 2011

 

La meteo annuncia da giorni una domenica estiva. Il gruppo è in fibrillazione. Sembra che tutte le nebbie e i freddi invernali siano ormai esorcizzati e la stagione estiva è tutta davanti a noi. I kayak sono pronti sulla macchina già dal sabato sera! Non c’è che augurarsi un profondo sonno rigenerante che scacci via le fatiche della settimana e renda l’alzata mattiniera leggera.
La voglia di incontrarsi è tanta e il giorno appresso tutti siamo puntuali al pre-appuntamento delle otto all’area Tirreno est della Roma-Civitavecchia. Persino io e l’ex compagno, da poco separati con 10 anni di convivenza alle spalle, ritroviamo la cordialità e la serenità di trascorrere insieme giornate liete di pagaia. La forza del gruppo e della passione per la pagaia, a volte, sa andare al di là di ogni limite.

Nonostante tutte le premesse però una fitta coltre di nebbia ci accompagna lungo tutto il viaggio fino alla spiaggia di Fonteblanda di Talamone. Scarichiamo a mestiere i kayak e l’attrezzatura da allestimento. In breve le 13 prue sono tutte posizionate verso il mare calmo come un lago.

Risolta la questione delle macchine e degli autisti che devono occuparsi del trasporto dei mezzi da trasferire al punto di sbarco, la nebbia,  quasi fosse il segnale della soluzione organizzativa e logistica, si dirada velocemente sotto la leggera spinta di una brezza che porta con sé cielo azzurro, lievi increspature sulla superficie dell’acqua e i colori sgargianti di un giornata simil-estiva. Sullo sfondo appaiono le isole toscane già conquistate.

Sono circa le 10:00 e il breve viaggio con le auto verso Marina di Alberese ci racconta già della splendida giornata che sta arrivando. L’entrata nel Parco dell’Uccellina ci regala uno spettacolo naturale suggestivo. Ancora con gli occhi incollati dal sonno, attraverso i finestrini della macchina, la strada scorre tra le distese di prati fioriti e i pascoli locali. Aironi misti a cavalli, manzetti, puledri e volpi socievoli che si lasciano avvicinare senza timore. Lasciamo le macchine vicino alla spiaggia e riattraversiamo il Parco lasciandoci dietro quest'atmosfera bucolica. L’ilarità, sempre più incalzante nella macchina di Lorenzo che ha raccolto tutti gli autisti, ci fa uscire in breve dal torpore del sonno mattiniero.

Tutti pronti per l’imbarco alle 11:30... Venti di brezza a 5 km./h da nord-ovest. Pagaieremo in direzione nord.

Sotto la vista piacevole della baia, che Talamone chiude con tanta grazia, si serrano i gonnellini e le mani impugnano le pagaie.

Il piacere di tornare a tirare l’acqua dopo la sosta lavorativa settimanale è sempre indescrivibile e liberatorio. E’ come partire per un viaggio. Appena lo scafo lascia la terraferma e trova la leggerezza in acqua, d’incanto, mille sensazioni ti trasportano nella meraviglia fondendoti con gli elementi naturali e con i compagni di viaggio.

Man mano che le prue avanzano i muscoli si scaldano e il piacere del gesto della pagaiata diventa sempre più incalzante finché sei totalmente parte di un ambiente in cui un fluido di benessere scorre senza limiti di sorta. Scorre nelle orecchie rapite dal fragore delle onde, nel naso purificato dalla salsedine, nella vista attratta dai colori e dai documentari proiettati da madre natura, nel tatto che accarezza l’acqua, il vento e sente la forza della propulsione, nel sapore salato delle gocce di acqua che schizzano sulle labbra e nel sangue che il cuore, sollecitato, pompa a ritmo del mare e della pagaiata.

Tutti insieme, uniti da una sorta di feeling che favorisce piacevoli chiacchierate alternate a piacevoli silenzi in cui si amplificano le sensazioni. E’ come se lo spirito inuit pervadesse chiunque osi entrare in un pozzetto.

Mentre si compie questa mistificazione, coppie di gabbiani si corteggiano. E’ la stagione degli accoppiamenti. Tra breve seguiranno le covate e poi la nascita di tanti pulcini che spiccheranno per la prima volta il volo.

Adesso ditemi di fronte a questo quanto può valere la logica del profitto e del potere che governa i nostri paesi! Quanta energia umana e naturale potrebbe essere moltiplicata se le cose seguissero il loro corso naturale senza essere interrotte e snaturalizzate. Esco subito da questo questionario. Non vale la pena crucciarsi in questo paradiso!

Ricalco il più possibile il confine che la costa disegna nell’acqua e accarezzo con lo sguardo quello che i monti dell’Uccellina disegnano nel vuoto dell’aria che li unisce al cielo. L’azzurro intenso del mare si abbraccia con il verde intenso e fitto della vegetazione dei monti.

Mi fermo ad assistere all’accoppiarsi dei due gabbiani che non sembrano essere disturbati dalla mia presenza. Riparto. La costa scorre frastagliata. Ascolto il vociare dei compagni che aleggia nell’aria e mi sollazzo a scorazzare tra uno scoglio e l’altro. Molti sono affioranti e per un pelo riesco ad evitarli. Il paesaggio mi distrae e l’acqua limpida non rende chiaro quanto siano profondi. Imparo a controllare meglio il kayak nelle operazioni di manovra. Tutto ciò che mi circonda mi stimola e mi rasserena. Anche quando c’è da assistere Rossellina che avverte un forte senso di nausea ed ha difficoltà a proseguire pagaiando provo un senso di utilità e di comprensione che mi riempie e mi gratifica. Sono stata male anche io durante alcune mie uscite e ho imparato ad affrontare questi momenti nel pozzetto del mio kayak e so quanto vale l’assistenza del vicino compagno anche nelle piccolissime cose.

In prossimità di Cala di Forno la costa si fa falesia. La profondità del mare si fa più significativa, il colore più scuro e il moto ondoso più compatto e meno fragoroso.

Alle 13:40 sbarco a Cala di Forno, dopo 12,3 Km. Nella baia che la contiene già sono ormeggiate le prime barche a motore della stagione. La sabbia bianca e bagnata dalle mareggiate precedenti è animata, qua e là, dal gioco ramificato dei tronchi portati dal mare che la gente ha sistemato a mo' di totem. Tipica presentazione di spiaggia vicina alla foce di un fiume.

Ci godiamo il primo calore della stagione che favorisce il piacere di stare in costume e consumiamo le nostre razioni.

Bello il colpo d’occhio dei 13 kayak appoggiati sulla battigia con le cambuse confusamente ammucchiate in coperta ed i gavoni aperti. La solita sfilata di curiosi fa la passerella.

Alle 15:30 l’imbarco sotto la sollecitazione di Carminuk già di tutto punto allestito per rientrare nel pozzetto del suo Nordkapp.

Tutti in acqua per l’ultimo tratto di costa di 6 Km fino a Marina di Alberese costeggiando la bellissima spiaggia che tanto mi ricorda quella interminabile della costa orientale corsa. Selvaggia, piena di legna stagionata e priva di presenza umana. Poche centinaia di metri prima della foce dell'Ombrone e le prue ripuntano verso la sabbia. L’ultima pagaiata della giornata è per spiaggiare, alle 16:20 dopo 18,3 Km complessivi.

Un abbraccio a tutti i compagni di pagaiata.

Francy

Hanno partecipato: Andrea Bellelli, Angelo Morrone, Carmine Puzo, Duilio Polidori, Fabrizio De Luca, Francesca Gastaldi,
 Gianni, Lorenzo Martinelli, Maurizio Baiera, Nino Vasta, Rossella Savelli, Rossella Spano, Valentino Romano

 

Per maggiori informazioni sul Parco Regionale della Maremma
visita il sito

Altre uscite nella stessa zona:
22-23 febbraio 2003

21-22 febbraio 2004

19-20 maggio 2007

5 aprile 2008

 

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Appena partiti, pagaiamo verso Talamone Maurizio e Carmine  Rossella Sa, Angelo e Gianni
Nino Angelo, Gianni e Lorenzo Rossella Sa
    Maurizio
Rossella Sp Carmine  
Andrea e Rossella Sp Nino Valentino
Fabrizio, Rossella Sa e Nino   Rossella Sp, Valentino e Maurizio
Nino e Valentino   Duilio e Valentino
Maurizio e Rossella Sp Maurizio, Rossella Sp e Valentino Duilio
  Rossella Sp Valentino
Valentino e Rossella Sp Maurizio Carmine
  Fabrizio, Rossella Sa e Francy Andrea
Maurizio Rossella Sp  
Rossella Sp Gianni  
     
  Cala di Forno Cala di Forno
Cala di Forno Il gruppo al completo a Cala di Forno Cala di Forno
Maurizio Nino Nino e Valentino
Nino Nino Rossella Sp, Andrea e Angelo
Rossella Sp Rossella Sp Rossella Sp
Rossella Sa Duilio e Valentino Carmine
Duilio, Valentino e Maurizio Maurizio  
  Carmine e Duilio... ... quasi all'arrivo a Marina di Alberese
     

 

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