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RADUNO "SARDEGNA NW"
150 Km in 5 giorni da Alghero a Stintino e all'Isola dell'Asinara
Dal 25 al 30 luglio 2011

 

Un connubio di elementi atmosferici scatenati, coste di rara, quand’anche di unica bellezza, tradizioni culinarie da leccarsi i baffi.
Sei giorni di compagnia assai gradevole tra le simpatiche battute in dialetto dei partecipanti convenuti da tutta Italia.
Sei giorni di preannunciato maltempo che non ha scalfito la grande voglia di pagaiare nel mare sardo. Spettacolare sotto tutte le sue forme.
Sei giorni per guardare in faccia il maestrale e crescere insieme a lui fino a condividerne le magistrali onde bianche e spumose di Capo Scorno.
Sei giorni in cui niente si è svolto secondo i piani previsti. Tutto ripensato e ridisegnato ora dopo ora: tappe, miglia, orari, convinzioni.
Eppure, sei giorni indimenticabili, perché quello che avrebbe potuto sconfortare o scoraggiare ha reso le menti caparbie e i muscoli tosti e nulla da fare invidia ai colleghi inglesi e bretoni.
Personalmente dico che quello che si è fatto e visto ha premiato oltre quello che era l’aspettativa, infatti, nonostante abbia ormai compiuto quasi il periplo di questa isola, solo  oggi torno a casa piena di Sardegna come non mai, al punto da sentirmi privata dei compagni di pagaiata e dei personaggi che ci hanno assistito, con incredibile generosità e umanità, lungo le nostre mutevoli giornate. Oggi guardo il mio kayak sulla rastrelliera di casa e mi sento rapita da un irrefrenabile desiderio di indossarlo e di tornare là.

Grazie a  tutti quelli che c’erano e in particolar modo a Stefano Grassi che è stato capace di rendere tutto possibile.
Francesca Gastaldi

Di seguito il diario giorno per giorno, di Valentino Romano. Foto di Alberto Faggioni, Francesca Gastaldi, Paolo Chiavenna, Roberto Cianchi, Stefano Grassi, Ugo Paggi, Valentino Romano.

Domenica 24 - "Il Prologo"
Arriviamo a Fertilia in ordine sparso nell'arco di tutta la giornata, accolti da Stefano Grassi e dai suoi collaboratori presso la sede dell'EGIS di Fertilia. Sistemiamo i kayak in spiaggia, le tende in campeggio e ci ritroviamo per la cena: pecorino e ricotta locali, arrostita di sarde, vino... cominciamo bene! Ci contiamo, siamo un bel gruppetto, da ogni parte d'Italia: Adriano Persich, Alberto Faggioni, Alessandro Murzi, Bruno Bonsignori, Daniela Piromalli, Fiorella Ceppi, Francy Gastaldi, Franco Bruno, Grazia Franceschi, Lorenza Bazzoni, Luciano Riva, Lucio Tartaglini, Paolo Chiavenna, Oreste Pratichetti, Piero De Stefano, Roberto Cianchi, Rossella Spano, Simona Biagini, Stefano Grassi, Ugo Paggi, Valentino Romano. Antonio Paolucci ci raggiungerà il 27 a Stintino. Si mangia e con preoccupazione si parla del meteo: la Sardegna da giorni è sferzata dal Maestrale. Le previsioni annunciano un miglioramento a partire da martedì ma stiamo comunque parlando di vento dai 15 nodi in su. Speranzosi ci diamo appuntamento per l'indomani mattina.

Lunedì 25 - "Il Vento" - Fertilia-Alghero-Porto Conte 27 Km
Il Maestrale soffia alla grande. La tappa di oggi prevede di andare da Fertilia superando Capo Caccia fino alla spiaggia di Porto Ferro ma di pagaiare oltre il Capo con queste condizioni di vento e mare non se ne parla proprio. Il percorso viene modificato: andremo prima a Sud verso Alghero, quindi  torneremo verso Nord fino alle spiagge delle Bombarde e del Lazzaretto per concludere a Porto Conte dove passeremo la notte sperando in un miglioramento del tempo per il giorno dopo.

Ci imbarchiamo perciò alle 10:15 dalla spiaggia di Fertilia e percorriamo tutta la lunga spiaggia fino al porto di Alghero. Superato il porto di comincia a ballare... Costeggiamo le imponenti mura che separano la città dal mare e, arrivati in località Las Tronas ci riuniamo per tornare verso Nord. Puntando su Punta Negra attraversiamo tutta la Rada di Alghero: circa 7 Km perfettamente contro vento, un Maestrale che soffia tra i 20 e i 25 nodi. Alle 13:30 siamo finalmente in un punto più riparato, davanti la spiaggia delle Bombarde; poco dopo sbarchiamo al Lazzaretto (15,5 Km dalla partenza).

Alle 16:00 di nuovo tutti in acqua. Superiamo Torre Lazzaretto e Cala Galera fino a raggiungere Punta Giglio. Entriamo nella profondissima insenatura di Porto Conte e la percorriamo tutta fino a sbarcare alle 18:00 sulla spiaggia di Mugoni (11,5 Km da Lazzaretto, 27 totali). Veniamo accolti da una spettacolare cena a base di Pane Zichi e pecora bollita. Consultiamo le previsioni meteo che promettono per l'indomani pioggia e vento per tutto il giorno e ipotizziamo un giorno di stop che ci costringerà a raddoppiare la tappa di dopodomani. Durante la notte piove a catinelle...

Visualizza il percorso Fertilia - Alghero - Porto Conte in Google Earth

 

     
I preparativi per l'imbarco Verso Alghero Francy e Rossella
Alghero Sullo sfondo Capo Caccia Pronti per la traversata della
Rada di Alghero
Simona Francy e Rossella alle Bombarde Simona
La Torre del Lazzarettto La Torre Nuova e il Faro di Porto Conte Rossella in sosta a Porto Conte,
sullo sfondo Capo Caccia
 
Il campo a Mugoni   Bruno utilizza la "barca appoggio"

 

Martedì 26 - "Le Onde" - Porto Conte-Argentiera 35 Km
Dopo la pioggia notturna il cielo sembra aprirsi. Il vento è calato. Il mare è calmo ma qui siamo al riparo, oltre Capo Caccia non si sa... Decidiamo che piuttosto che starcene per un giorno con le pagaie ferme vale la pena di andare a vedere oltre il Capo. Anche gli Dei sembrano dalla nostra parte e ci mandano un segno: Fiorella smontando la tenda toglie un picchetto da terra ed ecco che sgorga uno zampillo d'acqua... Viene nominata seduta stante "Nostra Signora dell'Acqua" ma a un esame più approfondito scopriamo che ieri piantando il picchetto aveva centrato un tubo sotterraneo: viene subito degradata a "Madonna del Tubo". Alle 11:30 ci imbarchiamo e ci dirigiamo verso Capo Caccia, distante circa 7 Km. Sostiamo prima del Capo, fotografiamo, indugiamo un poco, ripartiamo. Ci aspettiamo, come sempre intorno alle Punte e ai Capi, un po' di turbolenza, ma qui nel "Mare di Fuori" le onde sono una cosa seria: cavalloni di più di due metri che arrivano da tutte le parti rimbalzando sulla costa rocciosa... Vabbè... visto che siamo in ballo balliamo: si và!
Valentino avvista una pinna a 50 cm dal suo kayak: prima pensa con gioia a un delfino, poi con terrore a uno squalo... poi il pesce si immerge, passa sotto la canoa e riemerge dall'altra parte a pancia in su rivelandosi un innocuo - anche se di notevoli proporzioni - pesce Luna. Superiamo (chi a destra chi a sinistra) l'Isola Foradada che deve il nome al caratteristico foro (non percorribile) che la attraversa da parte a parte e cavalcando le onde puntiamo verso l'Isola Piana. Passando tra questa e la costa entriamo a Cala della Barca, bellissimo anfiteatro di roccia. La situazione è un poco più tranquilla (ma solo un poco) e proseguiamo lungo la costa altissima fino a superare Punta Cristallo, 326 metri di parete a picco sul mare. Dopo Punta del Leone la costa piega verso Est e presto scorgiamo la Torre del Porticciolo: alla base della torre c'è una insenatura con spiaggia dove sbarchiamo alle 15:00 dopo aver percorso circa 20 Km.

Alle 16:15 ci imbarchiamo nuovamente. Abbiamo deciso di "tagliare" un po' quindi ci terremo distanti dalla costa "saltando" Porto Ferro e puntando direttamente verso il Capo dell'Argentiera; questo ci permetterà di arrivare in serata all'Argentiera recuperando buona parte del percorso previsto inizialmente dalla tabella di marcia del Raduno. Il mare è ancora "allegro" ma niente in confronto a quanto visto stamattina.
Superato il Capo dell'Argentiera e il successivo paese con i resti delle strutture minerarie, alle 18:50 sbarchiamo sulla riparata spiaggia di Porto Palmas. (15 Km da Torre del Porticciolo, 35 dalla partenza).
Cena con grigliata di carne sugli scogli: sublime. 

Visualizza il percorso Porto Conte - Argentiera in Google Earth

 

     
Francy Franco Fiorella, Rossella e Bruno
verso Capo Caccia
In sosta a ridosso di Capo Caccia Lorenza, Fiorella e Francy Alessandro davanti alla Foradada
Il canale tra la costa e l'Isola Piana Lorenza Cala della Barca
Daniela arriva a Torre del Porticciolo Torre del Porticciolo Franco
Simona Rossella, sullo sfondo Capo dell'Argentiera Paolo all'Argentiera
Guardando indietro verso Punta Cristallo Sulla spiaggia di Porto Palmas La grigliata serale
     

 

Mercoledì 27 - "La Pioggia" - Argentiera-Stintino 33 Km
Ci svegliamo e la giornata sembra promettente ma mentre facciamo colazione inizia a piovere e non accenna a smettere. Proviamo ad aspettare ma non c'è niente da fare: smontiamo il campo e riempiamo i gavoni di roba bagnata. Tende, sacchi a pelo, materiale vario è tutto da strizzare...
Alle 11:30 ci imbarchiamo sotto la pioggia. Il mare è quasi calmo e costeggiamo metro per metro la costa bellissima e deserta: pochissimi i punti raggiungibili via terra, nessuna costruzione, conformazioni di roccia che mandano in visibilio Bruno - il geologo del gruppo - che ci illustra estasiato le caratteristiche della costa. Qualcuno, visti il cielo nero, la pioggia, il colore delle rocce e il verde scuro della vegetazione esclama "Sembra la Norvegia!"... invece è la Sardegna, la ParadIsola che non finirà mai di stupirci.  Superiamo Punte talmente solitarie da non avere neanche un nome sulla cartografia IGM, navighiamo in giardini di roccia, a Capo Negru ci divertiamo a infilarci in fila indiana in un piccolo arco naturale. Piove, smette, ripiove... Superiamo uno degli innumerevoli "Capo Mannu" della Sardegna, passiamo davanti la piccola spiaggia di Lampianu e a quella più grande di Rena Majore. Alle 14:15 sbarchiamo affamati sulla piccola Spiaggia Unia, poco prima dell'Isola dei Porri, dopo aver percorso 16,5 Km.
La sosta dura poco più di un'ora. Alle 15:30 ci imbarchiamo: ha smesso di piovere, è uscito il sole ma - te pareva? - adesso il Maestrale si fa sentire di nuovo anche se timidamente.
Costeggiamo ancora lungamente oltrepassando Cala Coscia di Donna e Cala di Capotagliato fino a Punta Scoglietti. Superata la Punta c'è ancora da pagaiare fino a Capo del Falcone. Raggiunto il Capo ci fermiamo per compattarci: vogliamo arrivare tutti insieme a Stintino dove abbiamo l'autorizzazione a montare le tende sulla magnifica (e frequentatissima) spiaggia della Pelosa dalle 20:00 alle 8:00. Ripartiti eccoci in breve in vista della Torre Pelosa, solitaria su un isolotto di fronte alla spiaggia. Sono le 19:00 e quindi decidiamo di sostare sulla piccola isola fino alle 20:00. Franco esce dal kayak e ci fa una sorpresa: sette occhiate pescate nell'ultimo tratto! Appena a terra comincia a sfilettarle e a macerarle nel succo di limone: un antipasto niente male. Approfittiamo per far asciugare al sole le tende bagnate, dopodichè alle 20:00 ci rientriamo in  kayak per attraversare il breve tratto di acqua bassa e turchese che ci divide dalla terraferma. Ci accoglie Antonio che pagaierà con noi domani e dopodomani. Montate le tende andiamo a cena al ristorante a pochi passi. I Km percorsi sono 16,5 dalla sosta pranzo, 33 in tutta la giornata.

Visualizza il percorso Argentiera - Stintino in Google Earth

 

     
Franco nella sua caverna Daniela Francy
Stefano   Piero: "Paddling in the rain"
  Simona e Bruno Francy
Roberto Adriano In fila per passare nell'arco
Alberto Francy  
L'arrivo alla Spiaggia Unia Spiaggia Unia Alessandro
Il passaggio all'Isola dei Porri Adriano e Alberto Lorenza agli Scoglietti
Alessandro e Roberto Piero Franco
Torre Pelosa Il bottino di Franco  
 
La Pelosa   Le tende alla Pelosa
     

 

Giovedì 28 - "La Pacchia" - Stintino-Asinara Cala d'Oliva 27 Km
Al risveglio La Pelosa ci accoglie in tutto il suo splendore: è senza dubbio una delle più belle spiagge di tutta la Sardegna, a patto però di vederla al mattino molto presto o al di fuori della stagione turistica quando è talmente affollata da non riuscire a stendere un asciugamano sulla sabbia.
Il programma di oggi prevede la prima parte del periplo dell'Isola dell'Asinara, Parco Nazionale e Area Marina Protetta, percorrendo il suo lato occidentale. Come al solito c'è Maestrale e da qui non ci rendiamo conto di come siano le condizioni del "Mare di Fuori"; a questo si aggiunga che il percorso sarebbe di oltre 40 Km senza possibilità di sbarcare. Decidiamo di dividerci in due gruppi: i più "tosti" partono per il "Mare di Fuori", mentre gli altri si imbarcheranno un poco più tardi e raggiungeranno, percorrendo il versante ridossato all'interno del Golfo dell'Asinara, Cala d'Oliva dove ci ritroveremo tutti stasera. Salutiamo gli "intrepidi", ci attardiamo ancora un po', e mentre ci imbarchiamo li vediamo tornare: dei pescatori provenienti dal lato Ovest dell'Asinara gli hanno raccontato come sono le condizioni del mare raccomandando vivamente di lasciar perdere. Partiamo quindi tutti insieme alle 9:30 pagaiando allegramente e costeggiando l'Isola Piana. Traversato il breve braccio di mare che la separa dall'Asinara alle 10:05 (3,5 Km) siamo a Fornelli, sul lato Sud dell'Isola. Qui visitiamo il Centro di Recupero delle Tartarughe Marine. Alle 10:45 si riparte: la costa è meravigliosa, il mare calmo, di tutte le sfumature del blu, disseminato di scogli e scoglietti di granito rosa. Il sole splende e ci riscalda. Pagaiare così è veramente una pacchia. Superiamo Punta Barbarossa in uno svolazzare di gabbiani e di cormorani. Poco dopo sbarchiamo su una delle numerose piccole spiagge per una breve sosta. Da lontano scorgiamo due mufloni. Ripreso il mare continuiamo a pagaiare fino a Punta Galetta. Da qui dobbiamo tenerci al di fuori delle boe gialle che delimitano una delle zone di Riserva Integrale dell'Area Marina Protetta e possiamo vedere solo da lontano la bella Cala S.Andrea. Arriviamo a Punta Marcutza e entriamo nella Cala omonima dove sbarchiamo. Il basso fondale della cala è popolato da una quantità di "Gnacchere" (Pinna Nobilis). Ci troviamo nel punto più stretto dell'Isola e in poche centinaia di metri possiamo affacciarci sull'altro versante: visto da qui il Mare di Fuori non sembra poi così minaccioso...
Lo sbarco successivo è nei pressi dell'Ossario Austro-Ungarico. Sostiamo per uno spuntino sotto lo sguardo incuriosito degli asinelli bianchi tipici dell'isola. Sono le 15:30 e abbiamo percorso finora circa 18 Km.
Alle 17:00 ci imbarchiamo per l'ultimo tratto. Superati il Lazzaretto e Cala Reale doppiamo Punta Trabuccato sulla cui Torre volteggia un grosso rapace. La costa cambia e l'Isola diventa più verde, ricoperta da una fitta macchia. Superate Punta Capone e Punta Cannapilu eccoci in vista di Cala d'Oliva, il maggio centro dell'Asinara, dove sbarchiamo alle 18:30 dopo 27 Km da Stintino. Cala d'Oliva è tutta per noi: i numerosi turisti che quotidianamente invadono l'Isola dell'Asinara sono già tornati in terraferma. Ci aggiriamo per le vie solitarie tra le poche costruzioni,  per lo più strutture di supporto all'ex carcere, chiuso da poco più di un decennio. Il pensiero corre alla vita di quanti - carcerati e guardie carcerarie - hanno vissuto in questi posti permettendo involontariamente la loro conservazione e ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che per motivi di sicurezza soggiornarono proprio qui nel periodo più intenso della loro lotta contro la mafia.
Ceniamo tutti insieme nell'Ostello: venti euro per una cena in stile "mensa scolastica". Alcuni si fermano qui a dormire, mentre gli "sfortunati" che non hanno trovato posto dovranno raggiungere dei locali distanti 7 Km messi a disposizione dalla Forestale. I poveri sfortunati si godono una spettacolare escursione nella notte su un fuoristrada guidato dalla mitica Veronica in un antico bosco di lecci fino in località Elighe Mannu, l'incontro con due civette e una stellata da brivido: Paolo - esperto di Astronomia - ci descrive tutte le costellazioni con l'entusiasmo di un bambino.

Visualizza il percorso Stintino - Asinara Cala d'Oliva in Google Earth

 

     
In gruppo alla Pelosa  La Spiaggia della Pelosa Alessandro
Antonio Fiorella Rossella
Bruno Verso Fornelli Nel Centro Recupero Tartarughe Marine
Una delle ospiti   Lorenza
Lucio Franco Fiorella
     
Paolo La sosta dopo Punta Barbarossa Il mitico Sergio "Barca appoggio"
Adriano Bruno  
   Cala Marcutza Una Gnacchera (Pinna Nobilis)
Oreste Franco fa amicizia... L'asinello bianco simbolo dell'Isola
  Campu Perdu Cala Reale
Torre Trabuccato   Daniela verso Cala d'Oliva
L'arrivo a Cala d'Oliva L'arrivo a Cala d'Oliva Franco
Fiorella e Luciano Cala d'Oliva Cala d'Oliva
Cala d'Oliva Cala d'Oliva La capra Andrea
La capra Andrea Rossella e il cinghiale  
     

 

Venerdì 29 - "Il Gran Finale" - Asinara Cala d'Oliva-Stintino 32 Km
Il gruppetto degli "sfortunati" si sveglia nella magica atmosfera di Elighe Mannu... Alle 8:00, puntualissima, arriva Veronica con il 4x4. Durante il viaggio fino a Cala d'Oliva incontriamo cinghiali, maiali selvatici, pernici. Ci incontriamo all'imbarco con il resto della truppa. Piero, Stefano, Luciano, Fiorella, Francy, Bruno e Franco proveranno - anche se il meteo non prevede buone condizioni di mare - a completare il periplo e quindi si imbarcano in fretta per il "Mare di Fuori". Gli altri partono alle 9:30: direzione Nord fino alla poco lontana Cala Sabina e quindi di nuovo verso Sud sul percorso del giorno precedente.
Mare piatto, assenza di vento, pagaiando verso Cala Sabina pensiamo "Oggi ce la fanno, beati loro..." anche se Valentino e Antonio, che si spingono poco oltre Punta Sabina si rendono conto che il Maestrale inizia a "pompare" e l'orizzonte è più che increspato. Dopo quasi un'ora di sosta a Cala Sabina ci imbarchiamo. Arrivati più o meno a Punta Trabuccato la musica cambia decisamente: il vento e costantemente sopra i 15 nodi con raffiche e avanzare è faticoso. Oltrepassata Cala Reale sostiamo a Campu Perdu dalle 12:15 alle 13:15 quindi ripartiamo: il vento non accenna a diminuire e pensiamo ai nostri amici sull'altro versante. Prendendo il caffè a Campu Perdu raccontiamo a una guardia forestale che abbiamo sei amici nel Mare di Fuori e quello "Avevate sei amici!"; alla nostra precisazione "Ma c'è anche uno su una barca appoggio..." il forestale sentenzia lapidario "Allora avevate sette amici...".
Procediamo nel vento "tagliando" un po' le cale già viste ieri. Non riuscendo a individuare il segnale di inizio della zona di Riserva Integrale di Cala S.Andrea, per prudenza ci teniamo eccessivamente al largo. Alle 15:15 sbarchiamo sulla spiaggia immediatamente dopo Punta li Giorri da dove ripartiamo alle 16:00 per percorrere l'ultimo tratto fino a Stintino. Arrivati a Punta Barbarossa ci stacchiamo dall'Asinara e puntiamo sull'Isola Piana. La navigazione è faticosa per il vento e l'onda contrari, siamo solo parzialmente coperti dall'Isola Piana; giunti nei pressi dell'isola iniziamo a puntare sulla costa in direzione di Punta Negra (e incontriamo Roberto che non ha partecipato ai due giorni all'Asinara e si unisce a noi). Oltre Punta Negra c'è il nuovo porto turistico di Stintino dove sbarchiamo alle 18:10 dopo aver percorso 32 Km in tutta la giornata.
Scopriamo con soddisfazione che c'è la possibilità di fare una doccia calda. Mentre iniziamo a sistemare i kayak compaiono i "Magnifici Sette". Ci raccontano di essere arrivati sul versante Ovest dell'Asinara parecchio oltre Punta Scorno e di aver dovuto rinunciare per le condizioni davvero proibitive del mare, e se hanno rinunciato loro vuol dire che il mare era veramente brutto!! Comunque si sono divertiti e sono gasatissimi.
In serata organizziamo il rientro a Fertilia ma prima ci abbuffiamo con la grigliata offerta dall'Amministrazione Comunale di Stintino. Arriviamo - cotti - a Fertilia alle 23:30, e c'è ancora da montare la tenda...

Visualizza il percorso Asinara Cala d'Oliva - Stintino in Google Earth

 

     
     
Rossella Spano
Rossella Francy Valentino
  Il faro di Pinta Scorno L'imbarco a Cala d'Oliva
Torre Cala d'Oliva Tra Cala d'Oliva e Cala Sabina Oreste
Cala Sabina Cala Sabina Cala Sabina
Ugo Lorenza  
Punta li Giorri Punta li Giorri Simona
Punta li Giorri L'arrivo nel porto di Stintino Alessandro all'arrivo
     

 

Sabato 30 - "La Gara" (e il maialino!)
Oggi è in calendario la prova di Ocean Racing "AHO Marathon 2011" su un percorso di 7 miglia. Ci ritroviamo in spiaggia chi per partecipare alla competizione, chi semplicemente per assistervi. Qui i risultati dal sito di Sottocosta.

Dopo la gara tutti a pranzo in Agriturismo con ottimi salumi e formaggi locali, ravioli e un maialino da leccarsi i baffi...

Non resta che salutarsi, augurandoci di rivederci presto in mare, e ringraziare Stefano Grassi che ha reso possibile questa intensa ed emozionante esperienza.

 

     
Roberto Cianchi Sandro Indragoli Stefano Grassi e Roberto Cianchi
Luciano Riva Paolo Chiavenna Franco Bruno
Bruno Bonsignori Massimiliano Perino Attilio Perino
   
  Wilhelnm Helgo Lass  
Stefano Grassi Piero De Stefano Roberto Cianchi
Sandro Indragoli Bruno Bonsignori Franco Bruno
   
     
     

Link utili
Parco Nazionale dell'Asinara

Altre uscite in questa zona in gruppocanoeroma.it
dall'1 al 17 agosto 2005: "ALGHERO, CAPO CACCIA E DINTORNI"
Campeggio, canoa e non solo nel Nord Ovest della Sardegna

 

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