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ESCURSIONE SUL MONTE GENNARO
1 ottobre 2022
Come da Canoario (era in origine programmata per la fine di agosto, ma il caldo eccessivo ne ha suggerito il rinvio), si è svolta sabato 1° ottobre l'escursione sul Monte Gennaro, panoramica vetta sul gruppo dei Monti Lucretili anche nota come Monte Zappi.
Il contesto ambientale è quello del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, dove ancora vivono specie a rischio come un raro anfibio dal curioso nome, l'ululone appenninico, e dove nidifica una coppia di aquile reali.
Ci diamo appuntamento alle 9 del mattino al classico parcheggio dei magazzini Metro, vicino all’uscita del GRA La Rustica: oltre a Michela ci sono Marco, Milena, Paola e Pina, quest’ultima accompagnata dalla bellissima ed energetica quattrozampe Isabel. La giornata è nuvolosa ma le previsioni promettono il sole, che poi in effetti farà capolino.
Compattati in un’unica automobile partiamo alla volta di Marcellina (dove sostiamo per una piccola pausa-colazione) e da lì proseguiamo fino a Prato Favale.
Al termine della strada asfaltata parcheggiamo e ci incamminiamo lungo il sentiero 303, dal fondo un po’ scomodo a dire il vero, che si addentra nel bosco (prestando attenzione al punto in cui il tracciato piega verso destra) fino al Pratone (circa 850 m slm). Da lì attraversiamo il pianoro per andare a imboccare il sentiero 305 che sale fra la vegetazione per poi sbucare fuori dal bosco, ormai in vista della vetta, dove arriviamo in breve (1275 m slm).
Il panorama è velato e non ci è possibile scorgere le altre cime dei Monti Lucretili (tra cui il Pellecchia, la prima vetta del gruppo), e di spingere lo sguardo fino al Corno Grande. Ben visibile, invece, la selva delle antenne del vicino centro ripetitori.
Dopo la meritata pausa per il pranzo, ci accingiamo a scendere al Pratone con l’intenzione di disegnare un anello. Le segnalazioni sono scarse ed equivocabili e la traccia che imbocchiamo ci porta al Rifugio Monte Gennaro, sul versante di San Polo dei Cavalieri. Ci ritroviamo su uno sterrato percorribile dai fuoristrada non indicato sulle nostre mappe e comprendiamo di aver sbagliato direzione. Decidiamo quindi di ritornare sui nostri passi: risaliamo fino alla vetta, quindi intraprendiamo senza problemi il percorso del ritorno seguendo la stessa via dell’andata.
In totale abbiamo percorso circa 15 km e superato circa 650 metri di dislivello. Una bella giornata di amicizia e immersione nella natura, fra i colori dell'autunno incipiente, godendo di paesaggi preappenninici caratterizzati da fitti boschi e vasti pianori carsici.
Michela Bagatella