Nessuno ci voleva credere e pure il buon Salvatore si è tuffato nel Tevere dalla piattaforma dello IUSM presso Ponte Duca di Aosta ed ha raggiunto la Lega Navale ad Ostia.

Un’impresa unica che comunque non è stata compiuta per un record o per danaro o per fama ma solo per richiamare l’attenzione del nostro paese sui problemi delle persone disabili che soffrono ogni giorno una condizione di isolamento e di solitudine, mentre sarebbero capaci di costituire un’importante valore e forza per la nostra società.

Noi del GCR abbiamo dato il nostro contributo seguendo Salvatore per tutto il percorso che ha fatto. Roberta, Lorenzo Manetti, Lorenzo Martinelli, Adriano ed il sottoscritto hanno accompagnato Salvatore con i due Laser, dando la direzione e fornendo il fabbisogno energetico in termini di liquidi che hanno consentito di portare a termine l’impresa. Un ringraziamento al maestro Antonio che ci ha accompagnato all’imbarco allo IUSM alle 7 del mattino e che poi ha accompagnato il triathlon di Ostia subito dopo. Grazie Antonio.

Per chi non ha mai seguito in kayak un nuotatore vorrei dire che non è un esercizio fisico (specie se come nel nostro caso si fanno dei turni di due ore) ma di stress emotivo perché è necessario pagaiare alla sua stessa andatura e non allontanarsi e non andare troppo vicino. Essere visibili senza disturbare. Una presenza discreta ma indispensabile.

Soprattutto in fiume dove è indispensabile guidare chi nuota fuori da possibili ostacoli (tronchi, isole galleggianti di fogliame e altro, bassi fondali, sassi, e tanto altro), la guida dei kayak è indispensabile. Non esistono altri mezzi in grado di farlo.

Il Gruppo Canoe Roma è stato all’altezza del compito e cementa un’amicizia che dura da tempo e che continuerà nelle ulteriori iniziative di Salvatore.

Giuseppe Spinelli

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