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TORRE ASTURA
30 aprile 2023
L'uscita a Torre Astura, prevista a febbraio dal CanOario, era stata annullata per maltempo.
Così, approfittando di un ulteriore annullamento di un'altra iniziativa programmata, abbiamo deciso di recuperarla oggi per dare un senso canoistico ad un weekend lungo con condizioni meteo non ottimali. Siamo io (Paola), Roberta, Stefano Farkas, Lorenzo Martinelli, Pina e Ferdinando.
L'imbarco, inizialmente previsto a Nettuno, è stato spostato a Foce Verde di Latina, molto vicino alla Centrale nucleare dismessa. Le coordinate esatte dell'imbarco riconducono alla foce del fosso Mascarello. L'imbarco da Foce Verde comporta un tragitto da Roma più lungo di alcuni km, ma al contempo permette di vedere un altro tratto di costa (e di pagaiare per un tragitto più breve fino alla Torre). Inoltre consente un imbarco facile e protetto anche in condizioni di mare non ottimale. Si tratta di un porticciolo, frequentato da pescatori dotati di natanti di tutte le specie, con cui bisogna mettersi d'accordo per parcheggi e operazioni di imbarco.
Una volta in acqua ci siamo subito diretti verso nord, in direzione Nettuno. Superiamo subito il Canale di scarico della Centrale nucleare, che ci appare inaccessibile per sbarramenti. La zona è militare, si notano lungo le spiagge e le dune sabbiose vecchi edifici abbandonati, forse caserme, magazzini e resti di bunker. Le dune appaiono coperte da vegetazione arbustiva e molte piante grasse anche fiorite. Avvistiamo la foce del fiume Astura, che risaliremo più tardi
Dopo un'oretta e 4, 5 km arriviamo alla Torre (castello medievale costruito nel 1100 sulle rovine di una villa romana e passato nel corso dei secoli nella proprietà di diverse famiglie patrizie romane). Si deve fare attenzione alle numerose rocce affioranti per avvicinarsi al castello e avventurarsi dentro al tunnel sotto l'edificio (manovra più difficile se il mare è mosso). In questo caso riusciamo ad entrare e a girare lungo il tragitto curvilineo, anche con il kayak doppio.
Sulla spiaggia dopo la torre facciamo una breve sosta e poi ripartiamo verso sud per fermarci per il pranzo presso la foce del fiume Astura. Quindi risaliamo il fiume per 3/4 km, fattibile con i kayak da mare ma facendo attenzione al fondale molto basso. Con il doppio ci impantaniamo spesso con il risultato che ci siamo stancati non per aver pagaiato ma per effettuare le manovre necessarie per disincastrarci. Poi torniamo indietro con il mare un pochino più allegro e le prime gocce di pioggia che arrivano. In tutto abbiamo percorso 18 km, tra acqua dolce e salata.
Paola Scaramozzino