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PROCIDA, NAPOLI E LE SUE MILLE CONTRADDIZIONI
5 e 6 dicembre 2009

25/04/2014 Festa della Liberazione - Appuntamento alle 9.30 a Marechiaro per l'imbarco sul peschereccio capitanato da Antonio. All'ora dell'appuntamento è tutto in “alto mare” e gli unici pronti siamo io (Emiliana), Ferdinando e mia sorella Amalia. Vedendoci vagare e aspettare, un pescatore ci carica sulla barca di un suo amico e ci porta a bordo del peschereccio, ancora in fase di preparazione e sprovvisto degli organizzatori del tour. Solo dopo circa un'ora arriva il resto del gruppo (Pina, Stefano, Marco e Anna) in compagnia di Giovanni e Alessandro, gli animatori del gruppo KAYAK NAPOLI e organizzatori della giornata (su idea e forte spinta della nostra Pina).

Inizia il carico delle canoe e delle pagaie....e subito dopo si parte!!!

Panorama e vista meravigliosi, anche se a qualcuno viene il mal di mare e si gode un po' meno la vista del Monte di Procida e del Golfo di Napoli.
Arrivati a Procida inizia l'assegnazione delle canoe e delle pagaie e poi tutti in acqua per il giro, in senso antiorario (poi spieghiamo il perché), dell'Isola.  Marco e Anna decidono invece di prendersi una parentesi romantica e di visitare l'isola a piedi.

Il gruppo è composto da una quindicina di persone - 4 del GCR e altri partecipanti principianti e meno principianti di canoa - e si mostra subito un po' indisciplinato e con varie andature. Qualcuno fatica a stare al passo, qualcun altro è costretto a fare lo zig zag per stare in linea con gli altri, chi temporeggia facendo fotografie e bagnando gli amici (si torna sempre un po' bambini in canoa :) chi invece si allontana un po' dal gruppo per avvicinarsi alle bellissime insenature che si incontrano lungo il tragitto, ma tutti vivono e respirano l'aria di questo posto incantato.

A poco più della metà del giro ci si ferma per una pausa e per ricompattare il gruppo di canoisti intorno ad un caffè.

Ritorniamo in acqua, riprendendo il giro antiorario. Ecco che dopo poco scopriamo il perché Marco e Valentino ci avevamo consigliato vivamente di seguire il senso antiorario. Perché il fiato viene meno e il cuore batte forte quando ci si trova di fronte ad uno dei posti più suggestivi dell'isola: la marina Corriccella, un piccolo presepe che si specchia nel mare. Le case dai colori vivaci permettono ai pescatori di riconoscere e guardare la propria abitazione dal mare. Ci avviciniamo (io e Ferdinando) al bellissimo panorama, un po' ricordando le scene del film “Il postino” di Massimo Troisi. Sembra di essere proprio lì, in quel film, accompagnati dalla poesia di Pablo Neruda.

Ci accorgiamo solo dopo qualche minuto di non aver il gruppo dietro e di esser da soli. Che si fa? In effetti c'è un altro luogo da visitare, la grotta dei Saraceni, grotta che però va visitata in senso orario, perché così si entra al buio e si riesce guardando il sole. Che famo? Andiamo? Aspettiamo gli altri?

Eh, no! Gli altri proprio non arrivano. Allora decidiamo di tornare indietro a cercare il gruppo, rimandando la visita della grotta ad un momento successivo. Ritornati ci rendiamo conto che il giro era finito un po' prima di arrivare al punto di partenza, insomma non era proprio un giro. Ci rendiamo conto che siamo gli ultimi a salire su peschereccio dove già la tavola è imbandita di prelibatezze del mare e l'acqua bolle in pentola, pronta ad accogliere uno squisito spaghetto. Il resto è un buonissimo pranzo di fronte ad uno dei panorami più belli di Procida e alla inesplorata (da noi) grotta. Continua così il pomeriggio/sera, con un pranzo quasi da matrimonio (napoletano) con al termine un brindisi molto speciale: BUON COMPLEANNO A MARCO, che ha deciso di passare un giorno per lui speciale in nostra compagnia.

Rientriamo in serata a Napoli, dove continua il nostro tour anche nei due giorni successivi. Da piazza Bellini, a Spaccanapoli, con uno sguardo al Cristo Velato e al Duomo di Napoli, passando per il quartiere Sanità, uno dei posti più affascinanti di questa città, che esprime la grande solidarietà e rete umana presente, ma anche uno dei maggiori simboli del disagio e delle contraddizioni di Napoli. Non manca una visita alla bellissima piazza Plebiscito e luoghi annessi, compreso il lungomare liberato , ossia libero dalle auto e lasciato completamente ai napoletani e a quanti questa città la amano. Perché se Napoli la vivi per qualche giorno, soprattutto in compagnia di due entusiaste napoletane come me e Pina, non puoi fare a meno di innamorartene. Ed è questo che è successo ai nostri compagni di viaggio del Gruppo Canoe Roma, che son rientrati nella Capitale accompagnati dal magone.

Infine a completare la scoperta della città partenopea ci sono stati altri due elementi: il cibo (sfogliatelle, caffè, babà, la pasta e patate con la provola, i fririelli, la pizza) e la musica.

Vi lasciamo con tre link per ascoltare un po' di musica partenopea:

La "Tammurriata nera" interpretata dalla mitica Mia Martini insieme con Murolo, Gragnaniello, Arbore e Di Capri https://www.youtube.com/watch?v=7oHb93lp9EY 

"C'era una volta....Scugnizzi" con Sal Da Vinci http://www.youtube.com/watch?v=zdiw_4hWVAU 

e "La Gatta Cenerentola" http://www.youtube.com/watch?v=uyrysFZQaKQ 

Emiliana Renella

 

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

 

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