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PONZA E PALMAROLA
52-3-4 agosto 2023

 

“Bussa, ci serve il quarto, vuoi venire?” No, non è un invito a giocare a poker ma a partecipare ad una escursione a Ponza e Palmarola in campeggio nautico organizzata da Giandomenico con due suoi amici. Ovviamente accetto.

Ci imbarchiamo come al solito a Terracina col traghetto delle 9; il viaggio è piuttosto “mosso” e i marinai girano sul ponte offrendo sacchetti gialli agli stomaci deboli…ci chiediamo se riusciremo a portare a compimento l’impresa.

Una volta sbarcati, caliamo le canoe in mare – piene zeppe di tutto quello che serve per i tre giorni di avventura – dalla rampa adiacente al traghetto e ci dirigiamo verso Nord. Arrivati a Gavi, pronti al peggio, in realtà troviamo “solo” delle onde da 1,5 m e oltre ma sono belle tonde e non aggressive e le cavalchiamo con tranquillità fino a sbarcare in sicurezza a Cala Feola, essendo ben protetta da un lungo molo. Ci concediamo un’ottima cena in un ristorante prenotato in precedenza e piantiamo le tende sulla spiaggia grazie all’ospitalità del bar locale.

Il secondo giorno è quello della temuta traversata: un’ora e quaranta minuti di pagaiata tesa e no-stop, negli occhi Cala Brigantina che sembra non arrivare mai ma che quando arriva è ancora più bella. Giochiamo con un lungo scoglio bianco, con dentro un buco passante che sembra fatto apposta per noi. Ci riposiamo un po' e ripartiamo verso Cala di Porto dove abbiamo previsto di passare la notte, avendo prenotato da O’Francese. Solo che… realizziamo che è presto, che non sappiamo che fare, nessuno di noi ama stare a cuocersi sotto al sole, orde di turisti scendono dai barchini e invadono la spiaggia… ci guardiamo negli occhi e decidiamo di pranzare al ristorante e di ritornare a Ponza! E cosi, nel primo pomeriggio, completiamo il giro di Palmarola – chi da sopra e chi da sotto – e dopo un altro bagnetto a Cala Brigantina ci avviamo verso Ponza dove arriviamo dopo non so quanto tempo, visto che le braccia non sono più fresche come all’andata e il mare è ben più mosso, anche a causa delle barche di ritorno verso il porto. Breve pausa a Chiaia di Luna, dove valutiamo dove andare a dormire – decidiamo di provare a Santa Maria. Il passaggio di Punta della Guardia, già di per sé normalmente complesso per via dell’incrocio delle correnti, è reso ancora più difficile dalle onde dei soliti motoscafi, ammetto di avere timore e penso che se non avessi avuto l’ausilio del timone per gestire la situazione beh… lasciamo stare. Arriviamo a Santa Maria piuttosto provati, comincia a essere tardi, non c’è modo di piazzare le tende – proseguiamo verso il Frontone dove troviamo ampio spazio nella grande spiaggia deserta e finalmente scendiamo dalle canoe, dopo 36km. Cena con scatolette.

Il terzo giorno ci godiamo questa magnifica spiaggia ciottolosa e le sue acque cristalline, pagaiamo pigramente verso nord giusto per ingannare l’attesa prima del traghetto delle 17:00 che ci riporterà a Terracina, poco prima dell’arrivo del temuto maestrale.

Roberta Bussadori

     
  Primo giorno  
L'arrivo    
     
     
Cala Feola Giandomenico Cala Feola - ristorante
 
Cala Feola - ristorante   Cala Feola - notte
 
Percorso - prima di pranzo   Percorso - dopo pranzo
     
  Secondo  giorno  
l'andata 1 l'andata 1 Cala Brigantina - il passaggio nel buco
Cala Brigantina - l'arrivo    
     
     
o Francese 1 o Francese 1 Giando a Chiaia di Luna
Notte al Frontone Notte al Frontone Notte al Frontone
   
  Notte al Frontone  
Percorso - Andata Percorso - Ritorno Percorso - Ritorno tratto finale
     
  Terzo  giorno  
 
     
 
In attesa del traghetto   Il ritorno
     

 

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