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"VEDI
NAPOLI E POI...........PAGAIA !"
dal 22 al 24 marzo 2024
Partecipanti in acqua: Pina, Ferdinando, Paola, Roberta, Antonio, Barbara, Marco I, Milena, Vania, Michela, Sabrina, Stefano N., Maurizio P.
Canoisti intervenuti da Napoli: Nando, Francesco, Edoardo
Partecipanti non pagaianti: Letizia, Annalisa
Ci riproviamo! Questa uscita era già stata programmata in dettaglio e calendarizzata ad ottobre 2023 ma allora dovemmo rinunciare per l’attività bradisismica che si era riattivata proprio in quei giorni ai Campi Flegrei, la grande area vulcanica a Nord di Napoli.
Stavolta partiamo determinati a goderci le bellezze del golfo, i primi giorni di primavera e le prelibatezze partenopee, sisma o non sisma.
Il programma prevede l’arrivo a Napoli, quartiere di Bagnoli, nella giornata del venerdì.
Dall’arrivo siamo avvolti dalla tradizionale ospitalità partenopea: un gruppo di canoisti locali ci farà da cicerone in acqua e a terra e la nostra base nautica per il weekend è lo storico Circolo Ilva di Bagnoli, fondato agli inizi del ‘900 dai lavoratori dell’omonimo stabilimento siderurgico. Il circolo, referente Gabriele, ci ospita fornendoci il necessario supporto logistico per il rimessaggio dei kayak che è determinante per la riuscita della gita.
Il venerdì pomeriggio, capitanati dalla nostra canoista autoctona Pina, facciamo una passeggiata lungo le strade del Centro storico (patrimonio Unesco), in ordine sparso: Spaccanapoli, i Tribunali, San Gregorio Armeno, Via Toledo, Piazza Bellini, Monastero di Santa Chiara, Piazza Plebiscito, Teatro San Carlo, Galleria Umberto I, Piazza Municipio, la Venere di Stracci, ecc. A cena non poteva mancare la pizza: quella napoletana, quella verace.
Il giorno dopo, imbarco puntuale alle ore 9.30 in direzione Sud. In spiaggia troviamo Francesco, un amico canoista napoletano che ci farà da cicerone per il primo tratto.
Subito dopo l’imbarco circumnavighiamo Nisida (che è un’isola, ma nessuno lo sa). Nisida è sede di un importante carcere minorile e la nostra immaginazione ci suggerisce le scene di “Mare fuori”. Mentre pagaiamo lungo costa il nostro sguardo rimane fisso alla nostra sinistra con le meraviglie che ci sfilano davanti: porto Paone che visioniamo dall’esterno perché è interdetto, l’Arco Naturale, la baia di Trentaremi.
Arriviamo alla riserva della Gaiola che possiamo circumnavigare sereni: abbiamo il patrocinio dall’Ente Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola che ci ha concesso il transito con prescrizioni al Parco con lo scopo di farci condurre la nostra uscita di sensibilizzazione ambientale ed informazione storico/naturalistica. I volontari dell’Ente hanno condotto, negli ultimi anni, un enorme lavoro di pulizia e conservazione dell’area e la Gaiola, oggi, è un’oasi verde con transito interdetto. L’area ci attrae particolarmente perché è un mix di elementi di origine vulcanica, di comunità biologiche interessanti ed ha una storia importante con i resti antichi di peschiere, ninfei e porti realizzati dall’epoca romana a quella medievale.
Alla Gaiola salutiamo Francesco che lascia il testimone di accompagnatore a Nando il quale, oltre ad aver collaborato fortemente con noi per la pianificazione dell’uscita e per la logistica generale a terra, ci intrattiene fino a Castel Dell’Ovo raccontandoci storia e folklore dei pezzi di costa e di città che vediamo.
Proseguiamo la navigazione verso cala San Basilio e arriviamo al misterioso palazzo degli spiriti: un’antica costruzione romana - forse un murenaio - che, nel tempo, ha alimentato leggende. I vecchi pescatori sentivano provenire rumori e sospiri dal palazzo e credevano fosse abitato dal fantasma di Virgilio, il poeta era tanto innamorato del golfo di Napoli e del promontorio di Posillipo. In battuta arriviamo al borgo di Marechiaro con la sua "fenestella" poetica per l’iscrizione dei versi di Salvatore Di Giacomo. (km percorsi fino a Marechiaro 6,5). A Marechiaro sostiamo per un caffè e le foto di rito.
Continuando nella navigazione vediamo siti che sono stati e sono set cinematografici di film e serie TV famose.
Continuiamo lungo costa ad ammirare il promontorio di Posillipo con le sue ville stile liberty: intravediamo Villa Rosbery, (villa del Presidente della Repubblica), ci fermiamo per un’altra pausa nei pressi della villa Lauro dove troviamo una coppia di ragazzi giunti fin là con i SUP. Ci spiegano che la fruizione del mare per i napoletani è una sfida notevole data la scarsità di spiagge raggiungibili via terra dalla città.
Ci reimbarchiamo e dopo poco ci ritroviamo ad attraversare il porto di Mergellina seguendo le regole della capitaneria e facendo attenzione ai motoscafi.
Il mare si comincia ad increspare e acceleriamo la pagaiata verso Castel dell’Ovo dove siamo costretti a ripararci fortunosamente su una piccola spiaggetta lato nord dove consumiamo un frettoloso pasto. (km percorsi fino a Castel dell’Ovo 15).
Al ritorno effettuiamo dei tagli e riusciamo comunque a fare una pausa in una baia protetta.
Rientriamo tagliando sotto al ponticello dell’isolotto del Chiuppino: un passaggio nella striscia di terra che collega la terraferma a Nisida. (km percorsi complessivi 25).
La sera passa gradevolmente a Pozzuoli dove ceniamo tutti insieme in un ristorante degustando tanti piatti tipici napoletani.
Purtroppo, il secondo giorno dobbiamo rinunciare la programma canoistico visto il peggioramento del meteo.
Pina ci propone di rifare via terra lo stesso percorso che abbiamo fatto il giorno prima via mare e abbiamo, così, l’occasione di visitare la cosiddetta Grotta di Seiano posta all’interno del Parco Archeologico del Pausilypon: un tunnel affascinante con sezione trapezoidale scavato nel tufo e lungo circa 1 km. Il tunnel fu realizzato in epoca romana, recuperato nel periodo Borbonico, usato come rifugio antiaereo durante la Seconda guerra mondiale e arrivato definitivamente restaurato ai giorni nostri grazie al Parco e alla gestione dell’Ente Gaiola. Al termine della grotta ci ritroviamo nel bel mezzo di una antica villa romana, sito archeologico ancora oggetto di scavi, completa di terme, due teatri, orti e abitazioni. Il senso della Storia ci avvolge completamente mentre ascoltiamo la guida.
Il percorso si apre poi sul mare e ammiriamo, da terra, parte della costa percorsa in kayak il giorno precedente e lo splendido panorama su Napoli e le isole partenopee.
Da lì ripartiamo per arrivare al porto di Mergellina percorrendo alcune delle strade più panoramiche di Napoli: via Posillipo e via Orazio godendo anche della vista del famoso “pino” di Napoli.
Ma ora abbiamo una missione: assaggiare i taralli caldi, le graffe e altre prelibatezze tipiche napoletani al famoso chiosco di Ciro a Mare. Anche questa un’esperienza si rivela unica dal punto di vista gastronomico ma anche sociale: Napoli è viva e vivace, piena di colori, di folklore e di persone vocianti e cantanti (locali e turisti).
A questo punto ritorno al circolo, carichiamo i kayak, ringraziamo vivamente quanti hanno aiutato il GCR per questa uscita e ripartiamo per Roma.
Sono stati solo due giorni ma ci sono sembrati una settimana per le mille cose belle viste e sperimentate: paesaggi, ville storiche, mare stupendo, rovine archeologiche, set cinematografici ed infine le delizie gastronomiche.
Ci lasciamo tutti con la promessa di tornare al più presto per completare il giro, stavolta per ammirare anche le bellezze dell’area flegrea e della Città Sommersa di Baia ma, soprattutto, per mangiare nuovamente un bel babbbbà.
A PRESTO NAPOLI
Paola Scaramozzino
Pina Di Santo