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"CORSICA - ELBA"
TRAVERSATA IN CANOA POLINESIANA OC6
14 agosto 2006
Los Super Sextet
L’estate del 2006 è cominciata sotto i migliori auspici, dopo le fatiche della “SuperFive” e della traversata dell’Adriatico, ci siamo presi una piccola pausa ma, visto che non siamo persone che riposano sugli allori, ecco che Gianni ci propone un'altra bella traversata tanto per non perdere il vizio, ovvero dalla Corsica all’isola d’Elba.
L’unico periodo disponibile, dal momento che occorrono almeno 3 giorni, è il lungo ponte di Ferragosto compreso tra sabato 12 e martedì 15 agosto, che dal punto di vista organizzativo ci creerà non pochi problemi per quanto riguarda la sistemazione per i pernotti in Corsica e all’isola d’Elba.
Partiamo domenica mattina alle 8 per Piombino, il gruppo è composto da Gianni Montagner, Antonello Spanu, Marco Pompei del GCR, Alfonso Cioffi del Makai OCC e Roberto Guni del Trevignano Outrigger; ad attenderci a Piombino invece ci sarà Luca Cassolo degli Amici del Fiume di Torino.
Intorno alle 10:30 arriviamo a Piombino, salutiamo Luca che ci aspettava
impazientemente per questa prima avventura insieme a noi, speriamo non ultima, e
ripartiamo alla volta di Livorno per prendere il traghetto per Bastia.
Arrivati a Livorno ci imbarchiamo sul traghetto della Corsica Ferries alle
14:30, passiamo il tempo tra un discorso e l’altro mentre ammiriamo il panorama,
intorno a noi si presenta la splendida visione delle isole dell’Arcipelago
Toscano.
Sbarchiamo a Bastia alle 18 e 30, dopo aver scaricato la canoa ed il nostro
materiale, ci dividiamo in due gruppi, Luca e Marco andranno alla ricerca di un
albergo per passare la notte, mentre gli altri si occuperanno del montaggio
della OC6.
Scopriamo con il passare del tempo che gli alberghi sono tutti al completo,
nella serata riusciamo a trovare in extremis un alloggio a qualche chilometro a
sud di Bastia, dove ci trasferiamo con due taxi che ci verranno a riprendere
l’indomani mattina.
Livorno | Torre della Meloria |
Luca Cassolo | L'emblema Corso |
Marco e Gianni | Antonello Gianni e Luca |
Capraia | Elba |
Luca Gianni e Marco | Antonello |
Capraia | Bastia |
Il porto di Bastia |
Lunedì 14 Agosto (Km 68,800)
Sveglia alle 7:30, è una bella giornata di sole, dal nostro albergo di fronte a noi si staglia la figura dell’isola Elba, mentre in lontananza s’intravede anche l’isola di Montecristo, scendiamo a fare colazione e prepariamo i nostri bagagli nella attesa dell’arrivo dei taxi.
Arrivati al porto di Bastia gli autisti dei due taxi, ai quali abbiamo confidato
le nostre intenzioni, ci seguono incuriositi, mentre ci dirigiamo verso la
nostra OC6, ma non appena giunti sul posto ecco che arriva un controllore
portuale che comincia ad esclamare in continuazione “ce n’est pas possible” ed
avverte qualcuno via radio.
All’inizio non riusciamo a comprendere quello che vuole dirci, nel frattempo
sopraggiunge un'altra persona, si tratta di un ufficiale della marina francese,
costui ci spiega, con l’aiuto dei due tassisti che fanno da traduttori, che
questa è un’area portuale riservata solamente ai traghetti ed alle navi di linea
e perciò non possiamo trovarci qui con la nostra canoa, ma soprattutto non ci
consente di prendere il mare nella maniera più assoluta chiedendoci gentilmente
di andare via.
A questo punto l’unica soluzione è quella di trasferirci al porto turistico,
dove è possibile imbarcarsi, ma che si trova a circa un chilometro di distanza,
vista la situazione non ci rimane che spostare la nostra canoa Mirage lunga più
di 13 metri, che pesa 155 kg, per una distanza di un chilometro, con i rulli
d’alaggio … roba da pazzi !!!
Completiamo l’operazione in meno di un’ora, dopo essere passati per paletti,
cancelli, salite ed anche per un rondò con tanto di automobili che ci passavano
accanto, arrivati al porto turistico posizioniamo l’OC6 in prossimità dello
scivolo.
Facciamo gli ultimi controlli prima di salire in canoa, foto di rito dell’equipaggio, composto nell'ordine da Antonello Spanu, Marco Pompei, Luca Cassolo, Roberto Guni, Alfonso Cioffi e Gianni Montagner al timone, e via per il breve trasferimento fino al punto di partenza, che sarà il faro del porto vecchio di Bastia.
Usciamo dal porto turistico e subito ci rendiamo conto della presenza di un forte vento di libeccio, sfiliamo lungo il muraglione del porto commerciale ed arriviamo al punto convenuto, una breve sosta ed alle 10:40 cominciamo la traversata, percorriamo neanche un chilometro che veniamo affiancati da una pilotina, l’omino a bordo ci consiglia di non andare avanti, poiché poi non riusciremmo più a rientrare in porto, lo ringraziamo (sebbene tutti noi l’avremmo mandato a farsi benedire) dicendogli che stiamo facendo solamente un giretto senza allontanarci dalla costa.
Ripartiamo ed in effetti le condizioni del mare sono alquanto proibitive, pagaiamo decisi spinti dalle onde formate dal forte vento proveniente da SW, il moto ondoso un po’ ci aiuta nella sua spinta, ma talvolta provoca il sollevamento del bilanciere dall’acqua dando qualche preoccupazione all’equipaggio ma specialmente a Gianni che è il timoniere.
Le condizioni miglioreranno dopo due ore di navigazione, il vento che non ha mai smesso di soffiare calerà in modo sensibile come se qualcuno avesse chiuso una finestra in Corsica, facciamo la nostra prima sosta stabilita e ripartiamo di slancio rinfrancati dalla temperatura decisamente più estiva rispetto a prima.
Intorno alle 15 effettuiamo la seconda sosta, questa volta ne approfittiamo per mangiare qualcosa, l’Elba è di fronte a noi a circa 8 miglia, mentre sulla nostra sinistra si distingue Capraia, secondo le nostre previsioni, dovremmo riuscire a chiudere la traversata in meno di 6 ore.
Ripartiamo per l’ultimo tratto, ma sembra che abbiamo cantato vittoria troppo presto, in effetti, cominciamo ad avvertire un vento proveniente questa volta da SE, continuiamo a pagaiare, con il passare del tempo lo stato del mare purtroppo cambierà nuovamente rallentando la nostra marcia di avvicinamento, ed, infatti, concludiamo la traversata a Punta Nera alle 16 e 54 dopo aver percorso la distanza di 54,3 km in 6 ore e 14 minuti.
A questo punto continuiamo la nostra navigazione risalendo il versante ovest dell’isola, l’andatura è più rilassata, doppiamo il faro di Punta Polveraia e proseguiamo verso Marciana Marina dove sbarcheremo alle 18 e 30 dopo aver percorso quasi 70 km. All’arrivo troviamo a salutarci Gaudenzio Coltelli, rinomato canoista del luogo, organizzatore del raduno di kayak “Elba Mare Marathon”.
In paese andiamo alla ricerca di un alloggio per la notte, purtroppo è tutto al completo, l’unica soluzione è un campeggio a Capo D’Enfola, ma per raggiungerlo ci vuole almeno un’altra ora in canoa !! Gaudenzio allora ci prospetta l’idea di utilizzare i locali del circolo velico per passare la notte, facciamo un rapido consulto ed accettiamo l’offerta.
Trasferiamo il nostro materiale e ci organizziamo al meglio, rimessi a nuovo facciamo quattro passi per il paese alla ricerca di un ristorante che soddisfi il nostro appetito, all’ora di cena si uniranno a noi Claudio Bazzini, Sergio Benzio, Giuliano Berti e Piero Stella degli Amici del Fiume anche loro qui all’isola d’Elba in vacanza con le famiglie.
La serata scorre in allegria raccontandoci le rispettive esperienze della giornata, un saluto dandoci appuntamento alla prossima occasione ed andiamo tutti quanti a dormire.
TRAVERSATA CORSICA-ELBA 14 agosto 2007 |
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Orario | Località |
Km percorsi totali |
Km percorsi parziali |
Tempo in canoa |
Sosta |
Orario ripartenza |
Varie |
10:30 | Bastia | Partenza | |||||
10:40 | Bastia | 2,200 | 2,200 |
Inizio Traversata |
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12:40 | 1° sosta | 23,000 | 20,800 | 2 h | 15 min | 12:55 | |
14:55 | 2° sosta | 42,500 | 19,500 | 2 h | 20 min | 15:15 | |
16:54 | Punta Nera | 56,500 | 14,000 | 1h 39 min | 20 min |
Fine Traversata |
|
18:40 | Marciana Marina | 68,800 | 12,300 | 1h 46 min | Arrivo | ||
Totale | Totale | ||||||
7 h 25 min | 35 min |
Martedì 15 Agosto (Km 36,900)
Sveglia alle 7, raduniamo il nostro materiale e dopo una buona colazione, cominciamo a preparaci per riprendere il mare, sono le prime ore del mattino, ma il calore del sole già si fa sentire, salutiamo Gaudenzio ringraziandolo per la sua cortesia, e ripartiamo per questa giornata conclusiva.
Il
nostro tragitto prosegue lungo il versante settentrionale dell’isola, doppiamo
Capo d’Enfola e pagaiamo tranquilli per altri 5 km fino all’isolotto “Lo
Scoglietto”, da qui, dobbiamo attraversare un tratto di mare pericoloso
transitato dai traghetti che collegano Portoferraio, che in questo dato periodo
dell’anno sono abbastanza numerosi.
Viriamo verso Nord-Est mantenendoci paralleli alla rotta dei traghetti per 2,5
km per poi effettuare un allungo di 3 km verso Est, tagliando così lo specchio
d’acqua incriminato, per raggiungere Punta dei Mangani. La costa in questo
tratto dell’isola è abbastanza pittoresca e selvaggia, il panorama rimarrà
invariato fino a Capo della Vita, l’estremità a Nord-Est dell’Elba, da cui ci
staccheremo per traversare il Canale di Piombino.
Cominciamo la traversata, la direzione ideale sarebbe quella di puntare direttamente verso Piombino, ma così facendo ci troveremmo nuovamente sulla rotta dei traghetti, perciò navighiamo leggermente più a sud alternando a ripetizione il ritmo di pagaiata con 1 km veloce ad 1 km normale.
Arriviamo a Piombino intorno alle 14, il caldo è opprimente, facciamo rotta
verso una darsena accanto al porto che abbiamo visionato all’andata, sul posto è
presente uno scivolo che ci permette di tirare in secco la canoa, un rapido
sopralluogo ed ecco che salta fuori anche una manichetta, cosicché possiamo
farci una doccia al volo, prima di metterci in viaggio alla volta di Livorno per
il recupero delle nostre automobili.
Insieme con noi viene Piero Stella, appena sbarcato dal traghetto provenente
dall’Elba, che rientrerà a Torino insieme a Luca, mentre Alfonso e Marco, che
sono rimasti a Piombino, si occuperanno di smontare l’OC6 Mirage e di sistemare
il resto del materiale.
Arrivati a Livorno, ci separiamo da Luca e Piero diretti verso il capoluogo
piemontese, ci salutiamo con la consapevolezza di aver compiuto una bella
impresa, a questo punto non resta che pagare il parcheggio, salire in macchina e
ripercorrere la strada appena fatta per arrivare a Piombino intorno alle 18.
Giunti sul posto, carichiamo la canoa ed il resto dei bagagli sulle macchine e partiamo finalmente per tornare a casa, un boccone durante il viaggio di ritorno, e verso le 23 arriviamo a Ostia per scaricare la canoa ed il resto del materiale.
Felici per aver passato un Ferragosto un po’ insolito, non resta altro che salutarci con la promessa di ripetere questa esperienza anche il prossimo anno, sempre con un’altra bella traversata!!
Antonello Spanu