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"CILENTO: A VOLTE RITORNANO !!!"
Tre giorni tra Palinuro e Maratea
dal 9 all'11 settembre 2022
Nei posti dove si è stati bene si torna sempre volentieri. Per questo, in questa fine estate, il GCR ha riproposto una tre giorni in Cilento, dopo la bella esperienza del 2016 e la partecipazione di alcuni di noi al Maratea Mare Marathon di diversi anni fa.
La distanza notevole da Roma ha indotto Marco, l’organizzatore, a programmare un’uscita di tre giorni, piuttosto che un semplice weekend. L’appuntamento per tutti è al Camping “Odissea”, tra Palinuro e Marina di Camerota. La costa è piena di campeggi, ma molti si stanno riconvertendo in villaggi con bungalow.
La sera del Venerdì arrivano Marco, Milena, Paola, Alessandro, Sabrina, Antonio P., Daniele e Edoardo (gli ultimi due “simpatizzanti GCR”). La mattina del sabato ci raggiunge Ferdinando, in vacanza in zona, e una coppia di kayaker napoletani, Mina e Antonio, che hanno saputo dell’iniziativa dal sito e hanno chiesto di aggregarsi.
La prima uscita prevede una andata e ritorno dal campeggio, verso nord. L’imbarco è un po' problematico per una fastidiosa risacca, ma come sempre i più esperti aiutano gli altri e si va. La costa è molto bella, ricca di grotte e insenature. Le piccole spiagge sono affollate quasi come in piena estate.
Dopo aver visto l’Arco naturale, (transennato, peccato), cominciamo ad entrare in ogni grotta e grotticella che ce lo consenta, tra cui una in cui si avverte un forte odore di zolfo, che immaginiamo essere Cala Fetente. Superato numerosi scogli e punte, doppiamo Capo Palinuro e, dopo aver visitato anche la Grotta Azzurra, in breve arriviamo al porto di Palinuro. Superiamo l’imboccatura, disciplinati, in gruppo e cerchiamo uno sbarco. Non sarà facile, perché tra onda, scogli e spiagge piccole piene di bagnanti, è difficile scegliere il punto adatto. Alla fine seguiamo Ferdinando e sbarchiamo, qualcuno con qualche difficoltà, vicino alla Saline di Palinuro.
Per pranzo ci facciamo una camminata al paese, impiegando in tutto un paio di ore. Al ritorno, andiamo un po' più veloci, aiutati a tratti da un vento di poppa. Arrivo in campeggio dopo 20 km. La sera organizziamo un’uscita estemporanea per ammirare il sorgere della luna dalla scogliera, ma la fame e la stanchezza cominciano a farsi sentire. Peccato che il riposo notturno sarà disturbato da una festa in spiaggia anni 70/80 protrattasi fino all’alba.
Il programma della domenica prevede un’uscita verso sud, con meta finale Scario. Purtroppo non si può dormire a Pozzallo per indisponibilità dei gestori del ristoro a organizzarci la cena. Discutiamo un po' su come organizzare il recupero auto, alla fine optiamo per un comodo transfer NCC che, alla fine dell’uscita, riporterà gli autisti a riprendere le auto lasciate al campeggio. All’alba smontiamo e riponiamo le tende in macchina e ci imbarchiamo. Quasi subito passiamo davanti al porticciolo di Marina di Camerota, paesino dove altre volte abbiamo fatto base. Percorriamo 24 km verso sud, con pausa pranzo nella bella spiaggia di Pozzallo. Pochi km dopo attraversiamo Baia degli Infreschi: un posto veramente magico, una cala verdissima e pacifica con una bellissima spiaggia. Subito dopo ci perdiamo a giocare tra i giardini di roccia di altre piccole insenature. Non vorremmo mai andare via.
L’appuntamento con il transfer ci fa accelerare, anche perché nel frattempo le condizioni del mare sono peggiorate e tra onde naturali incrociate e onde dei motoscafi, la massima concentrazione è d’obbligo. Arriviamo a Scario alle tre, giusto in tempo per salire sul pulmino.
In serata gli amici napoletani ci lasciano, mentre noi, recuperate le auto, ci trasferiamo a Sapri, saltando così un tratto di costa prevalentemente pianeggiante. A Sapri Marco ha trovato un albergo strategico come location (www.attiliomandola.com) . Un albergo nautico, dotato di porticciolo e parcheggio custodito !
Dopo aver ammirato le forme della statua dedicata alla spigolatrice, ci concediamo finalmente una cena decente. La mattina del lunedì, dopo avere portato le auto a Marina di Maratea (da non confondere con Marina di Camerota del primo giorno !) ed essere tornati con il treno, ci imbarchiamo verso le 9 e 30. Anche questo tratto di costa ci colpisce per la sua bellezza. Altissime falesie, grotte, pineta degradante verso il mare, fanno si che i colori (rosso e nero delle rocce, verde brillante, profondo blu) ci incantano. Ecco quali sono le sirene di Ulisse! Alla fine avremo fatto 22 km. Un ultimo sforzo prima di ripartire: I kayak vanno svuotati e portati a spalla lungo un paio di scalinate, per raggiungere il livello stradale. I maschietti ci esonerano dal compito e noi femminucce ci limitiamo a trasportare il materiale. Nonostante ciò lo sforzo è sufficiente a far dolere le gambe il giorno dopo.
Ritorno in 6 ore per circa 500 km. Cilento: bello , peccato che sia lontano !
Paola Scaramozzino