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Da Cerenova a Santa Severa
10 agosto 2024

 

E’ agosto, quindi non si può andare in canoa. Questo è il mantra del GCR, che predilige parcheggi facili, spiagge isolate, poco traffico sulle strade ed in mare. Però la voglia di pagaiare è tanta, anche perché  questo anno abbiamo dovuto annullare diverse delle uscite programmate.

Quindi Pina propone: Cerenova - Castello di Santa Severa e ritorno. Aderiamo io (Paola) e Stefano N .

L’appuntamento per l’imbarco è alle nove alla spiaggia libera vicino allo stabilimento Spiaggia Renzi, Località Campo di Mare, Marina di Cerveteri.

Prima sorpresa positiva: c’è posto al parcheggio, che è grande e gratuito !

Alle 10 siamo in acqua e iniziamo a pagaiare verso nord (dall’altra parte ci sarebbe Torre Flavia, ma sarà per la prossima volta). Superato lo spiaggione del Lido ed una piccola spiaggia naturista, ci troviamo a costeggiare un tratto di costa un po' rocciosa e un po' sabbiosa, ma soprattutto deserta (seconda sorpresa). Il miracolo è dovuto al fatto che in realtà è zona militare (Aereoporto di Furbara). Superato un piccolo porticciolo riservato ai militi, non resistiamo e ci facciamo un primo bagnetto in grazia di Dio, dopo aver superato banchi di posidonia, segno ulteriore della pulizia dell’acqua.

Finita la zona militare, inizia la riserva di Macchiatonda. Altri chilometri di dune di sabbia e arbusti, senza anima viva. Dopodiché cominciamo ad avvistare qualche ombrellone. Facciamo un’altra sosta a Spiagge Nere e poi ci dirigiamo verso il castello. Giriamo al largo per evitare gli scogli , ma la visione dell’invasione di bagnanti sulla spiaggia adiacente al castello ci fa subito girare le punte dei kayak per tornare indietro.

Lungo il ritorno, dopo un altro bagno, ci fermiamo per mangiare su una spiaggetta lungo la riserva. Dai cartelli esposti capiamo che gli uccelli bianchi e grigi che abbiamo visto in gruppo sugli scogli sono dei Corrieri piccoli, uccelli migratori che prediligono zone paludose. In effetti spesso abbiamo l’impressione che oltre le dune che vediamo dal mare ci siano degli stagni.

Dopo esserci reimbarcati ed aver percorso qualche altro chilometro, decidiamo di entrare di straforo nel porticciolo militare. Subito un motoscafo ci viene incontro con aria minacciosa (in realtà non ci ha filato di striscio) e scappiamo via alla chetichella,.

Torniamo al luogo di partenza soddisfatti dopo 5 ore e 20 km. A quest’ora la spiaggia è piena di gente ed in acqua dobbiamo anche schivare i nuotatori, fortuna che dura poco...

Abbiamo imparato che anche ad agosto si può trovare acqua pulita e tranquillità anche vicino Roma !

Paola Scaramozzino

 

     
     
     
 
     
     

 

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