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ARGENTARIO
Dalla spiaggia della Feniglia a Torre Ciana
23 ottobre 2011
Seguivo il meteo per la zona di Monte Argentario
da giorni e le mie speranze non sono andate deluse, infatti con Stefano, Marco e
Lorenzo, domenica 23 ottobre dopo esserci dato appuntamento alla stazione di
servizio Tirreno Est arriviamo alla spiaggia della Feniglia presso Cala Galera
dove ci imbarchiamo alle 11,20. Vento zero e l’onda stessa si limita al respiro
del mare. Rotta 180 e ci lasciamo alla nostra sinistra l’Isolotto per iniziare
l’esplorazione di questo tratto di costa notevole per l’imponenza stessa e la
presenza di grotte che si svelano solo se vi si passa vicini. Il gruppo rimane
sempre a contatto di voce e questo permette di scambiarci l’emozione di
costeggiare in acque di una bellezza cristallina con la costa che fa da
contrappunto. Unica nota stonata alcune case costruite talmente sulla costa da
desiderare che il mare se le riprenda. Superata punta Avoltore dopo 1 km
individuiamo due punti di sbarco, privilegiamo il primo dove consumare i vari
spuntini. Riprendiamo dopo mezz’ora sempre costeggiando ed in direzione di Punta
di Torre Ciana. La vista che si gode da questa punta è magnifica, la visibilità
eccezionale sembra rendere l’isola del Giglio a portata di mano e così pure la
costa che si estende in direzione nord ovest ci invita a proseguire, decidiamo
tuttavia considerando i 13 km percorsi di mettere le prue sulla strada del
ritorno. Un branco di varie centinaia di aguglie, proprio ritornando, ci salterà
davanti le prue ricordandoci che nelle profondità marine si gioca ogni momento
la lotta per la vita. Al ritorno abbiamo optato per tagliare un po' la rotta
anche parchè in direzione nord stazionavano formazioni di cumuli. La meteo però
ha mantenuto le promesse e una leggerissima brezza da nord con una gentile onda
da sud ci hanno accompagnato fino al nostro ritorno, dopo 20 km di gioiosa
pagaiata. Fra le varie dotazioni presenti, il vhf di Lorenzo che sarebbe
d’auspicio fosse sempre presente quando si è per mare e finalmente sono riuscito
a fissare, ad alcuni punti del kayak, la custodia stagna della carta nautica,
permettendomi così di sapere sempre dov’eravamo ed i punti che incrociavamo.
Vari amici a cui avevo proposto di unirsi a noi ma che per motivi personali non
erano potuti esserci, mi avevano messo in guardia sulla possibilità di
cambiamenti meteo, e non sempre favorevoli e in effetti la mia pregressa
esperienza come velista per oltre 15 anni in zona Argentario, mi rendeva
guardingo. Questa volta il mare è stato generoso e ci ha mostrato il suo volto
benevolo, ma anche noi ci siamo imbarcati con molto rispetto e senza la
presunzione di sfidarlo . Rimane la voglia di effettuare un giro completo
dell’Argentario ed un grazie agli amici coi quali ho condiviso questa
esperienza.
Vostro Carminuk