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"NON TUTTE LE TRAVERSATE RIESCONO COL BUCO"
Cronaca di una mancata traversata dall'Argentario a Giannutri
12 settembre 2004

 

 

Dopo i numerosi test compiuti sotto costa con la nuova OC6 del GCR (ultimo quello sul tragitto di 70 km da Ostia a Ladispoli e ritorno) è ora di provare la canoa in mare aperto. Il percorso prescelto parte dalla spiaggia della Feniglia all'Argentario, raggiunge l'isola di Giannutri circa 15 km a sud del promontorio toscano e dopo aver effettuato il periplo dell'isola torna alla base di partenza per un totale di circa 55 km. Maurizio, Gianni, Valentino e Rossella raggiungono la Feniglia il sabato pomeriggio con la canoa caricata su due auto (lo scafo è divisibile in tre parti). Il montaggio della canoa con i suoi oltre 13 metri di lunghezza attira come al solito molti curiosi che chiedono ogni tipo di informazione. Dopo cena montiamo due tende in spiaggia: verremo svegliati l'indomani da Giulio e da Renzo che completano l'equipaggio. I gestori dello stabilimento "Il Tridente" ci mettono gentilmente a disposizione bagni e docce, un vero lusso.

Il cielo purtroppo è velato e c'è vento che cambia continuamente direzione. C'è un po' di mare ma di questo siamo contenti perché ci permetterà di testare meglio la barca. Alle 10:00 ci imbarchiamo con Gianni capovoga, a seguire Giulio, Valentino, Rossella, Renzo e con Maurizio al timone e in 45 minuti - dopo aver superato il porto turistico di Cala Galera,Porto Ercole, l'Isolotto ci fermiamo - percorsi circa 7 km - al largo di punta Avoltore prima di intraprendere la traversata vera e propria. Il mare continua a essere mosso ma non desta preoccupazione, l'isola di Giannutri è all'orizzonte. Pagaiamo verso la meta quando quasi a metà traversata un brutto imprevisto interrompe la navigazione: un'onda un po' più forte delle altre fa sganciare il bilanciere e la canoa si ribalta mandandoci a mollo. Passiamo una brutta mezz'ora in acqua per rifare la legatura che non si era sciolta ma era scivolata fuori dalla traversa a causa della mancanza del perno sugli iako, normalmente presente ma in questo caso sciaguratamente non previsto in fase di costruzione. Alla fine risolviamo la situazione aggiungendo alla legatura un tirante di fortuna che ancora il bilanciere direttamente allo scafo impedendogli di scivolare. Possiamo dire di essere stati fortunati: la temperatura dell'acqua era tale da non causare problemi ma sarebbe stato davvero pericoloso affrontare lo stesso incidente in un periodo diverso dell'anno. A questo punto diventa impossibile proseguire e quindi torniamo verso l'Argentario alla spiaggia delle Cannelle dove possiamo riposarci e soprattutto rifare la legatura. Nel pomeriggio torniamo alla Feniglia dopo aver percorso 30 km: siamo delusi per la mancata traversata anche se questo episodio ci ha permesso di valutare (per fortuna senza conseguenze particolarmente gravi) il grado di affidabilità di questa OC6.

 

L'equipaggio alla Feniglia prima della partenza: Renzo, Giulio, Rossella, Gianni, Maurizio e Valentino

Gianni e Renzo si riposano alle Cannelle

Rossella e Valentino: dietro di loro Giannutri, la meta mancata

Gianni e Maurizio rifanno la legatura

 

 

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