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XXXV DISCESA INTERNAZIONALE DEL TEVERE IN CANOA
DA CITTA' DI CASTELLO A ROMA"
L’attraversamento
di Roma e la discesa verso il mare
1 e 2 maggio 2014
No,no,no! non se ne parla neppure. Quest’anno voglio fare il turista alla Discesa del Tevere. Sono irremovibile, e poi…
“Ti aiutiamo noi, Presidente! “ Comincia cosi l'ennesima avventura del 1° Maggio, tappa finale della storica e tradizionale discesa del Tevere, alla sua XXXV edizione, che inizierà a Sansepolcro il 24 Aprile con la pre-tappa.
Due riunioni in UISP a Viale Giotto non bastano a fissare i paletti della tappa di Roma. Perché non partiamo da Castel Giubileo e mangiamo all'ATAC? No, quest'anno la facciamo figa, partiamo dall'ATAC e arriviamo a ponte Marconi dopo una magnifica sosta a Castel Sant'Angelo per il pranzo. Si va be' ma chi organizza pranzo e pullman? “ma ci pensa la UISP” per la modica cifra di 15 euri e ci aggiungiamo pure la maglietta. Perbacco sembra servita su un piatto d'argento. E vada allora, anzi siccome il 2 Maggio potrebbe essere “ponte” ci mettiamo pure quello e facciamo sosta ad Ostia Antica e mangiamo dagli scout di Ostia. Peccato però …
L’approdo dopo Ponte Marconi previsto non e’ praticabile perché ”i dottori” che avevano garantito l'accesso alla loro nuova costituenda struttura sportiva prima sono indecisi e poi negano tutto per i rischi assicurativi connessi al cantiere aperto. Si ripiega sulla “Protezione Civile”, prima di ponte Marconi , che tale non è in realtà ma sede di un'Associazione Sub e Pesca. Comunque lo spazio c'è e Claudio e Massimo fanno capire che sono disponibili a predisporre una cena e accogliere anche a dormire in tenda pochi canoisti. Smarcato lo sbarco del 1° Maggio.
L'ATAC però è offesa da colloqui precedenti intercorsi anche con altre persone (ma non dovevo organizzarla io sta' tappa?) e nega l'accesso al transito per il Circolo con brindisi come avevo ipotizzato.
Necessario sopralluogo. Prima soluzione: banchina di fronte all'ATAC, scartata perché impraticabile ai canoisti che si devono lanciare in acqua da un metro buono di altezza in mezzo alla rapida di Ponte Milvio. Seconda soluzione: pontile dello IUSM un poco più avanti. Colloqui con varie persone e responsabili, alla fine ottengo assicurazioni che si può fare. Imbarco smarcato.
Tutto sommato è andata bene, ma…. come dice Murphy…..
Una settimana prima dell’evento, gli scout di Ostia Antica danno forfait causa cooptazione parroco per comunione; la sovrintendenza agli scavi concede visita ma non accesso auto.
Mi chiama l’assessore allo sport di Fiumicino che era stato contattato da UISP ed offre la possibilità di arrivare da loro, ottimo: quest'anno si arriva al mare! Talassa, talassa! (citazione erudita da Erodoto)
Sbarco 2 Maggio smarcato.
Manca ancora qualcosa…. Ah, dallo IUSM arriva la notizia che non possiamo calpestare il “sacro pontile” il primo Maggio. Ulteriore sopralluogo sempre grazie all'indefesso Gianni Russo armato di moto due posti e si sceglie un nuovo imbarco di fronte al Circolo Tirrenia; così il percorso si accorcia ancora. Partiremo e ci fermeremo per mangiare dopo mezz'ora!
In mezzo a questo casino viene convocato il team di assistenza a casa dell’ospitale Pina (ottima cuoca, con lo zampino di Emiliana).
Siamo affiatati e volenterosi di dare una mano al Presidente nell’organizzazione dell’evento e di rappresentare il GCR: Pietro, artista dei cartelli e delle mappe; Marco con Pina e Francesca, addetti alla fotografia da bordo fiume; Emiliana, infallibile contabile e addetto stampa; Roberta, addetta alle iscrizioni e alle public relations con gli stranieri; Nino, parcheggiatore tuttofare; Ferdinando e Antonio, addetti alla sicurezza in acqua. Stefano, buon mangiatore e dispensatore di consigli. Tutti sotto il coordinamento dell’onnipresente Presidente.
Per fortuna è una bella giornata di sole quando ci avviamo verso il punto di partenza, al Ponte della Musica. Il Tevere ci ha aiutato durante la notte portandosi via tutta la monnezza che il sopralluogo del giorno prima aveva scoperto. Allestiamo il tavolo delle iscrizioni, le gente si affolla, chiede informazioni; i canoisti preparano le attrezzature; arriva l’imbarcazione storica con i figuranti ed un camion con gru che giustamente si piazza in mezzo allo scivolo di imbarco. C’e’molto trambusto, macchine, gente, canoe e ciclisti da tutte le parti.
La colonna delle auto va verso lo sbarco a Ponte Marconi. Qualcuno già sul posto avvisa che l’autista del pullman si sta innervosendo e vuole partire. Acceleriamo, ma l'itinerario attraversa tutta Roma e più di tanto non si corre. Risultato 20 persone a piedi. Per onore e per tigna si ritorna in taxi ed auto comunque all'imbarco.
Finalmente si parte: tutti in acqua! Siamo tanti, circa 70 canoe tra canadesi, kayak, eleganti imbarcazioni marine, gonfiabili e persino dei coraggiosi in sit on top. Per non parlare di Salvatore “Turiddu” con la fantastica canoa fatta in casa. Pagaiamo a naso per aria sotto i Ponti di Roma. Poi ci fermiamo a pranzo: tutti in fila davanti ai pentoloni, canoisti, ciclisti e …centurioni. C'é’ tanta musica e allegria, si balla e si ride, mentre i dragoni (forza Rossella! Forza Dragolago!) si sfidano sotto agli occhi di Castel Sant’Angelo e dei turisti incuriositi. I partecipanti chiedono magliette che non arrivano perché delle oltre 80 promesse, ne vengono distribuite una quarantina in due riprese.
Ripartiamo verso il punto clou delle giornata: l’attraversamento della temibile rapida dell’Isola Tiberina. Forse sulla destra si passa, ma l’enorme onda con rullo sulla sinistra ci preoccupa un po’. Decidiamo di dare il buon esempio e procediamo tutti con il trasbordo. La rapidella del ponte rotto invece è divertente e mette un pizzico di brivido in una discesa complessivamente tranquilla. Ferdinando salva un neofita che cade nella trappola dei gorghi.
Sbarchiamo infine a Ponte Marconi, dove alcuni tedeschi passeranno la notte fino alla tappa “extra”, la novità di quest’anno: la Roma- Fiumicino.
Il giorno successivo siamo di meno, direi 20 canoe; molti sono partiti, ma i tedeschi non mollano e noi nemmeno. Foto di gruppo all’imbarco e via verso il mare, scortati da un gommone della polizia. Questa volta il tempo non ci assiste e a metà ci coglie un breve ma violento acquazzone: è la prima volta che mi capita in canoa e… mi accorgo che mi piace! E’ bellissimo!
Pausa pranzo all’Anaconda. Giuseppe e’ al telefono con la capitaneria di Porto: ci sono dei problemi coi permessi. Allora chiama l’assessore, parla con la fluviale, poi di nuovo con la capitaneria. E’ una sarabanda di telefoni: ad un certo punto ne ha tre in mano contemporaneamente, quando il poliziotto gliene porge un altro sbotta e dice “mo’ basta!”. Alla fine convince la capitaneria che non siamo “canoisti della domenica” e ripartiamo.
31 kilometri sono tanti, sono stanca ma poi guardo una signora dell’età di mia madre che pagaia imperterrita col suo cappellino a fiori, guardo i tedeschi che non fanno una piega, alcuni sono in t-shirt e portano tozze canoe fluviali – rifletto sulla nostra attrezzatura tecnica, mi vergogno un po’ e continuo a pagaiare senza lamentarmi. All’imbocco dell’Isola Sacra ci mettiamo in fila indiana e ci avviamo verso il porto. Un peschereccio “sbuffa” mentre aspetta il nostro passaggio. Sbarchiamo al molo della polizia, ci sono i giornalisti che intervistano Marco e il Presidente.
Aperitivo offerto dall’assessore e cena in ottimo ristorantino; i tedeschi sono contenti e ci ringraziano con affetto. Aufwiedersen.
Giuseppe (prima) und Roberta (dopo)