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PASQUA 2014: TAMMARO, BIFERNO, TAMMARO
19 - 21 aprile 2014

 

Pasqua si avvicina, ho voglia di andare per fiumi, cerco di stimolare qualcuno ma il periodo e gli impegni degli altri non mi fanno ben sperare.

Arriva una email che comunica un raduno informale in Molise nel quale è prevista la discesa di alcuni fiumi di cui mi è sconosciuta l’esistenza, il mittente è Maurizio. Non mi perdo d’animo, subito chiedo se le discese che pensano di fare possono essere alla mia portata Yomo quasi mi spernacchia, Maurizio sempre elegante mi rassicura (tranquillo ci sono anche dei principianti), come se io fossi invece un esperto kayaker.

Immediatamente comunico al Gruppo (GCR) la possibilità di una Pasqua fluviale e tra l’invidia di alcuni impossibilitati a partecipare, raccolgo l’adesione di Marzio, che ritiene sia possibile anche la partecipazione NIENTEDIMENOCHE’ del Di Saba……… (tanto non viene, non viene mai, lo so perché me lo ha insegnato Yomo).

19 aprile
Si parte, appuntamento con il gruppo alle 09:00 al Bar Villa Rosa, Marzio ha un fiammante Kayak d’epoca gentilmente concesso dal Di Saba, io la mia fedele XT300, gli ultimi aggiornamenti danno per certo la possibilità di fare il Tammaro e il Biferno, per gli altri si vedrà in base ai livelli.

Arrivati ci organizziamo immediatamente per la discesa del Tammaro, io sono emozionato, Marzio invece sembra tranquillo, io non l’ho mai visto scendere sul fiume, ho solo visto una sua foto con didascalia che recita, “il forte Marzio al passaggio…”

Si parte, il Tammaro qui è molto bello, ampio e veloce, la mia discesa è buona, eseguo alcuni passaggi “pennellandoli”, c’è un tronco, bisogna passarci sotto, mi accingo al passaggio, mi stendo sulla canoa e finisco in acqua, cosa è stato? Mi sono steso all’indietro e mi sono sbilanciato… Riparto, Marzio elegantemente continua la sua discesa, io lo seguo, continuo a fare lo slalom tra i sassi, seguo le linee d’acqua, mi sento in forma. Arriviamo ad una “S” con salti. Maurizio e Yomo organizzano la sicurezza, Mau sopra il roccione, Yomo in acqua, parto, davanti a me c’è il controroccia insidioso, davanti al quale c’è un tronco, devo passarci di lato… lo guardo e ci finisco sopra, a cavallo tra tronco e roccione, avanti non riesco ad andare, indietreggio e il mulinello mi prende, mi giro, stappo e non so più dove sono, penso solo “ora sono proprio nei guai”, non riesco a capire dove è il sopra e dove il sotto, mi lascio andare e il salvagente mi porta verso l’alto e l’acqua verso il basso, nuoto, emergo e sopra c’è Maurizio con la corda che mi ordina di afferrarla, eseguo, intanto mi arrivano le grida di Yomo che mi indica il da fare, stava urlando da prima ma io mica lo sentivo.

Il salvataggio è riuscito, il sifone nel quale sono finito non è un vero sifone ma la mia pagaia è rimasta sotto, qualcuno si imbraga e dopo alcuni tentativi la recupera. Me la sono vista brutta ma con un po’ di coraggio risalgo in kayak e termino la discesa continuando a pennellare i passaggi più difficili, sono molto felice, è andata bene, anche grazie a Maurizio, Yomo e Alessandro (consalvino), che sono sempre al posto giusto al momento giusto. 

Si torna all’albergo ad ospitalità diffusa La Piana dei Mulini, io e Marzio abbiamo deciso di prendere una camera, tanto per fare i signori, e anche perché la mia tenda necessita di picchetti per tenersi, e lo spazio messo a disposizione è pavimentato e coperto da un tetto. È rimasta una sola camera matrimoniale, ci toccherà dividere il letto tra maschietti ma chissenefrega. La cena è spettacolare, si mangia, si beve, si beve, si mangia e si beve ancora. Domani Biferno.

19 aprile: Tammaro
     
     
     
     
     
     
   
     

20 aprile
È Pasqua, mega colazione e via sul Biferno che è il fiume che costeggia La Piana dei Mulini, il fiume è molto bello e semplice, il gruppo variegato e spumeggiante discende in allegria con qualche bagno ma senza problemi, oggi mi sto rilassando, le rapide molto belle e non troppo impegnative, mi fanno divertire, il fiume è largo, il paesaggio bello, tanta schiuma e tante onde. Marzio si sta proprio divertendo, io anche, Carlo fa lo sbruffone sul suo Orinoco, Consalvino fa i numeri, Piero con il suo casco con mentoniera sembra un marziano, tutta la compagnia si diverte, Yomo urla.

Arriviamo all’insidiosa rapida che si trova vicinissima all’albergo, l’affronto da esperto e in men che non si dica sono fuori, qualcun altro fa il bagno ma tutti sono contenti, oggi ci siamo divertiti.

Arriviamo allo sbarco, poco prima c’è una rapidina con qualche onda, mentre aspetto che quelli davanti a me guadagnano la terra ferma io mi dedico a fare qualche esercizio, surfo, entro in corrente, traghetto a monte, traghetto a valle, arisurfo, arientro in corrente, bagno! Stappo, emergo, nessuno mi si fila, chiamo, nessuno mi sente, la corrente mi trascina, fischio e finalmente qualcuno mi scorge e mi dice, “cazzo fai li? Non eri uscito?” no che non sono uscito! Sto a mollo e se non mi date una mano ci vediamo a mare.

Al parcheggio l’allegra brigata viene accolta dall’allegro/alticcio villico che vuole darci prova della sua grande comicità, separa uomini e donne e poi ci declama una serie di bestialità poetiche che non ci fanno ridere ma lui è talmente ubriaco che lo facciamo partecipare alla foto di gruppo sperando di liberarcene subito dopo, invece…..

Torniamo alla Piana e qualcuno decide di fare un giro culturale per visitare gli insediamenti delle popolazioni sannite io, Marzio, Sonia e qualche altro decidiamo di crogiolarci al sole fino all’ora di cena. Anche oggi si finirà come ieri, si mangia, si beve e poi ancora. Domani di nuovo Tammaro, sono agitato ma ho un conto in sospeso, due bagni da evitare, un errore da non fare.

20 aprile: Biferno
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

21 aprile
Si torna all’imbarco, il tempo promette bene, io sono agitato e penso solo a non fare gli errori della volta prima. Ci imbarchiamo e io seguo il gruppo controllato a vista da Yomo e Marzio che intanto se la gode, il suo ritorno sul fiume lo ha reso, se possibile, ancora più simpatico e divertente.

Durante la discesa sono deconcentrato e mio malgrado mi faccio portare dalla corrente, sbatto da un sasso all’altro, forse devo rinunciare sono troppo in ansia per i passaggi in cui la volta precedente mi sono girato, seguo le linee d’acqua che, Sonia, Marilena e Alessandro, gli altri principianti stanno seguendo, guidati da Tiziana e Consalvino, arriviamo al Tronco, cerco tutta la concentrazione possibile e… et voilà passagio quasi perfetto. Arriviamo al punto in cui due giorni fa abbiamo trasbordato, c’è un tronco in mezzo che ostacola, ci fermiamo e Maurizio e company decidono di toglierlo, io sbarco e cerco di aiutarli, taglia, tira, spingi e il tronco si fa da parte, ottimo, abbiamo liberato un bel passaggio a “S” ci reimbarchiamo e via si prosegue, io sono sempre sballottato ma arrivato alla rapida che precede il passaggio del controroccia mi concentro e cerco di mettercela tutta, la foga prende il sopravvento, un appoggione, un altro e giù per il passaggio, non guardo il sasso e neanche il tronco, guardo solo la linea che dovrei seguire e il passaggio riesce, sono felicissimo e ora mi rilasso.

La discesa prosegue senza troppe difficoltà, all’arrivo sono ultrafelice e gli altri bonariamente sopportano le mie entusiastiche chiacchiere. È finita bene, ed è finita anche la vacanza, ora pensiamo al prossimo fiume, l’Arno, il Velino, la DIT……….

Er Ciriola

21 aprile: Tammaro
     
     
     
     

 

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