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SLOVENIA E SOÇA
…sul fiume con il nemico/amico
19-22 settembre 2013

 

Sono lì che medito sul fine settimana che sta arrivando, vorrei tornare a Subiaco per provare la tecnica di entrata in corrente, le entrate in morta, i traghetti, ad un tratto squilla il telefono e tutto cambia.

È Yomo che mi chiede se ho voglia di andare con loro in Slovenia, stanno partendo per fare una 4 giorni di fiumi tranquilli prima del successivo fine settimana dove invece faranno cose turche.
Il gruppo è composto da Claudio (Yomo), Francesco (S. Giuseppe), Daniela (la vecchia), e Fabio, tutti RKM (Roma Kayak Mundi).

Chiedo immediatamente 3 giorni di ferie, (i miei colleghi mi amano, oppure non vedono l’ora che smetta di raccontargli delle mie prodezze fluviali) e giovedì mattina, alle 6 tutti a Settebagni per la partenza (porca troia la tangenziale alle 05:30 è chiusa).
Durante il viaggio si organizza il piano di battaglia.

Giovedì:
il torrente Cellina che nasce a Margons, località del comune di Claut, ad una quota di circa 650 m.s.l.m. Per arrivare abbiamo percorso la valle del Vajont, qui è stato lampante quanto la follia umana sia senza limiti (ancora evidente la frana del monte Toc a Erto). Sul Cellina acqua sufficiente a divertirsi, limpidissima, unico commento: bellooooooooooooooooooooooooooo.
Si riparte, un ultimo rifornimento prima di superare il confine (20 euro, di là costa meno). Siamo pronti ad arrivare in Slovenia. Yomo comincia a preoccuparsi, si arriva in campeggio, si montano le tende e si cena (montone, gulasch, polenta e tanta birra)

Venerdì:
Soça, discesa tranquilla, circa 13 km di acqua limpidissima, difficoltà per me abbordabili. Io sono alle prime armi e anche Fabio, Yomo controlla tutto e ci sembra abbastanza soddisfatto. La sera ci meritiamo una cena al ristorante, zuppa con crauti acidi, carni arrosto, verdure e patate.

Sabato:
al mattino si smonta tutto, un nuovo tratto ci attende, ma prima…. un salto da Alpin Action rinomato negozio di attrezzatura kayakkistica, compro nell’ordine: una pagaia, una giacca d’acqua, delle scarpe da kayak migliori di quelle che ho, un paio di Keen (non erano necessarie). Via sul fiume. Si è fatto tardi, Yomo scalpita, sbraita ma poi si arrende. All’arrivo birretta e panino pronti per rientrare in Italia, il raduno Jurassico ci attende.
Percorriamo una strada di montagna dove incontriamo pecore e muli, tutto perché Yomo vuole vedere una valle nuova per lui, si è fatto tardi, cerchiamo il posto del raduno e raggiungiamo Pian di Falcina sul lago formato dalla diga che sta a monte, è buio e ci fermiamo in un bar per mangiare qualche cosa, il titolare gentilmente ci concede di mettere le tende nel suo cortile, c’è una chiesetta costruita da figli di emigrati ed io pigro decido di dormire lì, è aperta e anche accogliente. Al mattino dopo si cerca l’imbarco.

Domenica:
Imbarco a Camolino di Sospirolo sul torrente Mis, poca acqua ma molto bello paesaggisticamente arriviamo alla confluenza con il Cordevole per poi immetterci sul Piave e sbarcare a Santa Giustina dove ci attende il pranzo presso l’oratorio della Parrocchia di Santa Giustina.

È dura ma è il momento di tornare a casa, salutiamo Fabio che torna in Slovenia ad attendere il successivo fine settimana e ci dirigiamo verso l’autostrada.

Quattro giorni stupendi, compagnia piacevolissima, pochi bagni e tanto divertimento, ho ancora molto da imparare ma questo è possibile solo insistendo e ….provare, provare, provare (è quasi 1500).

Alla prossima avventura

Er ciriola

 

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

 

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