www.gruppocanoeroma.it > Canoa Fluviale


PINK MEETING SUL SESIA
29 giugno-1 luglio e oltre… 2007

Balmuccia - Varallo
Finalmente ci siamo! La mia prima volta sul Sesia, l’ “Università della canoa”,  è arrivata. Mai prima d’ora mi ero cimentato su un fiume così impegnativo (fino al IV livello).
Il primo giorno le pink-organizzatrici e Maurizio scelgono il cosiddetto ‘Tratto di Gara’, a loro giudizio, ‘quello facile’.
Dopo il lungo trasferimento notturno da Roma e l’arrivo alla spicciolata dei vari  equipaggi da mezzanotte all’alba, nel primo pomeriggio si parte.
Ci si imbarca dopo la rapida di Balmuccia (i più bravi prima) in un’acqua verdissima e gelida.
All’inizio il fiume è abbastanza tranquillo con qualche accelerazione tra i  massi affioranti ma, tutto sommato, l’ostacolo più grande è proprio la tensione iniziale. Mano a mano acquisto sicurezza nonostante le gufate di qualcuno - a Salvato’, oggi no stai a cascà manco na volta - dice Sara che benché insegni all’Università, talvolta non disdegna l’uso del romanesco. Alla  prima rapida ‘vera’, la cosiddetta Trancia (IV livello) torna la paura. Tutti scendono ad  ispezionare. Qualcuno (me compreso) è tentato di trasbordarla ma poi l’orgoglio del canoista ha il sopravvento e tutti tornano alle canoe, lasciate  piuttosto lontano dalla rapida.
L’attesa del  proprio turno è snervante, specie se si è tra gli ultimi.  Ecco, tocca a me. Ma dov’è che bisogna passare? Al centro? Allora perché qualcuno è passato a destra? Comunque io passo al centro, un po’ a sinistra. La linea sembra buona. Con un piccolo appoggio evito il masso grande a destra, poi  la direzione è già quella giusta e filo dritto fino alla fine. Fiuuuu (fischio di sollievo): è andata!
Siamo già  alla rapida dello Slalom. Con molta acqua c’è chi  la considera di IV ma oggi l’acqua non è tanta e non è poi così difficile. Qualcuno, forse emozionato per le riprese di Alessandro dalla riva, va  a bagno ma il comodo lago alla fine consente un rapido recupero.
Infine, la rapida dell’Ubriaco. Quasi tutti passano a destra dove la lingua d’acqua va dritta fino alla fine. Io seguo Roberto che va a sinistra. Qui si capisce perché si chiama rapida dell’Ubriaco: è tutto un barcollare a destra  e sinistra (come tornano utili gli appoggi provati e riprovati il giovedì in piscina!).  Ecco, e’ finita, ma la morta dov’è?  Mi butto a sinistra dietro Roberto ma ormai sono in ritardo. Quasi mi rovescio ma un ‘appoggione’ alto mi salva anche stavolta.
Conclusione: percorso netto!

Piode - Scopello
Si parte a valle del celebre ‘Salto di Piode’. Prima però Luca e Roberto, decidono di osare il passaggio che è di V livello. L’acqua forma tre lingue. Quella di sinistra è impraticabile. A destra ci sono due lingue piuttosto vicine tra loro. L’unica praticabile è quella più al centro perché l’altra finisce tra i sassi con un grosso salto dritto in un pauroso ‘buco’ praticamente contro la parete di roccia. Dopo una lunga ispezione passa prima Luca, senza indugi,  e poi Roberto con una piccola incertezza che per una breve frazione di secondo sembra portarlo nel rullo di destra. Tutti noi, dal ponte sovrastante, tratteniamo il respiro ma fortunatamente tutto fila liscio e la canoa passa nel punto giusto.
Ora siamo di nuovo tutti insieme in acqua. Sono tesissimo. Mi preoccupano le rapide che ci aspettano, soprattutto la ‘Soglia’ con il suo terribile rullo finale.
Subito, alla partenza... il primo bagno (unico di tutto il gruppo) su un saltino di... si e no 20 cm che in altre condizioni non mi avrebbe creato problemi (credo). La paura mi blocca completamente.
Siamo già alla prima rapida, quella del Pollice, particolarmente subdola. Si comincia in sordina con uno slalom tranquillo tra i primi sassi verso sinistra ma poi c’è un massone da lasciarsi a destra dietro al quale… d’improvviso si scatena un inferno di sassi e di onde. Chi ci riesce piega a destra in slalom tra  i massi tutti piuttosto grandi e ravvicinati. Per me il bagno è inevitabile ma almeno stavolta sono in compagnia di qualcun altro.
Neanche il tempo di risalire e siamo già alla terribile ‘Soglia’ (IV). Maurizio si raccomanda di evitare il grosso buco finale, teatro in passato di brutte vicende, tagliando tutto verso destra e, al salto, di farsi trascinare dalla corrente sulle rocce per poi scivolare lungo queste  a valle del grosso buco.
Il fatto è che il ‘taglio’ verso destra è costellato di grossi massi molto vicini tra loro tra cui uno grandissimo a destra proprio alla fine, ad un metro dal salto. Io seguo il simpatico Massimiliano (a proposito, grazie) che schiva l’ultimo masso contro il quale io, al contrario, mi schianto in pieno. Qui in modo inspiegabile (quasi ‘soprannaturale’) la canoa, ormai semisommersa lungo un  fianco, si risolleva (forse grazie ad un disperato appoggio estremo sul masso), giusto in tempo per entrare nella minimorta dietro al masso. Da questo punto è facile. Massimiliano riparte e mi mostra il passaggio ma per non sbagliare mi lascio trascinare sulle rocce ben oltre il dovuto (a momenti finivo ‘spiaggiato’) e quindi scivolo di nuovo nell’acqua, ormai tranquilla.
Finalmente respiro ed ho anche il tempo di guardarmi, da valle, il passaggio degli altri.
Bilancio: tutti passano indenni. Solo qualcuno ricorre all’eskimo. Che forte ‘sto GCR!
Il peggio è passato (sembra) e, fatalmente, mi rilasso. La rapida successiva è meno difficile ma più articolata. Si comincia da sinistra  a destra e poi bisogna prendere la morta  a destra, a  metà rapida. Da qui si traghetta a sinistra dove si passa tra i sassi un po’ strusciando. Convinto, ormai, di averla scampata, prima manco la morta e poi mi rovescio sui sassi.
Conclusione: bagno (e sono tre).
Subito dopo nuova morta. Comincia piano tra qualche sassetto poi accelera dritta tra sassi sempre più grandi, seminascosti dagli spruzzi. Verso la fine dapprima la canoa mi ruota controcorrente e poi mentre scendo ‘a retromarcia’ urta un sasso e si rovescia ma, ormai deciso a farla finita con i bagni, tiro un sofferto eskimo e mi rimetto in assetto. Qualcuno accenna un timido applauso.
Anche qualcun altro va a bagno o ricorre all’eskimo come Alessandro (il Grande, nonostante i suoi 14 anni) che infila una sequenza di ‘eskimi’ consecutivi tra l’entusiasmo di tutti e qualche luccicone negli occhi di mamma Tiziana.
Segue un'altra rapida impegnativa che qualcuno chiama ‘della Banana’. Sbarco per osservare ed effettivamente osservo molti bagni tra cui qualcuno ‘eccellente’. Dopo un taglio da sinistra  a destra c’è un saltello con turbolenza che spinge contro la roccia, fatale per qualcuno. Giacché sono sbarcato, preferisco trasbordare ma forse (anzi certamente) avrei dovuto tentare. Comunque non sono il solo.
Siamo ormai a 2/3 del percorso e raggiungiamo uno sbarco intermedio. Cristiana, con la quale ci si incoraggia sempre a vicenda, decide di fermarsi. Resto solo con i ‘mostri (di bravura) ma non mollo. Mi metto dietro a Tiziana deciso ad arrivare in fondo anche perché ora sono più sereno.
Dopo un po’ il fiume si biforca in due rami. Noi prendiamo quello di destra che costeggia una fila di condomini.
Il giorno prima avevo visionato la rapida, detta appunto dei ‘Condomini’, che accelera laddove i due rami si ricongiungono e anche la successiva, un grosso scivolo sotto il ponte. Di entrambe mi sembra di ricordare il passaggio giusto e sono tranquillo. Tiziana (grazie!) mi conduce sicura fino alla morta prima della confluenza. Da qui ci si avvicina lungo la destra alla rapida nella quale si entra da destra a sinistra attraverso uno stretto passaggio tra due sassi  proprio li dove la corrente accelera.
Subito la canoa comincia a saltare per il fondo sconnesso ma si continua verso la riva sinistra costeggiando un grosso masso da lasciarsi appena sulla sinistra senza farsi trascinare a destra dove la rapida finisce in un buco che in caso di piena può trattenere con forza. Incredibilmente tutto mi riesce alla perfezione (l’ho detto che ormai sono tranquillo) e mi lascio il buco a destra.
In fondo ci aspettano gli amici milanesi che sono scesi con noi, bravissimi a tenersi il più vicino possibile (e anche oltre) al buco per intervenire in caso di soccorsi di cui fortunatamente non c’e’ bisogno.
Ormai vedo lo sbarco. Ci separa solo l’ultima rapida sotto il ponte di Scopello. Quando arriva il mio turno seguo Tiziana che prima si ferma per un istante nella morta dietro al massone centrale e poi si lancia giù dritta. Io invece, mi tengo un po’ a sinistra dove c’e qualche turbolenza che mi fa ruotare controcorrente proprio in prossimità dello scivolo. Con una retropagaiata, poco elegante ma efficace, mi rimetto in linea giusto in tempo e filo dritto sotto il ponte. Sfioro l’ultimo masso a sinistra di quel tanto che mi fa rovesciare completamente ma ormai la rapida e’ finita e con un superbo eskimo mi ritiro su, in tempo per assistere ad altri ‘eskimi’ qualcuno pure ‘eccellente’. Bellissimi i passaggi di Alessandro e Federico.
Adesso è proprio finita. Bilancio conclusivo: 3 bagni e 2 ‘eskimi’. Considerando che almeno 4 rapide erano di IV (e forse anche di piuù) un buon bilancio per me che per la prima volta affrontavo queste difficoltà. Tra l’altro, in media con i meno esperti del gruppo.
Un esperienza indimenticabile. Grazie GCR!

Balmuccia - Varallo
E' domenica. Altri canoisti ci raggiungono dalle vicine Milano e Torino (beati loro). Si è deciso di cimentarsi nuovamente nel tratto di gara, lo stesso del primo giorno. L’acqua nel frattempo è un po’ scesa di livello.
Forte dei successi di venerdì, tutto il gruppo scende tranquillo, quasi spavaldo. Con andatura sicura raggiungiamo la morta prima della ‘Trancia’ dove venerdì tutti sono passati indenni o quasi.
Nessuno ritiene di dover fare l’ispezione. Passano prima i bravi e si dispongono, come sempre, per la sicura.
Il punto di attesa del proprio turno è molto lontano dalla rapida e impedisce di vedere cosa accade esattamente. Tuttavia mano a mano che si procede il segnale di partenza perde di regolarità, segno inequivocabile che chi è appena passato è cascato. Si intravede pure qualche lancio di corda.
È il turno di Alessandro. Passa molto a  destra e poi scompare a valle. Da monte si vede il papà Maurizio che lascia il posto di vedetta ad un altro (evento mai accaduto prima). Si intuisce che qualcosa è successo.
Altri partono. Ancora ritardi e lanci di corda. Una vera ecatombe. La tensione sale. Sono rimasto solo. Dietro, lontana, c’è solo Laura che, da brava chioccia, chiude il gruppo.  Quando viene il mio turno? Il sostituto di Maurizio fa dei segnali poco chiari. Laura mi urla di partire e finalmente vado. Mentre guadagno il centro del fiume cerco i riferimenti che avevo memorizzato venerdì ma non li trovo. L’acqua è più bassa ed i profili dei massi che emergono sono cambiati. Non sono più sicuro di dove devo passare. Passo al centro un po’ a destra, troppo a destra. La corrente spinge proprio da quella parte e mi butta contro un massone alla base del quale, complice l’acqua bassa, affiorano ora massi che venerdì erano sommersi. Uno lo prendo di lato e mi rovescio completamente. Vado sotto ma  sono in buona posizione per l’eskimo. Lo provo e vengo su subito, in piena rapida! Ma ahimè, sono controcorrente! Neanche il tempo di guardarmi intorno e la coda sbatte contro un masso. La ‘Vector’ ruota di 90° mettendosi di traverso alla corrente e si rovescia verso valle adagiandosi su un gradino. L‘ acqua spinge forte. Cerco un disperato appoggio sul fondo. Per un paio di secondi resto in bilico sul ciglio del gradino a metà della rapida. Sento le voci degli altri che mi  incoraggiano -Tirala su, tirala su!- Ma alla fine il fiume vince e mi rovescia di nuovo. Non stappo. Mi resta poco fiato ma provo a fare l’eskimo. Il primo tentativo è troppo affrettato e non riesce. Ormai sono allo stremo e con l’ultima riserva di ossigeno che mi è rimasta mi rimetto in posizione, tiro l’eskimo con tutta la forza  di cui sono capace e ritorno su! La rapida è finita.
È il tripudio generale. I “bravo!” e i ”grande!” si sprecano. Alcuni mi raggiungono in canoa per complimentarsi. Claudio Yomo mi conferisce una simbolica medaglia d’oro. Massimo il Fenomeno mi battezza “gladiatore”. Massimiliano il simpatico mi proclama “predestinato al Kayak Estremo”. Un altro ancora, di Torino, mi dice che da  quando viene sulla Trancia un numero così non l’ha mai visto. Maurizio, con evidente ironia, mi dice “potevi fare l’eskimo!”. Il consueto ‘rimprovero’, altre volte meritato, stavolta è volutamente fuori luogo e suona come un complimento.
Wow: due ‘eskimi’ dentro la Trancia !
Lì dove tanti sono caduti sono riuscito ad evitare il bagno. Qualcuno, come Alessandro, ha preso pure qualche colpo in viso, fortunatamente senza conseguenza. Ecco perché Maurizio aveva lasciato ad altri la sua posizione.
Per me la discesa finisce qui. I successivi passaggi sono solo una formalità. Mentre scendo penso solo al mio ‘numero’ e a come lo racconterò in ufficio al  mio rientro.
Un solo episodio mi distoglie. A metà della rapida dell’Ubriaco, ormai divenuta “routine” per tutti, una canoa di un kayaker che ci precede è rimasta incastrata senza il suo occupante che da riva non sa come recuperarla. Il provvidenziale Maurizio con una breve nuotata in corrente raggiunge la canoa, dopo qualche traccheggio la libera e la assicura ad una corda di recupero. Infine lui stesso viene recuperato da riva con la corda. ”Quello è amico mio!” dico agli spettatori che da riva assistono alla scena.

Il nostro Sesia finisce qui. Allo sbarco molti rientrano direttamente a Roma. Qualcuno ripartirà il giorno dopo. Il lungo viaggio di ritorno sarà meno duro da sopportare ripensando alle emozioni vissute (i più bravi hanno fatto anche la difficilissima Alpin Sprint dove Daniela, la donna bionica, ha perso la pagaia, poi ritrovata)

In conclusione: sono stati tre giorni meravigliosi.
Lo so, forse ho un po’ esagerato con  i racconti ma questa trasferta mi è proprio piaciuta e ho voluto così ricordare le indimenticabili sensazioni che il Sesia mi ha regalato. Sicuramente un‘esperienza da ripetere ancora.
Grazie a tutti!
Salvatore

29 giugno 2007
Tratto: Balmuccia-Varallo 8 km (discesa della mattina)

Alla partenza

Luca Barbetta

Salvatore… il gladiatore!

Il Simpatico

Chico

Alessandro

LCPFDM

Cristiana

Susanna Massaro

Maurizio

Il Fenomeno
Luca Barbetta
Tratto: Piode-Scopello 6 km (discesa del pomeriggio con pochi…esperti!)

foto di gruppo allo sbarco

Fenomeno e Simpatico

Mitiche Pink

Mille modi per cambiarsi

30 Giugno 2007
Tratto: Piode-Scopello 6 km (discesa di gruppo)

Il salto di Piode

Luca Barbetta

Roberto

Cristiana

Pink President

Maurizio

Ci si riposa

L’amico Pantegana

Altro amico

LCPFDM

Chico

Il Simpatico

Roberto

TittiPink.dott

El Gladiator

SaraPink

DaniPink

Il signor Yomo

Il nostro spirito guida

Titti e Cristiana

TittiPink.dott

LCPFDM

Consalvino

SaraPink

Daniela

Salvatore

Chico

Consalvino

SaraPink

Il signor Yomo

Maurizio

Un nostro amico

Roberto

Sara

Tratto Otra-Mollia -Alpin Sprint 2 km (… discesa per esperti)

Roberto

Luca Barbetta

Maurizio

Appoggio Barbetta

Appoggio di Maurizio

Yomo alla partenza

Il Fenomeno
1 Luglio 2007
Tratto: Balmuccia-Ubriaco (discesa di gruppo)

Imbarco svizzero

In morta

Bianca Garzia

TittiPink.dott

Chico

DaniPink

ChicoPink!

LCPFDM

Simpatico

Chico

Anche un viaggio in elicottero

…e il prossimo anno ci faremo questa rapida!

 

 

 

 

Torna indietro

 

Home

Privacy e Cookie Policy