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FIUME SAVIO
25 maggio 2003

Ed eccomi qui, addirittura a narrare un raduno... al quale non avrei dovuto esserci, e chi era con me sa a cosa mi riferisco, e per il quale invece assumo (diciamo mi viene imposto... ma non facciamo nomi!!) il compito di reporter.

Ebbene, è sabato 24 maggio 2003, sono le ore 15:10, stranamente un'auto con sopra qualcosa che somiglia più ad una ranocchia che ad una canoa è già parcheggia in quel di Settebagni... ben 20 minuti prima dell'ora X! E' Riccardo, ma ben presto un altro equipaggio lo raggiunge sul luogo dell'appuntamento, Francesco e Carlo Alberto, sempre in anticipo rispetto all'ora stabilita. Anche Maurizio con prole al seguito è in perfetto orario, come anche gli altri, Paolo con Simona e Daniele e Carlo con Valeria, c'è qualcosa di strano nell'aria quest'oggi? Un appuntamento di canoisti con gli orari perfettamente rispettati? Ma no, non vi allarmate, tutto nella norma, nella fresca veranda del bar, fra un gelato e una bibita fresca, il gruppo si trastulla, fino a partire con la classica mezz'ora abbondante di ritardo!!

Fatti gli equipaggi, si parte ala volta di Quarto, ridente paesino della Romagna nonché luogo di partenza del raduno. Viaggio perfetto fino all'arrivo, durante il quale, a parte diversi rifornimenti mancati per scarsezza di pompe di benzina, qualche caffè troppo dolce e qualche pizzetta troppo salata,tutto fila liscio.

All'arrivo, ore 19 circa, troviamo ad aspettarci, in fervida attesa, alcune componenti della pluridecorata squadra femminile di slalom: Eva e Tiziana, che con coraggio e spirito di sacrificio (come sarebbe stato contento Giovanni nel vederle!!) nella mattinata di sabato, quando i più ancora poltrivano nel letto, avevano effettuato un duro allenamento nel mitico bacin du slalom del Velino, per poi incamminarsi, guidate dall'uomo delle 120 battute al minuto, al secolo Claudio Rufa, alla volta del Savio.

Effettuate le debite operazioni di iscrizione al raduno, e non senza aver distribuito le locandine del prossimo raduno sul Nera, disegnate dal nostro grafico Francesco, il gruppo si accampa per la notte all'interno del campo sportivo di Quarto, dove trovano posto le tende dei partecipanti, più una tenda comunitaria in cui dormirà (si fa per dire, date le sue condizioni!!) il sottoscritto, tra l'altro in buona compagnia... vero Francesco!?!

Già da prima di cena l'atmosfera viene rallegrata e riscaldata dalle cantine del buon vino "del Baracca", viticoltore locale, con il suo ottimo e salutare (per fortuna!!) lambrusco amabile. Cena a base di fischioni al sugo, abbondanti ma un po' insipidi, e di panini con la mortadella e come poteva mancare vista la regione!!

Dopo cena, mentre l'incremento del tasso alcolico nel sangue rende più loquaci del solito i vari canoisti, e sempre più propensi ad aumentare l'altezza delle cascate e la difficoltà delle rapide effettuate, fino ad arrivare ai fantomatici sesti gradi "balducciani", gruppi di giocolieri allietano la serata con spettacolari esibizioni di abilità, fra birilli, palline e... ehm, ehm, scusate la dimenticanza ero un po' distratto!!

Verso mezzanotte, dopo aver bevuto una sorta di bevanda magica, caffè con miele e grappa (MADE IN Consalvi house), e aver divorato i cornetti che ci avrebbero dovuto allietare al risveglio della mattina successiva, il gruppo si appresta al sonno ristoratore, ad esclusione di qualche anima in pena che verrà udita chiacchierare fino a tarda notte, e che solo più tardi troverà la strada verso il sacco a pelo.

Eccoci, è la mattina del 25 maggio, i primi equipaggi sono già svegli verso le sette, l'appuntamento per la partenza incombe, si accelerano i tempi (sempre con la debita calma!!), si smontano le tende, si caricano le macchine e poi via verso la partenza, acqua dalle 10 e prospettiva di un lunga attesa per portare le macchine allo sbarco mettono il gruppo sotto pressione, senza impedire però la sosta per una lauta colazione. Dopo aver scaricato le canoe all'imbarco, gli autisti si apprestano a potare le macchine all'arrivo lasciando il resto del gruppo a soffriggersi sotto la calura di un sole ormai estivo, nel frattempo il "Rufa" provvederà alla dimostrazione della impermeabilità della sua giacca, nel momento in cui, togliendosela, inonderà i corpi degli ormai stremati canoisti, con il contenuto della stessa (è meglio non andare oltre nella descrizione!!).

Finalmente!! Arrivano i nostri, siamo pronti a partire, diversi kayak più l'Orinoco con Maurizio e Alessandro, il colore dell'acqua non è dei più invitanti ma è comunque un sollievo rispetto al caldo torrido dell'esterno. Prime rapide, primi giocherelli, prime foto.

Il fiume prosegue facile, ma comunque sufficientemente allegro, con diversi giochi d'acqua per tentare qualche manovra di rodeo, senza esagerare però, ci sono delle rocce affioranti, ma seminascoste dal colorito dell'acqua, che celano pericoli non indifferenti per le punte delle canoe!! Arriviamo alla prima rapida "emozionante", il passaggio nei tubi di cemento, veri e propri sifoni che possono essere però attraversati con poca acqua, tra trasbordi di alcuni e passaggi più o meno difficoltosi di altri, la rapida viene brillantemente superata dal gruppo, che si distinguerà anche nella rapida clou della giornata, un bel III grado manovriero e con una bella onda finale, nella quale un "vichingo" del Nord apprezzerà la caparbietà e la classe di una nostra ragazza, l'ormai provetta eskimatrice Tiziana, dopo l'ennesimo perfetto eskimotage.!!

Dopo un'ulteriore difficoltosa curva a destra che provoca diversi bagni, il fiume si incanala per un breve tratto tra due alte pareti di roccia formando un paesaggio bellissimo, fino ad arrivare alla sorpresa finale, un simpatico doppio saltino artificiale che ci regalerà le ultime emozioni della giornata e dove Riccardo e Paolo troveranno modo di divertirsi surficchiando e spinneggiado l'ondina conclusiva.

E come ogni buon raduno che si rispetti (Marcello Bacchi docet), il tutto non può non finire in un bellissimo agriturismo, dove tra una portata e l'altra, ovverosia dopo essersi andati a servire da soli al bancone, essendo tutto self-service e dopo aver vinto una pagaia alla riffa... e non aggiungo altro, il gruppo si intrattiene in chiacchiere e progetti canoistici futuri fino al tardo pomeriggio, quando seppur a malincuore, soprattutto per qualcuno, ci si appresta a far ritorno alle rispettive case dopo questi due giorni spensierati.


Riccardo

 

IMPORTANTE: Le informazioni relative al Grado di Difficoltà e ai Punti Rilevanti sono puramente indicative e riferite al giorno e alle condizioni incontrate quando è stata effettuata l'uscita.
Prima di ogni discesa valutate con scrupolo le vostre capacità, il gruppo con cui scendete, l’attrezzatura di cui disponete, il livello e le difficoltà del fiume che state affrontando e soprattutto non andate MAI DA SOLI.

 

Fiume   Imbarco
Savio diga di Quarto
Disceso il   Sbarco
25 maggio 2003 Sarsina
Disceso da   Difficoltà
Alessandro C., Carlo Aberto, Carlo, Claudio R., Eva, Francesco, Maurizio, Paolo, Riccardo, Tiziana
II, III, III+
Tempo impiegato   Distanza
3 ore 10 km
Livello incontrato   Punti rilevanti
7 m3/sec medio  ponte con tubi, rapida centrale di III+
tronchi prima del salto artificiale

 

Foto di gruppo all'imbarco

Carlo

Carlo Alberto

Claudio R.

Paolo

Tiziana

Eva

Tiziana e Paolo

Riccardo

Candela di punta

Cartwheel

Tiziana

Vista dall'Orinoco, casco di Alessandro

Paolo imita Claudio R.

Riccardo e dietro passaggio dei tubi

Roccia suggestiva

Francesco alla rapida centrale

Tiziana in eskimo alla rapida centrale

Francesco in rocksplat

Tiziana e il suo pargolo

Paolo

Riccardo

Francesco

Bellissima natura

Alessandro e Maurizio

Doppio saltino artificiale, Francesco

Paolo

Eva

Riccardo

Tiziana vince la pagaia, che....

 

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