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PIEDILUCO
Giro del lago e gioco nel ricciolo
2 giugno 2013

Il 2 Giugno ci troviamo per l’uscita sociale al lago di Piediluco, siamo sedici canoe tra soci GCR e amici: Antonio P. (che riprende a pagaiare dopo uno stop), Marzio, Valentino, Rossella Sp, Rossella Sa, Fabrizio, Antonio A., Adriana, Lorenzo, Barbara, Sergio, Stefano C., Cristina, Stefano B., Ferdinando, Lamberto.
Siamo in tanti considerando il meteo di questo periodo e i temporali del giorno precedente, invece ci imbarchiamo col sole vicino al paese di Piediluco in un bel prato nei pressi del centro federale di canottaggio.
La maggior parte del gruppo ha kayak da mare mentre alcuni hanno portato dei kayak fluviali che sono più divertenti per giocare nella corrente del ricciolo. L’idea è di provare le varie manovre con vari tipi di kayak scambiandoseli. Ovviamente quelli che pagaiano con i lenti plasticoni da fiume avranno per tutto il giorno il ruolo degli inseguitori.

L’acqua è freddina e pulita e l’ambiente assolutamente bucolico, piacevolmente seguiamo ogni braccio del lago dalla forma meandriforme tra canneti e prati.

A circa metà giro troviamo il punto dell’eco e, a turno, lanciamo urla selvagge per aspettare poi che, dopo circa due secondi, queste tornino amplificate.

All’immissione del fiume Velino lasciamo il lago e per circa un chilometro pagaiamo nel canale di acqua ferma, tutto è verde intorno a noi e l’acqua è davvero pulita.

Quasi alla fine del giro del lago e dopo aver pagaiato per 3 ore e 15 km arriviamo al ricciolo.

Il ricciolo di Piediluco, da sempre frequentato da canoisti fluviali umbri e romani, è formato dal canale S. Susanna che si immette nel lago in modo violento creando una forte corrente e alcune onde. E’ uno spot buono per allenarsi nelle manovre fluviali più comuni: "entrata in corrente" e traghetti con il vantaggio che non ci sono problemi per il recupero dell’attrezzatura in quanto dopo poco la corrente si esaurisce. Arriviamo che è un po’ tardi, siamo tutti affamati e comunque abbiamo già pagaiato per oltre 3 ore. La corrente poi è un poco più violenta di quella che un principiante vorrebbe trovare. La maggior parte del gruppo prova un paio di entrate in corrente e si dirige verso il prato dove ci siamo imbarcati mentre solo alcuni restano a giocare per circa 30 minuti sotto lo sguardo stupito di Valentina (la figlia di Antonio di 3 anni) che dalla spiaggia ci osserva.

Allo sbarco abbiamo pagaiato per 16 km, non molto ma i panorami e i colori ci hanno soddisfatti. Mangiamo tutti insieme sul prato i nostri panini e la squisita crostata portata dal mitico Lamberto.

 

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