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XVI WILD WATER WOMEN'S DAY
FIUME LIMENTRA
17 e 18 maggio 2014

Classico raduno organizzato dal CCBO (Canoa Club Bologna) nell’Appennino Tosco-Emiliano.

Sabato 17
Io e Ferdinando unici del GCR ci uniamo al gruppone dei cari amici del Roma Kayak Mundi, all’appuntamento c’è anche il mitico Massimo Di Sabatino che si presenta con un nuovo look con dei baffoni che vengono subito definiti “da camionista americano” e che gentilmente mi presta un glorioso kayak Piranha.

Il raduno organizzato in modo impeccabile può essere programmato in anticipo e richiama canoisti da tutta Italia in quanto c’è una diga che rilascia l’acqua in modo programmato nei giorni del raduno ma solo per 2 ore a giorno.
Quando scendiamo dall’auto il fiume è un tranquillo ruscello, poi aprono la diga e progressivamente l’acqua aumenta fino a diventare un fiume, fenomeno artificiale e innaturale ma comunque particolare.

Nel briefing gli organizzatori del CCBO sono chiari: nelle rapide più impegnative ci sarà un team addetto alla sicurezza delle persone, ma non al recupero dei materiali, quello deve essere gestito dai singoli gruppi. Ci organizziamo quindi come gruppo per la discesa ed eventuali recuperi: apre Yomo, chiude Daniela, il Fenomeno nel mezzo, Ferdinando nel gruppo ha libertà di movimento. I meno esperti seguiranno un canoista esperto che sceglierà le linee d’acqua più facili: a me viene assegnata Sonia. Sonia messa in kayak dal Di Sabatino solo 7 mesi fa è poi finita sotto l’ala protettiva di YOMO e nonostante il breve periodo di canoa ormai sfiora il IV grado!

Partiamo: che bello, acqua pulita, subito rapide frizzanti e tanta acqua (per noi che pagaiamo nei fiumi del centro Italia). Rapida, pozza, rapida lunga, morta, altra rapida un vero piacere! Ci sarebbe da giocare tanto ma siamo in un raduno e spesso le morte più carine sono occupate, poco male ci si diverte lo stesso!
Arriviamo alla rapida del Ponte Romano: l’acqua acquista velocità e tra un’onda e l’altra c’è un grosso masso in mezzo alla rapida, basta puntare da una parte o dall’altra... Invece qualcuno nell’incertezza si avvicina troppo e bagno...  con pronto recupero di Yomo e del Fenomeno.
Arriviamo al primo trasbordo, uno sbarramento artificiale che per come è cambiato non è più fattibile: sbarchiamo e percorriamo un sentiero nel bosco per circa 150 m.
Ripartiamo e in breve arriviamo al secondo trasbordo anche questo a causa di uno sbarramento artificiale, questo trasbordo è più lungo circa 350m e per raggiungere il fiume una volta aggirato lo sbarramento occorre calare il kayak per circa 6m e aggrapparsi a una corda per circa 3! Il tutto ovviamente in piena sicurezza e in qualcosa che è più scenografico che difficile.

Tra una rapida e l’altra, un traghetto e l’altro arriviamo alla rapida della Passerella, io sono entusiasta di ritrovare la sensazione dell’acqua spumeggiante mi sto godendo la discesa e passo a sinistra del masso enorme in mezzo alla rapida dove l’acqua spinge di più, senza pensare che sto mostrando la linea d’acqua più facile a Sonia la quale mi segue... Imboccando il passaggio mi ricordo di questo, mi giro per scusarmi e vedo Sonia sorridente che è rimasta in sella e non si è neanche accorta della mia cavolata! (Yomo invece si… e pure Daniela!).
Nella morta chiacchiero con Ferdinando che sta affrontando le rapide determinato ed entusiasta.
Arriviamo quindi alla Rapida dello slalom, tra saltini, schiuma e massi da evitare , tale rapida lunga impone diversi cambi di direzione che richiedono scelte decise.

Siamo arrivati allo sbarco, per la notte andiamo a montare le tende nel campo di calcio che è a disposizione.
La cena è in un locale sulle rive del lago di Suviana facciamo una bella cena tra pasta e una quantità immensa di affettati e frittelle locali, roba buonissima anche se non proprio dietetica!
Alessia una delle addette alle Public Relations del CCBO ci spiega che in passato era più facile ottenere l’apertura della diga ma che adesso la bella collaborazione tra enti locali, canoisti e professionisti del rafting è meno perfetta che in passato, ma che stanno facendo il possibile per ripristinarla.
La serata continua con un DJ, musica anni 80’ e tanto divertimento.

Domenica 18
Il gruppo è cambiato oggi, il Fenomeno è partito ed è arrivato Salvatore, Di Sabatino non viene in canoa perché la sera prima ha bevuto troppa grappa, io scenderò dietro a Yomo per cercare di fare delle foto. Tutti conoscono il fiume, c’è il sole, siamo rilassati, morbidi scendiamo scherzando e giocando con le onde. Ferdinando cerca le morte più nette e divertenti sfidando il fiume.

Ci sono tra i canoisti fluviali romani strani soprannomi legati alla professione ecco che abbiamo: l’avvocato, YOMO e Vodafone... quest’ultimo con la sua canoa da gioco scende in modo molto spettacolare: ad ogni onda impenna la coda, poi la punta e infine torna su con un veloce eskimo: bravo e... poco freddoloso!

Mentre scendiamo in scioltezza, arriviamo alla rapida della passerella, inaspettatamente vedo Sonia in acqua attaccata alla corda dei soccorritori del CCBO, la supero e mi fermo accanto a Yomo che ha fermato il kayak vuoto, la canoa è stata fermata sulla sinistra orografica mentre lei è stata tirata sulla riva destra. Dobbiamo decidere se lanciarle una corda e tirarla da noi o se farla attaccare alla canoa di qualcuno o altro... invece arrivano Frida e Feliciano (vecchie conoscenze) con la loro canoa pneumatica doppia: Frida scende a chiacchierare con noi, Feliciano traghetta il fiume, fa salire Sonia e la porta da noi.

Sonia è un po’ stranita di essere rimasta in acqua per un po’ attaccata alla corda, invece non ha di che lamentarsi: i soccorritori le hanno lanciata la corda subito evitandole di fare la parte più violenta della rapida a nuoto, Yomo ha fermato la canoa, Feliciano ha effettuato il taxi per farle attraversare il fiume, io ho svuotato la canoa e gliela tengo ferma per farla salire comodamente, Yomo è già alla prima morta per incitarla e darle i consigli: un FULL SERVICE degno di un villaggio turistico a 4 stelle!

Arriviamo allo sbarco, pranziamo tutti insieme nel prato, poi la riffa offerta da Ozone, i saluti e tutti in auto.

Note:
Fiume di media difficoltà, assenza di ritorni violenti, può essere una bella sfida per principianti evoluti che vogliono aumentare il livello di difficoltà. A parte i trasbordi obbligatori il percorso non è mai pericoloso ma con rapide frequenti e una portata di circa 15 m³/s.

Per una descrizione dettagliata del fiume e di come raggiungerlo vedi Come_Arrivare.jpg e Limentra_Mappa.jpg (documenti forniti dal CCBO).

Marzio

 

 
     
     
     
     
     
     
     

 

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