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FIUMI LIMA E VARA
6 -7 - 8 dicembre 2003

Sarà perché la sera dopo ci sarebbe stata la luna piena. Sarà perché l'aria era umida e annusarla suscitava il mutevole desiderio del fiume...

quella notte l'Aristopatrik non riusciva a dormire e saltato lo steccato del giardino silenziosamente, di tetto in tetto, radunò gli amichetti del circondario, AristoFabius da Rieti, AristoJanez ( già noto nel suo quartiere come "Sugherello", ma l'epiteto non gli era assolutamente gradito), mamma Teresa e i lupacchiotti del GCR Eva e l'AristoOrco Claudio, con al seguito gli Aristocani Nike e Merlino.

Appuntamento all'alba nell'"amena" località del casello di Orte, da cui partiamo, con le canoe allegre e sgargianti tra i tir fumanti in sosta, con almeno un'ora di ritardo a causa della solita sveglia romana malfunzionante...alla volta della Lima !

Imbarco al Ponte di Palleggio, il livello è medio basso... cosa gradita ai lupacchiotti che non hanno mai disceso quel tratto... con più acqua pare ci siano passaggi insidiosi... ehhh...brutta cosa essere lupacchiotti, ma verrà il giorno della riscossa, quando tutti assisteranno attoniti alla loro metamorfosi in poderosi ed eleganti elfi del fiume! Incontriamo anche Sergio e Antonio da Lucca che ci fanno compagnia per tutta la discesa.

L'Aristopatrik ci guida con cauti e dimessi cenni di incoraggiamento: "Venghino signori venghinooooo ....siamo alle rrrrapideeeeè!!!" Ma la sua guida è impeccabile e di morta in morta, di sasso in sasso, di onda in onda arriviamo al ponte di ferro, l'imbarco del tratto intermedio, già disceso l'anno scorso.

Dopo tanta concentrazione rivolta ad evitare le insidie sconosciute, la moglie dell'orco ingenuamente si rilassa, tanto il percorso lo ha già fatto e a parte una rapidona con roccia ipnotica nel bel mezzo, battuta da onde poderose, il fiume non dovrebbe riservare eccessivi pericoli ... la pivellina è raggiante e, soddisfatta, già si adagia sugli allori di una discesa fino a quel momento impeccabile, così in breve colleziona due bagni fra onde fragorose e inospitali (si consolerà dicendo"con eskimo quasi riuscito se solo ci avessi messo un po' più di convinzione..e in quello scuotimento sarebbe stata un'impresa memorabile", ma le consolazioni a che valgono?)... dio del fiume sei tanto estasiante quanto castigatore!

Le acque gelide ed il vento sferzante spengono gli entusiasmi e da quel momento, anche se le rapide successive vengono superate senza problemi, la discesa diventa tutta un tremore... Sbarchiamo al Ponte a Diana tutti intirizziti dal freddo, ma ci rifacciamo divorando, letteralmente, le leccornie che la premurosa Teresa ha preparato (beato chi se la sposa!! è il commento unanime) e torna il sorriso. La serata è gelida e ci costringe a trovare una piccola locanda a S. Marcello Pistoiese, a cui si arriva costeggiando il magnifico corso della Lima alta.

I fiocchi di neve rallentano la percezione del tempo ed anche il freddo sembra più vellutato e avvolgente.

La mattina, all'alba ci raggiungono l' Aristogiannirusso e Marco, l'Aristoamico di Sugherello, eccitatissimi dopo una memorabile, calda e romantica notte trascorsa in auto... nonché il polinesiano smilzo, Antonio Paolucci.

Attraverso i bicchieri fumanti pieni di caffè, all'interno del dimesso saloncino del bar, rivolgiano lo sguardo ai vetri appannati... da cui a sprazzi, si intravedono gli alberi sferzati e piegati dal vento gelido....che si fa?

Che domande... "da persone normali"!!! Si va!!! Tutti ad eccezione di me, reduce dai tremori del giorno precedente e poco incoraggiata dalle condizioni meteorologiche.... sigh (me ne pentirò al baluginare del primo raggio di sole)....

Stesso tratto del giorno precedente, il livello è 10 cm più basso (50 cm all'idrometro sul fiume, a 1,5 km dallo sbarco). Li seguo dalla strada, dopo aver fatto sguazzare gli Aristocani, ed...eccoli! Allo sbarco escono tutti felici e soddisfatti, estasiati direi.... acc..!!

Dopo il solito spuntino luculliano Patrik, Fabio e Teresa si rimettono in viaggio verso Roma mentre il resto della brigata, con ancora qualche spiritello vivo in corpo, decide di proseguire l'avventura, al seguito dell'insigne capitano Gianni Russo.

Obbiettivo: Lerici, in Liguria. A parte l'incantata bellezza del golfo, la scelta appare inizialmente fredda e vagamente casuale, solo più tardi scopriremo che il nostro capitano qui ha lasciato pezzi di cuore e brandelli di vita! Da questo momento la trasferta prende una piega veramente surreale. Il freddo incalza impietosamente e appare scontata la necessità di trovarsi un altro ricovero per la notte, coperto e riscaldato. Sì, ma da un capitano trasandato che viaggia con un portapacchi di fortuna non fissato sul tetto della macchina, abborracciato con mobili traversine di legno spaccato da cui le canoe spiccano prontamente il volo per almeno tre volte... che razza di ricovero ci si può aspettare?

Alle 17, 30 siamo immersi in una costellazione di paesini che irradiano nel buio migliaia di piccole luci, rischiarano il cielo e si proiettano nel blu profondo del mare. Gianni ci fa cenno di aspettare e poco dopo riappare dicendo che possiamo scaricare i bagagli. Ci voltiamo e troviamo un inserviente in frac che ci accoglie ossequiosamente all'entrata di un albergo tutto illuminato e foderato di velluto rosso con stelline di Natale. L'aria è di affettazione non priva di un certo sussiego....soprattutto dopo aver assistito alla nostra disinvolta e fantasmagorica sfilata lungo i corridoi corredati di cassette allegoriche, caschetti, moschettoni e code di vacca pendenti, nonché scarpe e buste inzaccherate visibili dalla plastica trasparente dei contenitori. E quell'inconfondibile aroma di Eau de Kayak, mentre da una sala, in lontananza, echeggiano le note di un pianoforte che suona le canzoni di Frank Sinatra!!!

Guide del GCRomaaaaa! Campeggiatoriiiii! Sedicenti zingari d'aqua dolceeee! Che ne dite? Che strana sensazione... mi sembra di trasgredire alla regola... e in effetti questa stanza natalizia mi mette una certa malinconia!

Gianni, frenetico, ci conduce, attraverso i vicoli segreti e bui del paese, ripercorre i luoghi della memoria e ci racconta commosso storie affascinanti risalenti a tanti anni fa, quando faceva parte della squadra di canoa polo che aveva, ed ha tuttora, sede qui sul mare e lo chiamavano "l'Assessore Russo"....

Evitando accuratamente ogni possibile scorciatoia, dopo circa un'ora e mezza di cammino e sotto una magnifica luna piena che getta ombre lunghe e scure, giungiamo al ristorante....

L'indomani riesco a prendere accordi con Michele Serra dei Cagnacci Bagnati di Sarzana, che è disponibile ad accompagnarci nella discesa delle gole del Vara. Siamo un piccolo gruppo: io, l'orco e lo smilzo, il resto dei compagni si è fatto ammaliare dal canto delle sirene del mare di Lerici e non c'è stato verso di dissuaderli.

In effetti sul Vara ci sarebbe un raduno, ma l'organizzazione ha dirottato sul Taverone, per noi troppo impegnativo. Così eccoci, solitari, nell'ambiente magico delle gole, sotto un cielo sereno e brillante ed un sole che riflette nel nastro argentato del fiume... il livello è medio e la situazione è magica, armonica, siamo in simbiosi con il fiume, c'è da manovrare ma tutto diventa estremante naturale, scendiamo fluidi nell'acqua cristallina tra le rocce bianche, gli aironi e i falchi che sfrecciano scomparendo negli ultimi colori dell'autunno... e le difficoltà vengono superate con niente, inventandoci e seguendo linee immaginarie e perfette nella corrente, imitando l'acqua nel cercare la condizione di massima stabilità, è una condizione di tale concentrazione che diventa vera ispirazione!!! Non estasi ipnotica e contemplativa come ogni tanto mi capita provocandomi bagni del tutto inspiegabili.. bensì ispirazione e reattività, scivoli e giochi fluidi sulla corrente, pronti ad ascoltare e a dialogare con la voce del fiume, sussurrata e a tratti fragorosa!

Michele è una guida perfetta, poche indicazioni, essenziali, chiare e rassicuranti, anche lui è solare! Con le nostre piccole pance colorate scivoliamo sulla corrugata, enorme pancia del dio di ghiaccio e arriviamo allo sbarco prima della diga di Sesta Godano.

Eva

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FIUME LIMA
6 dicembre 2003

 

IMPORTANTE: Le informazioni relative al Grado di Difficoltà e ai Punti Rilevanti sono puramente indicative e riferite al giorno e alle condizioni incontrate quando è stata effettuata l'uscita.
Prima di ogni discesa valutate con scrupolo le vostre capacità, il gruppo con cui scendete, l’attrezzatura di cui disponete, il livello e le difficoltà del fiume che state affrontando e soprattutto non andate MAI DA SOLI.

 

Fiume   Imbarco
Lima Ponte di Palleggio
Disceso il   Sbarco
6 Dicembre 2003 Ponte sospeso 150 m. a valle del Ponte a Diana
Disceso da   Difficoltà
Patrik, Teresa, Claudio R., Eva, Fabio di Rieti, Stefano Jannello, Sergio e Antonio di Lucca

III° - II°

Tempo impiegato   Distanza
2 ore e 40 5 km
Livello incontrato   Punti rilevanti
medio (60 cm all'idrometro sul fiume a
1,5 km dallo sbarco)
nessuno
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FIUME LIMA
7 dicembre 2003

 

IMPORTANTE: Le informazioni relative al Grado di Difficoltà e ai Punti Rilevanti sono puramente indicative e riferite al giorno e alle condizioni incontrate quando è stata effettuata l'uscita.
Prima di ogni discesa valutate con scrupolo le vostre capacità, il gruppo con cui scendete, l’attrezzatura di cui disponete, il livello e le difficoltà del fiume che state affrontando e soprattutto non andate MAI DA SOLI.

 

Fiume   Imbarco
Lima Ponte di Palleggio
Disceso il   Sbarco
7 Dicembre 2003 Ponte sospeso 150 m. a valle del Ponte a Diana
Disceso da   Difficoltà
Patrik, Teresa, Claudio R., Antonio Paolucci, Gianni Russo, Fabio di Rieti, Stefano Jannello, Marco

III° - II°

Tempo impiegato   Distanza
 2 ore e 40 5 km
Livello incontrato   Punti rilevanti
medio (50 cm all'idrometro sul fiume a1,5 km dallo sbarco)  nessuno
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FIUME VARA
8 dicembre 2003

 

IMPORTANTE: Le informazioni relative al Grado di Difficoltà e ai Punti Rilevanti sono puramente indicative e riferite al giorno e alle condizioni incontrate quando è stata effettuata l'uscita.
Prima di ogni discesa valutate con scrupolo le vostre capacità, il gruppo con cui scendete, l’attrezzatura di cui disponete, il livello e le difficoltà del fiume che state affrontando e soprattutto non andate MAI DA SOLI.

 

Fiume   Imbarco
 Vara 5 km a monte di Sesta Godano (nelle gole)
Disceso il   Sbarco
8 Dicembre 2003 diga di Sesta Godano
Disceso da   Difficoltà
Michele Serra, Eva, Claudio R., Antonio Paolucci

III° - II°

Tempo impiegato   Distanza
 2 ore 5 km
Livello incontrato   Punti rilevanti
 medio II rapida all'ingresso delle gole
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Pronti per l'imbarco sulla Lima!

Scena di corteggiamento tra lo smilzo e l'Aristopatrik

Il capitano Gianni Russo

L'Orco in un momento felice

L'imbarco al Ponte di Palleggio sulla Lima

...siamo tutti?

Patrik e Fabio all'inizio della rapida iniziale

... partiti!

Il gruppo all'imbarco intermedio, al ponte di ferro

Teresa e Claudio

Effusioni tra... l'Orco e il cane!

Si prosegue per il secondo tratto

Sicura alla rapida intermedia

Un momento di calma

Lo sbarco al ponte sospeso poco dopo il ponte a Diana

Assiderati ma felici...

Poco dopo il momento topico dello "spuntino"

Lerici

Ci siamo anche noi!

Antonio, Eva e Michele Serra dopo la discesa delle gole del Vara

Ognuno commenti come vuole....!

 

 

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