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"XXXXVI DISCESA INTERNAZIONALE DEL TEVERE IN CANOA
DA CITTA' DI CASTELLO A ROMA"
Le prime quattro tappe
dal 19 al 22 aprile 2025
Quest’anno la Discesa Internazionale del Tevere è stata annunciata fin da dicembre 2024 con un format diverso dal solito. Gli organizzatori hanno voluto sperimentare, nell’anno del Giubileo, una versione ad un tempo più lunga (2 settimane invece di una) e più spartana, senza i soliti servizi, soprattutto senza il pullman per il recupero; tutto questo nell’ottica di volerla in qualche modo equiparare ad un cammino di pellegrinaggio.
La formula in autonomia ha purtroppo scoraggiato molti dei soliti partecipanti, ulteriormente preoccupati dalle condizioni del fiume, che un paio di giorni prima della partenza, era in piena.
Del GCR abbiamo partecipato io, Marzio e Stefano Farkas. Io e Marzio spinti dall’idea di replicare la bella esperienza di alcuni anni fa, in cui facemmo insieme le prime tappe. Stefano invece ha voluto testare il suo nuovo packraft nella discesa integrale (14 tappe!).
Entrambe le esperienze sono state positive. Io, nonostante i miei timori, non ho avuto grosse difficoltà nel fiume, la cui acqua tirava tanto; Marzio che non ha problemi di sorta, si è comunque divertito. Siamo partiti da Roma il 18 per arrivare in serata a Città di Castello, dove abbiamo incontrato Stefano e altri due kayaker venuti dal nord. Il Canoa club locale, di antica e solida tradizione, ci ha ospitati, coccolati, foraggiati e organizzato anche i recuperi per le prime due tappe.
Il primo imbarco, la mattina del 19 è stato a San Sepolcro, a valle di alcune rapide giudicate pericolose visto il livello del fiume, un’ottantina di cm sopra il suo livello solito, e l’ampiezza del letto, che in quel tratto è un po' strettino. Con noi cinque, sono scesi anche Alessandra e Andrea con i SUP. Onore al merito !! Il percorso è stato di 25 km circa, percorsi in 5 ore.
La seconda tappa è stata da Città di Castello a Umbertide (prima tappa della discesa “tradizionale”). Per prudenza ci siamo imbarcati a valle della Canonica (rapida 700 metri a valle del canoa Club) e a valle di un grosso tronco che sbarrava l’intero letto del fiume. C’è stata comunque l’occasione di superare senza grossi patemi e con la guida di Carlo Bevicini, un paio di rapide, di cui una con un bel salto. Abbiamo percorso in tutto 28 km, arrivando a monte della diga di Umbertide dove abbiamo lasciato i kayak.
Qui abbiamo dormito presso un bellissimo centro sportivo comunale, ricavato dentro un vecchio tabacchificio riconvertito, mentre un brutto incendio divampava vicino a noi rendendo l’aria acre in un modo preoccupante.
La terza tappa, iniziata con un trasbordo difficile per superare la diga, è filata liscia per altri 30 km, che ci hanno portato a Pretola (località nel Comune di Perugia, caratterizzata da una bella torre medievale). Alla fine del percorso c’è una rapida, che in questo caso l’alto livello dell’acqua ha reso più facile del solito. In serata abbiamo potuto visitare il locale museo diffuso, dove abbiamo imparato tanto su come la popolazione utilizzasse le risorse del fiume per poter vivere prima della seconda guerra mondiale. Ne ricavavano energia per i mulini, pesci per nutrirsi, legname da vendere, e lavoro per le lavandaie.
La Discesa mia e di Marzio è finita qui, mentre quella di Stefano è continuata per altri 10 giorni e diverse centinaia di Km, fino alla Nuova Pineta a Ostia. I livelli di difficoltà in fiume riscontrati sono stati massimo 2, 2+, anche se gli organizzatori definiscono le prime tappe di 2-3° grado.
Personalmente, pur apprezzando la sperimentazione del nuovo formato ed ammirando i coraggiosi che hanno veramente affrontato i 270 km in autonomia, preferisco la vecchia formula, più inclusiva, divertente e partecipata. Soprattutto mi piace di questa manifestazione, la capacità che aveva di attirare un po' tutti: kayaker esperti e principianti, tecnici e “scappati di casa”, italiani e stranieri, atleti e famiglie. Spero tanto che si ritorni a quei tempi !
Per chi volesse vedere più foto e leggere i commenti : https://sites.google.com/view/discesainternazionaledeltevere
Paola Scaramozzino